Ponte sullo Stretto

Annunciato l’avvio della fase attuativa del progetto. La notizia è stata data, neri giorni scorsi, da Silvio Berlusconi e il ministro Lunardi. Oltre ai problemi relativi all’impatto ambientale dell’opera, sul tavolo delle discussioni molte questioni tra cui la propagandata assenza di capitale pubblico nella prima fase.
Secondo il Ministro, in realtà, si tratta di una mancanza puramente formale, poiché di fatto i fondi che finanzieranno il ponte arriveranno alla Stretto Spa dalla liquidazione Iri. Il ponte, struttura senza uguali nel mondo, unirà due regioni ancora segnate da un ritardo infrastrutturale pesante; allo stato attuale, il Titolo V della Costituzione assegna agli enti locali la competenza sui lavori pubblici, mettendo le regioni in posizione di forza rispetto al governo nei ricorsi pendenti e in eventuali futuri: il parlamento lavora intanto proprio per disarmare il potenziale nemico, facendo in modo che il Titolo V si rifaccia alla Legge Obiettivo, assegnando al Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), l’ultima parola in caso di conflitto di competenze.

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