Dalla Commissione Europea una guida all’impiego degli Eurocodici strutturali

Al fine di agevolare il recepimento degli Eurocodici nei Regolamenti nazionali, la Commissione Europea sta predisponendo una “guidance paper” sull’applicazione e sull’uso di tali norme.Come dichiarato negli obiettivi originali della Commissione, l’intenzione del programma degli Eurocodici è stabilire un insieme delle regole tecniche comuni per la progettazione delle costruzioni e delle strutture di ingegneria civile che infine sostituiranno le regole differenti in vigore nei vari Stati membri.
Gli Eurocodici strutturali, elaborati dal Comitato Tecnico CEN/TC 250, forniscono le regole di progettazione strutturale per tutti i principali materiali da costruzione, quali il calcestruzzo, l’acciaio, l’alluminio, il legno e la muratura. Su tale base, le regole di progettazione possono essere utilizzate per la maggioranza delle strutture di edifici e di opere di ingegneria civile costituite da diversi materiali.
L’attività normativa nel campo della progettazione strutturale oltre le frontiere nazionali garantirà un maggior flusso di esperienze di natura tecnica, di informazioni e di prodotti tra i Paesi e condurrà ad una maggiore collaborazione ed armonizzazione nel mercato dell’edilizia e dell’ingegneria civile, in particolare nel campo della progettazione delle strutture nel loro insieme (progettisti) e della progettazione di elementi strutturali (produttori).
I fattori di natura politica, economica, sociale, tecnica, legale ed internazionale che richiedono direttamente alcune o tutte le attività normative del CEN/TC 250, o che influenzano significativamente il modo con cui tali attività sono svolte, sono i seguenti: la correlazione con la Direttiva Prodotti da costruzione 89/106 (CPD), in particolare il Requisito Essenziale n. 1 “Resistenza meccanica e stabilità” ed il Requisito Essenziale n. 2 “Sicurezza in caso di incendio”; l’importanza degli Eurocodici strutturali non si limita alla loro rilevanza per le regole di progettazione strutturale di edifici e di opere di ingegneria civile nei 19 Paesi membri del CEN, ma anche alla loro rilevanza sulla scena internazionale; l’attività normativa del CEN/TC 250 è strettamente monitorata dai Paesi membri dell’ISO con l’obiettivo di minimizzare le differenze nelle loro pratiche progettuali e di perseguire una maggiore armonizzazione tra i Paesi membri di CEN e ISO, attraverso un’intensa collaborazione.
Gli Eurocodici sono norme per la progettazione strutturale degli edifici e delle opere di ingegneria civile. Tuttavia, gli Eurocodici vertono su aspetti esecutivi e su questioni di collaudo solo nella misura indispensabile per definire la qualità dei lavori e il livello esecutivo necessario per soddisfare le prescrizioni.
Fino a quando non saranno disponibili specifiche tecniche armonizzate per i prodotti e per i metodi di prova, alcuni argomenti saranno trattati in appendici a carattere informativo.I potenziali benefici derivanti dall’impiego degli Eurocodici nella progettazione strutturale si possono riassumere come segue: fornire criteri e metodi comuni di progettazione strutturale per rispondere ai requisiti di resistenza meccanica, stabilità e resistenza all’incendio, compresi gli aspetti di durabilità; facilitare lo scambio dei “servizi” di costruzione (progettazione ed esecuzione di opere) tra gli Stati membri; facilitare il commercio e l’impiego, negli Stati membri, di parti prefabbricate di opere (elementi strutturali e “kits” comprendenti elementi strutturali); facilitare il commercio e l’impiego, negli Stati membri, di materiali e prodotti le cui proprietà sono rilevanti ai fini dei calcoli di progetto; costituire una base comune di ricerca e sviluppo; e, pertanto, migliorare il funzionamento del mercato comunitario.
L’implementazione a livello europeo di regole armonizzate di progettazione strutturale fornirà ai professionisti un maggiore accesso allo stato dell’arte in materia e contribuirà a migliorare la trasparenza e la consistenza nei rapporti tra proprietari, operatori, utilizzatori, progettisti, contractors e fabbricanti di prodotti da costruzione.Gli Stati membri rimangono comunque autonomi nello stabilire i livelli di sicurezza degli edifici e delle opere di ingegneria civile, e loro parti, compresi gli aspetti economici e di durabilità.
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Articolo comparso su Edilizia e Territorio

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