Nuove regole per le varianti

Obiettivo: revisionare il decreto attuativo della Legge Obiettivo. Questo, in sintesi, il cuore del passo indietro compiuto dal Ministro Lunardi. Per le grandi opere della legge obiettivo non sarà automatico il riconoscimento al general contractor di maggiori oneri per le varianti.
Anzi, la gestione di tutto il meccanismo delle varianti sarà affidata alle singole stazioni appaltanti le quali potranno scegliere di cautelarsi rispetto a improvvisi e indiscriminati aumenti dei costi ponendo dei paletti nel bando di gara.
Sulle procedure per appaltare le grandi opere, invece, il ministero delle Infrastrutture ha deciso di accettare le condizioni poste dal Senato. Proprio come avevano richiesto con un parere “pesante” e ricco di condizioni i senatori delle commissioni Lavori pubblici e Territorio di Palazzo Madama, quindi, dalla nuova versione del decreto di attuazione della legge obiettivo è stata cancellata la norma che consentiva, senza limiti, le cosiddette varianti a freddo.

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