Mafia e appalti

Il presidente di Legambiente ha consegnato al prefetto di Agrigento un documento-denuncia sul grave stato di degrado ambientale in cui versa la zona. L’ipotesi, non troppo velata, è che all’ombra dell’abusivismo edilizio vi sia sempre Cosa Nostra. Pare che l’unico business conosciuto in questa un tempo meravigliosa parte della Sicilia sia l’appalto e l’attività costruttiva. Si costruisce ovunque e con un’intensità che ha, purtroppo, dello straordinario. A questo proposito proprio il presidente di Legambiente, Ermete Realacci, incontrerà nei prossimi giorni Ciro Lo Mastro, prefetto di Agrigento. Il leader dell’associazione ambientalista consegnerà uno speciale dossier destinato anche al Ministro dell’Interno sul “sistema” degli appalti ad Agrigento. L’obiettivo è quello di sollecitare l’avvio di un procedimento volto a sciogliere il Comune per inquinamento mafioso. Secondo Realacci, infatti, la situazione è di una gravità inaudita anche in considerazione del fatto che la magistratura locale ha già comprovato la collusione, in materia di appalti, tra l’amministrazione comunale e criminalità locale. Nel dossier sono anche riportati alcuni casi concreti di appalti vinti recentemente da imprese vicine ai boss amici di assessori e progettisti del Comune. Legambiente confida ora nel Ministro Bianco e nella sua tempestività ad intervenire per tentare di arginare, se non sanare, la situazione.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Categoria notizia

EDILTREND, MERCATO

Le ultime notizie sull’argomento