Osservatorio appalti

Diminuiscono le gare, nel primo semestre, del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2000. L’importo complessivo, però, supera i 19mila miliardi di lire sottolineando l’accellerazione subita dal settore degli appalti pubblici. L’incremento si attesta intorno al 19,1%. Un sostegno importante alla crescita del settore è venuto dal segmento dei grandi lavori che ha fatto registrare l’aumento percentuale maggiore. Come consuetudine la crescita non è uniforme in tutta la penisola. Il sud del paese, in netta controtendenza con l’andamento complessivamente positivo del comparto, continua a “brillare” per scarsa vivacità. Tra gennaio e giugno sono stati pubblicati 14.696 bandi per 19.108 miliardi di valore che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, equivalgono a un calo numerico del 2,4% e a un incremento del 10% dell’importo.
Giugno, del resto, è stato il mese in cui si è toccato il picco più alto dell’anno; il valore dei lavori promossi dalle stazioni appaltanti ha raggiunto quota 5.501 miliardi (al secondo posto c’è gennaio con 3.004 miliardi) con un importo medio a bando di 2,024 miliardi (la media del 2001 è di 1,3 miliardi). Rispetto a giugno del 2000 il valore delle gare è cresciuto del 58,3%, mentre nel mese scorso con 2.718 bandi è stata registrata una flessione numerica del 27,7 per cento. Ma analizziamo nel dettaglio le rilevazioni dell’osservatorio. Come accennato il segmento delle maxiopere sopra 30 miliardi di lire a base d’asta ha trainato il mercato nel primo semestre. Con 79 bandi per 6.313 miliardi, rispetto al 2000 è stata registrata una crescita numerica del 25,4% e un incremento del 19,1% per gli importi. In particolare sono state promosse 20 gare che superano la soglia dei 100 miliardi di lire, contro le 9 dello scorso anno (+122,2%), per un importo complessivo di 3.376 miliardi contro i 2.247 miliardi del 2000 (+50,2%).

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