Progetti in forse

Alta velocità in crisi. Il sistema dei general contractor, fortemente appoggiato e rivitalizzato dal Ministro Lunardi, dovrebbe essere la spinta necessaria per fare finalmente partire il progetto alta velocità. Le difficoltà, però, non mancano e costituiscono un reale freno dell’iniziativa. In ballo ci sono le tre tratte ancora da realizzare: Milano-Verona (in mano al consorzio di imprese Cepav 2 a guida Eni), Verona-Venezia (affidata a Iricav) e Milano-Genova (assegnata a Gavio). Ognuno dei tre progetti ha dei grossi problemi. Su Cepav il collegio arbitrale è bloccato dalle dimissioni di Franco Frattini e l’Eni ha pochissima voglia di vedersi rassegnati i lavori. L’esperienza di Cepav 2 (Milano-Bologna) non sta lasciando buoni ricordi tanto da far pervenire al gruppo l’incasso, per via arbitrale, del denaro già speso nella progettazione e uscire dall’alta velocità ferroviaria.
Anche su Iricav 2 è in corso un arbitrato con Guido Rossi, per le FS, e Berardino Limonati per l’Iri. La sopravvivenza del consorzio, inoltre, è fortemente pregiudicata dalla liquidazione dell’Iri. La Milano-Genova, poi, che Lunardi considera la più importante, è gia condizionata da alcune inchieste giudiziarie. Inoltre, lo stesso Cimoli, avrebbe forti dubbi sulle capacità del consorzio di realizzare i lavori.

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