Troppi rischi per il Ponte sullo Stretto

Durante i primi incontri tenutesi al ministero delle Infrastrutture in questi giorni, con la Banca Opi (S. Paolo- Imi), l’ Abn Amro e l’Unicredito, sono sorti i primi problemi riguardanti la durata della concessione e l’entità dell’investimento pubblico, vincoli giuridico-amministrativi che per ora rendono impossibile qualsiasi valutazione.
La legge stabilisce una concessione di massimo 30 anni, e una partecipazione statale che non superi il 50% della spesa, ma tenuto conto che il progetto prevede una spesa di oltre 9mila miliardi, per le banche investire sul Ponte dello Stretto non sarebbe conveniente.
Troppi rischi per investire sul Ponte, innanzitutto la costruzione e la progettazione, ma anche la concorrenzialità con traghetti e Fs, che potrebbero decidere di utilizzare i traghetti piuttosto che il ponte per trasportare le merci. Anche se questo problema potrebbe essere aggirato attraverso forme contrattuali con le Fs o con la “corresponsione da parte dello Stato di tariffe-ombra”.

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