Amministratori qualificati

Svolgere il ruolo di amministratore condominiale con competenza e serietà non è cosa da tutti. Responsabilità civili e penali, contributive e impiantistiche sono solo alcuni dei “fardelli” che chi intraprende queste strada deve essere in grado di affrontare. La difficoltà del compito, però, non ha comportato la creazione di una classe di professionisti realmente preparati, anzi. La fila dei dopolavoristici costituisce, purtroppo, il nucleo portante della compagine degli amministratori condominiali. Le maggiori vittime di questa situazione sono i condomini che spesso non possono contare su un interlocutore realmente qualificato. Fra le effettive garanzie da offrire proprio ai condomini resta l’appartenenza a un’associazione professionale, che fornisca una preparazione tecnica e che, per mezzo di un codice deontologico e strumenti pratici, cerchi di assicurarne la serietà. E’ ancora in corso la battaglia per un riconoscimento giuridico dell’operato degli amministratori, dopo il fallimento della lotta per la creazione di un albo professionale vero e proprio. Da questo limbo normativo l’utente può difendersi seguendo alcune semplici ma efficaci regole come la verifica dell’iscrizione del futuro amministratore a qualcuna delle associazioni di categoria, e il suo possesso di una polizza professionale. E’, infine prioritario stipulare un vero e proprio incarico professionale, da convenire con l’amministratore e da deliberare in assemblea. Nella maggior parte dei casi questa semplice procedure è del tutto trascurata e l’assunzione viene semplicemente deliberata sulla base di un preventivo presentato dall’amministratore stesso, senza ulteriori precisazioni.

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