Ordini professionali: la proposta del Polo

Il tema della riforma delle professioni ha acquistato progressivamente un ruolo di primo piano all’interno del dibattito politico. L’ennesima proposta di riforma arriva ora dal Polo delle Libertà che, in un documento di sei pagine, riassume in soli 10 punti la sua ricetta per il riordino delle professioni attraverso «la difesa degli interessi dei professionisti» e per garantire la «tutela rigorosa dei diritti e delle legittime esigenze dei cittadini». Il progetto per la prossima legislatura, firmato tra gli altri da Maria Grazia Siliquini (An), Alfredo Biondi (Fi) e Roberto Maroni (Lega Nord), è stato presentato ieri a Roma. Lo scopo finale degli ordini deve comunque rimanere quello della difesa del cittadino e proprio per questo devono divenire ” pienamente funzionali, né soppressi né aumentati di numero”. L’efficacia della loro azione va migliorata sia sotto il profilo del controllo deontologico che in riferimento alla verifica della formazione continua. Sullo spinoso versante delle tariffe il Polo ritiene che non possano più essere conservati i minimi vincolanti e, di norma, le tariffe dovrebbero avere esclusivo carattere indicativo. Innovativa anche la posizione inerente la pubblicità. Per il Polo l’informazione sui servizi professionali va liberalizzata a condizione che si rispettino le regole deontologiche.

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