Italia bocciata

Giudizio negativo Ue. Secondo la Corte di Giustizia europea, infatti, la legge italiana in materia di appalti non rispetta il diritto comunitario. La sentenza pronunciata nei giorni scorsi parte da due ricorsi presentati nel 1999 da imprese di costruzioni stradali e costituisce un precedente che obbligherà a rivedere le norme in un punto molto delicato: quello dell’esclusione da una gara per eccesso di ribasso. Proprio su questo capitolo la Corte si è espressa individuando nella disciplina e nella pratica degli appalti pubblici nel nostro paese ben due aspetti contrari alla normativa europea del 1993 che mira a garantire i principi di libera concorrenza, di parità di trattamento e di trasparenza. L’eccesso di ribasso finito nel mirino Ue è una regola che esiste in tutti i Paesi e che è contemplata anche dalla stessa normativa del 1993. L’Italia, però, non rispetta le condizioni di verifica delle ragioni che stanno a monte di un prezzo così contenuto. Secondo il viceministro Martinat la sentenza è giusta che ha anche assicurato come la riforma della legge Merloni “avverrà in assoluta congruenza con la normativa europea che ingiustamente non viene rispettata”.

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