Italia a rischio

Un altro grido d’allarme viene lanciato da Legambiente: nel nostro paese, su 35 siti Unesco, ben 12 sono a rischio. Dalla Laguna di Venezia alla Costiera amalfitana, dalle isole Eolie alla Valle dei Templi di Agrigento: sono solo alcuni esempi dei siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità e, purtroppo, sottoposti ad una gestione “tutta italiana”. L’Italia è il paese europeo che può vantare più siti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità, ma il prestigioso titolo conferito, in molti casi, non è servito a preservare questi tesori. Alla vigilia della partenza di Salvalarte, la campagna di analisi e informazione sullo stato di conservazione dei beni culturali italiani, realizzata con il contributo di Montedison, Legambiente punta il dito su decenni di cattiva amministrazione del nostro patrimonio paesaggistico e architettonico. Nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna cui hanno partecipato Ermete Realacci, presidente nazionale di Legambiente ed Enrico Bondi, amministratore delegato di Montedison, è stato presentato un dossier sui siti italiani dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità e sulle gravi emergenze che li riguardano. Significativa la dichiarazione di Ermete Realacci di Legambiente: “L’Italia è come un signore che sa di avere sotto il suo campo una miniera di diamanti ma preferisce coltivarci sopra patate e costruirci capannoni”.

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