Novità in casa Impregilo

Gemina eserciterà in tempi brevi l’opzione concessa dalla Fiat per rilevare un ulteriore pacchetto del 4,7% del capitale della società di costruzioni Impregilo. La quota che fa capo a Gemina salirà così dal 15,6% attuale al 20,3 per cento. La tempistica dell’operazione è stata annunciata ieri dall’amministratore delegato di Impregilo Piergiorgio Romiti nel corso della presentazione agli analisti dei risultati 2000 e degli obiettivi reddituali nel triennio 2001-2003. A margine dell’incontro Romiti ha anche detto che Impregilo, insieme agli altri grandi azionisti di Aeroporti di Roma , «ha già deciso di vendere la quota del 42% riveniente dall’Opa su Adr, stiamo decidendo le modalità». È possibile che venga indetta una mini-gara: «Ne parleremo a giugno». Quanto all’andamento della società nell’esercizio in corso, i risultati dei primi mesi sono stati in linea con il budget 2001, ha spiegato l’amministratore delegato Piergiorgio Romiti, che si è detto moderatamente contento per l’andamento del primo scorcio del 2001. «In un periodo solitamente di rallentamento per le aziende del settore — ha spiegato Romiti — noi siamo in linea con le previsioni». Secondo le indicazioni contenute nel piano triennale presentato ieri agli analisti, il risultato operativo di Impregilo dovrebbe essere nel 2001 pari al 7,8% dei ricavi, livello destinato a salire al 10,5% nel 2002 e al 13,9% nel 2003. I ricavi gestionali dovrebbero risultare, progressivamente nel triennio, pari a 2.800, 2.950 e 2.600 miliardi mentre il portafoglio ordini atteso è di 16.000 miliardi per l’anno in corso, di 17.700 nel 2002 e di 18.700 nel 2003.Il piano per il gruppo Impregilo prevede inoltre un Roe pari al 13,9% nel 2003 (nell’ipotesi di capitalizzazione del risultato), dopo aver segnato un livello contenuto nel 2001 (4,5%) e aver raggiunto il 12,7% nel 2002. Il rialzo dovrebbe avvenire grazie all’aumento del risultato operativo e alla riduzione degli oneri finanziari.A partire dal 2001, ha spiegato poi Romiti, non sono previsti risultati negativi per ognuna delle unità di business. Il gruppo è infatti impegnato in un grosso sforzo di riorganizzazione interna delle attività, che punta principalmente sull’accorciamento della struttura societaria (saranno eliminate 421 società non operative su 716) e alla riduzione dei costi che vedrà il management del gruppo impegnato nella seconda metà del 2001. Gli investimenti netti, secondo il piano 2001-2003, ammonteranno a circa 123 milioni di euro nel 2001 (rispetto ai 241 milioni effettuati nel 2000), per poi passare a 172 milioni di euro nell’anno successivo e a 170 nel 2003: «Ci sarà un calo degli investimenti nel 2001, per decisione nostra — ha spiegato Romiti — ma continueremo a mantenere elevato il livello».

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