La conferenza di Rodi

Dal 3 al 5 Aprile si terrà a Rodi la prima conferenza Internazionale dal titolo: “Vulnerabilità del Patrimonio Architettonico del XX Secolo e Misure di Prevenzione”.
A questo evento di rilevanza mondiale, è prevista la partecipazione di circa 500 studiosi provenienti da oltre trenta paesi europei ed extraeuropei.

L’architettura realizzata in Dodecaneso nel periodo 1912-1943, periodo in cui le sue isole erano possedimento italiano, costituisce uno dei capitoli più affascinanti della storia culturale ellenica nel 20o secolo. Tra le colonie, quella del Dodecaneso presenta dei tratti peculiari non riscontrabili in nessun’altro possedimento italiano novecentesco nei Balcani e in Africa.
A cominciare dall’isola di Rodi, di Kos, e di Leros, nel periodo 1912-1943 vengono realizzati edifici pubblici e complessi abitativi che cercano di interpretare il senso della presenza italiana abbinata allo spirito locale in modo alquanto originale.
L’architettura italiana a Rodi, in particolare, non è affatto portatrice della natura e della forza di un regime che si impossessa di una regione straniera e costruisce opere prettamente utilitarie che ne riassumono i tratti caratteristici di dominio e di potenza. A partire dalla storia culturale del luogo, approfondendone i contenuti attraverso un primo periodo di opere importanti di restauro, gli italiani ricostruiscono il centro storico di Rodi integrandolo di nuovo edifici sulla base programmatica, da un lato, del passato medioevale e dall’altro della vocazione turistica del luogo. Ad opera, quindi, di architetti come Florestano Di Fausto, Pietro Lombardi e Armando Barnabiti, la città di Rodi diventa un luogo di altissimo valore urbano con spiccata caratterizzazione scenografica, dove la qualità dell’edilizia storica, bizantina e ottomana convive con le testimonianze di una nuova architettura “esotica” e “orientalista” ma anche “latina” e “razionale”.
Non meno importante è la qualità urbana degli interventi, che reinventano un nuovo tessuto articolato tra il mare e la città alta. Nel complesso, si tratta di un esempio unico novecentesco di reinterpretazione quasi fiabesca della relazione tra due culture architettoniche mediterranee ma con radici storiche e culturali diverse per quanto riguarda i secoli recenti, ossia quella italiana e quella greca. Il caso di Rodi, in definitiva, costituisce un capitolo unico, e per questo estremamente rappresentativo, della storia architettonica della cultura europea contemporanea.
Per questo motivo, e per tentare di ridurre i rischi che tale patrimonio culturale corre oggi, esposto al degrado naturale o alle manomissioni, si è scelto di celebrare nella città di Rodi questa prima Conferenza Internazionale.

Organizzazione:
Cicop Italia
Prefettura del Dodecaneso
Università dell’Egeo
Università di Firenze

Per ulteriori informazioni:
E-mail: [email protected]
sito web: http://soalinux.comune.firenze.it/cicop
oppure
Prof. M. Savaidou, Dr. P. Fokiali,
Università dell’Egeo, Rodi
Tel: +30.241.99229/26712
Fax: +30.241.22751

Nota Tecnica
Nell’ambito di questa conferenza la Tenax S.p.A., azienda leader nel settore dell’estrusione dei polimeri termoplastici per la produzione di reti, griglie, geosintetici, reti estruse e tessute, parteciperà come sponsor.
L’interesse dell’azienda italiana nasce dalle conoscenze tecniche e dall’esperienza maturata nel campo del ripristino strutturale. La proposta Tenax per queste problematiche è il “Rinforzo strutturale con reti bi-orientate”.
Il comportamento meccanico di elementi strutturali rinforzati con reti sintetiche e sottoposti a carichi statici e ciclici è ancora poco conosciuto. Nondimeno, le ricerche sperimentali portate a termine finora, hanno fornito risultati di grande interesse evidenziando una serie di vantaggi: il rinforzo con reti sintetiche determina modalità differenti con cui arrivano alla rottura sia gli elementi compressi, sia quelli taglio-resistenti. Le reti sintetiche bi-orientate hanno caratteristiche tecnologiche peculiari: garantiscono buone prestazioni fisico-meccaniche e sono leggere, pertanto non aumentano i carichi come i pesanti placcaggi tradizionali.
Sono chimicamente inerti, maneggevoli e sagomabili con facilità; sono caratterizzate da grande stabilità geometrica e durabilità elevata. Offrono ottima resistenza all’urto e non interferiscono con i campi magnetici.

Per ulteriori informazioni:
E-mail: [email protected]

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