Sicurezza nelle applicazioni vetrarie

Che tipo di vetro è necessario usare, ad esempio nella balaustra di un balcone, per essere sicuri che, in caso di urto, i rischi di caduta nel vuoto e di danni a persone o cose siano eliminati o comunque controllati? Quali vetri usare nelle altre situazioni che presentano potenziali pericoli dovuti alla fragilità tipica del materiale? Quando non basta prevedere lastre di vetro semplice e invece è necessario adottare lastre temprate, stratificate o armate? Quali prestazioni minime queste lastre devono garantire, in termini di resistenza all’urto e di modalità di rottura?
Le risposte sono fornite dalla norma UNI 7697 “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie” la cui nuova edizione, aggiornata ed ampliata rispetto alla precedente, è stata recentemente pubblicata dall’UNI. La norma costituisce una guida alla scelta dei prodotti vetrari in base al criterio della sicurezza dell’utenza. Nel documento si esamina infatti una ampia casistica di applicazioni vetrarie, principalmente nel campo dell’edilizia (ma non solo), elencando le azioni e le sollecitazioni alle quali è prevedibile che le lastre vengano sottoposte. Da un’analisi dei danni che possono derivare dalla loro eventuale rottura deriva l’indicazione del tipo di prodotto da usare in ognuno dei casi presi in considerazione.
Inoltre, quando è possibile o rilevante, viene indicata la classe prestazionale minima alla quale la vetrata deve appartenere. Un esempio: le lastre di vetro di passaggi coperti e pensiline su traffico è probabile che, durante l’uso, vengano sottoposte a urti da grandine, fatica o urti di oggetti, pietre, colpi di mazza o d’ascia dovuti ad atti vandalici. Il rischio conseguente alla rottura della lastra è quello di causare danni a persone o cose. La UNI 7697 prescrive, in questo caso, di usare lastre di vetro stratificato di sicurezza, almeno di classe P1A, la prima delle classi previste dalla norma europea dedicata al vetro antivandalismo (la UNI EN 356). La nuova UNI 7697 fa riferimento infatti, per i requisiti dei materiali, i metodi di prova e il sistema di classificazione, alla serie di norme europee sul vetro per edilizia che negli ultimi anni ha sostituito la gran parte delle vecchie norme italiane. Rispetto ad esse, la 7697 si pone come una norma quadro, valida a livello nazionale, che assicura che un prodotto, già dimostrato in sé sicuro perchè conforme alle norme specifiche, venga utilizzato correttamente quando installato in manufatti più complessi quali edifici, mobili, elettrodomestici, ecc. Non viene trascurata la fase di posa, altrettanto importante della scelta della lastra ai fini della sicurezza dell’applicazione, alla quale viene dedicato un punto specifico.
Deve essere segnalato che, pur trattandosi di una norma tecnica volontaria, la UNI 7697 può essere presa a riferimento per valutare la sicurezza del prodotto in base a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 17 marzo 1995 n. 115. Tale decreto, che recepisce una direttiva europea, stabilisce che, in assenza di specifiche disposizioni comunitarie, di specifiche regolamentazioni nazionali e del recepimento nazionale di specifiche norme europee non cogenti,(ed è questo il caso, se si parla non della lastra di vetro in sé, ma delle sue applicazioni) “la sicurezza del prodotto è valutata in base alle norme nazionali non cogenti emanate dagli organismi nazionali di normalizzazione”. Rispetto all’edizione precedente, in vigore dal 1977, la norma ha subito modifiche sostanziali. Innanzitutto è stata ampliata la casistica delle applicazioni esaminate, in modo da precisare ulteriormente ciò che l’esperienza nell’uso del vecchio testo aveva mostrato essere insufficientemente dettagliato e in modo da tenere conto dell’evoluzione tecnologica del settore. Inoltre tutti i riferimenti alle altre norme sul vetro, in vigore ed in preparazione, sono stati aggiornati. Infine sono state fornite chiare indicazioni (che non esistevano nell’edizione precedente) sulle prestazioni richieste alle lastre, relativamente alla resistenza meccanica e alle caratteristiche di frammentazione, in ognuna delle situazioni considerate.

Pubblicato su Edilizia e Territorio n. 39/2002 (07-12 ottobre 2002)

Per informazioni:
UNI, Marco Fossi
Comparto Costruzioni
tel. 02 70024.501, fax 02 70106106
e-mail: [email protected]

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