Fondi per le grandi opere

I conti non tornano. Secondo De Albertis, presidente Ance, mancherebbe circa la metà dei fondi necessari per realizzare tutte le opere previste dal Governo in materia di lavori pubblici. Il ministro Lunardi aveva già risposto in precedenza alla massima autorità dell’Associazione Nazionale Costruttori rassicurandolo che i fondi in realtà ci sono e che il programma del suo ministero avrà le risorse per essere attuato nella sua interezza. Ma De Albertis non si è convinto ed è tornato alla carica con un suo editoriale che sarà pubblicato sulla rivista Ance. Alcune interessanti anticipazioni del pezzo sono state rese note dal quotidiano Italia Oggi. Nel suo intervento il presidente mette in risalto le preoccupazioni che animano gli operatori del settore soprattutto riguardo alle risorse da investire e il reale pericolo che deriverà dal concentrare tutte le attenzioni sulle grandi opere rendendo di fatto marginali gli altri interventi. “Ci aspettiamo – scrive De Albertis – che il Governo limiti ragionevolmente le opere strategiche a quelle poche che abbiano effettivamente caratteristiche e complessità e di rilevanza nazionale”. De Albertis fa anche un punto della situazione sulle conseguenze degli attentati all’America nel settore edile: “L’effetto è talmente traumatico che è difficile fare previsioni. Del resto il ciclo di sviluppo del mercato delle costruzioni ha mostrato nel 2000 la flessione di circa l’1% rispetto l’anno precedente per motivi legati all’andamento immobiliare. C’è anche da dire che nei momenti di grande crisi il mattone è sempre stato considerato un bene rifugio. Ripercussioni potrebbero esserci nei modi di fare le città. Alcuni operatori si stanno interrogando se è giusto costruire in altezza”.

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