Maggiori forze ai Beni Culturali

Il Ministro Urbani rende nota la sua “ricetta” per dare ossigeno ai Beni Culturali.
Un anno di ”lavoro alle fondamenta, svolto con umiltà e spesso con scarsa visibilità”; l’impegno a ”triplicare le risorse nell’arco della legislatura”; l’obiettivo di ”rifondare e potenziare il ministero”: questi, in sintesi, bilancio e progetti futuri tracciati dal ministro per i Beni e le Attività culturali. ”Due le bussole – ha detto Urbani – che hanno orientato il nostro lavoro: il nuovo Dpef e la delega parlamentare, che spazia dalla riforma dello spettacolo e del credito sportivo alla creazione di nuovi servizi al ripensamento della tutela”. Una la certezza di partenza: ”Il nostro patrimonio artistico soffre una carenza di risorse finanziarie che grida vendetta: spendiamo da 2 a 5 volte in meno rispetto agli altri Paesi europei. Le precedenti amministrazioni hanno lodevolmente incrementato le risorse, passando dallo 0,16 allo 0,18% del Pil. Ma puntiamo, nell’arco della legislatura, a raddoppiare o anche a triplicare questo impegno, raggiungendo lo 0,50% di investimenti pubblici, in pratica fra 10 e 12 miliardi di vecchie lire, e mobilitando le risorse private con meccanismi di incentivazione fiscale”. L’obiettivo e’ raggiungere ”quell’1% del pil che ci consentirebbe di fare il salto di qualità”.

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