Saie 2000: “CALCESTRUZZO REODINAMICO” il futuro si rinnova – Estratto Atti del Convegno

Il calcestruzzo
Il calcestruzzo è un materiale eccezionalmente versatile che, opportunamente impiegato, permette di realizzare opere di notevole bellezza architettonica. Oggi, con il progredire della ricerca e la conseguente disponibilità di innovative formulazioni, è possibile utilizzare il Calcestruzzo Reodinamico, un prodotto caratterizzato da un’alta fluidità e da un’elevata resistenza alla segregazione.
L’avvento degli additivi negli anni ’70, in particolar modo degli additivi superfluidificanti, ha rappresentato un notevole passo in avanti nello sviluppo della tecnologia del calcestruzzo. L’industria si è orientata così verso la produzione di calcestruzzi aventi sempre più caratteristiche di autocompattazione.
Tutto ciò però non è sufficiente ai fini della durabilità delle strutture, in quanto il calcestruzzo, materiale estremamente degradabile perché attaccabile da moltissimi agenti esterni chimici e fisici, risulta incontrare ancora molte difficoltà nella sua messa in opera nei cantieri, a causa di manovalanze non sempre attente nell’applicare tutti i criteri al fine di ottenere una esecuzione a regola d’arte.

Il concetto di durabilità
La durabilità, in una definizione data dal Comitato misto delle due associazioni internazionali FIP (Federation Internationale de la Précontrainte) e CEB (Comité Eurointernational du Beton) viene espressa come “attitudine di un’opera a sopportare agenti aggressivi di diversa natura mantenendo inalterate le caratteristiche meccaniche e funzionali”. Il calcestruzzo è un materiale facilmente degradabile poiché poroso e quindi soggetto agli agenti atmosferici non solo sulla sua superficie, ma anche in profondità.
Il 42% del degrado delle strutture attuali, dopo un’indagine effettuata su 139 strutture degradate, risulta essere attribuibile al cattivo confezionamento del calcestruzzo, realizzato in modo scadente, con materiali non sempre idonei e facilmente attaccabile chimicamente e con inadeguata protezione dei ferri d’armatura.
Nel 22% delle strutture le cause del degrado sono dovute a problematiche nella messa in opera causate da uno scarso controllo in questa fase o per ignoranza delle tecniche esecutive. Tutto ciò mette chiaramente in evidenza che circa i 2/3 delle cause di degrado delle strutture devono essere imputate ad una cattiva confezione e messa in opera del calcestruzzo impiegato. E’ perciò necessario prevedere, fin dall’inizio della progettazione, opportune strategie, affinché la durabilità sia almeno pari alla “vita di progetto” o comunque fino ai previsti interventi di manutenzione.

Le cause di degrado
Le cause di degrado delle strutture in calcestruzzo sono numerose. A grandi linee possiamo suddividerle in azioni esterne dovute principalmente alle condizioni ambientali ed azione interne o cause intrinseche di degradazione, cioè dovute alla sua qualità.
Le azioni esterne sono in ordine d’importanza:
· penetrazione di sostanze che corrodono i ferri d’armatura
· attacchi chimici da parte dell’ambiente
· attacchi fisico-meccanici dovuti dall’ambiente o dal tipo d’esercizio.
Le cause intrinseche di degradazione sono legate al fatto che il calcestruzzo presenta spesso dei punti deboli a causa di una cattiva progettazione e messa in opera che sono in particolare la sua porosità e la presenza di fessure; tra le cause intrinseche di degradazione si può considerare la presenza nella miscela di sostanze nocive, quali ad esempio aggregati reattivi o cloruri. Una proprietà importantissima del calcestruzzo è la sua permeabilità dalla quale dipende in gran parte la durabilità.
Le cause chimiche di degrado del calcestruzzo sono:
· l’attacco dei solfati
· l’attacco dei solfuri
· anidride carbonica aggressiva, acidi inorganici (per pH inferiori a 5 bisogna
prevedere un rivestimento protettivo del calcestruzzo)
· acidi organici
· sostanze organiche
· attacco dei cloruri (sui ferri di armatura), altri (sali di ammonio, magnesio,
ecc.)
Le cause fisiche di degrado del calcestruzzo sono:
· gelo-disgelo
· essiccazione (ritiro)
· alte temperature.
Le cause meccaniche di degrado del calcestruzzo sono:
· abrasione
· erosione
· cavitazione.
Le cause intrinseche del materiale sono:
· la composizione del calcestruzzo (rapporto acqua/cemento e rapporto inerte/cemento – qualità delle materie prime: cemento, inerti, acqua, additivi)
· lavorabilità del calcestruzzo al momento del getto;
· stagionatura del calcestruzzo dopo la messa in opera.
Come detto il calcestruzzo è un materiale facilmente degradabile. Le motivazioni più frequenti per cui un manufatto può subire le aggressioni esterne possono essere indotte sia da un errato confezionamento del getto, sia da una non corretta messa in opera.
Quest’ultimo aspetto è particolarmente sentito al giorno d’oggi nell’industria delle costruzioni, dove si è assistito negli ultimi anni ad un peggioramento della qualità del lavoro umano a causa anche del progresso delle tecnologie che non sempre significa semplificazione delle procedure di getto. Smantellare o restaurare un’opera in calcestruzzo sovente è molto più costoso che non progettarla con gli adeguati accorgimenti.

Il calcestruzzo autocompattante
L’avvento del calcestruzzo autocompattante rappresenta un passo notevole verso la durabilità delle strutture proprio grazie alle sue incredibili proprietà dalle quali scaturiscono dei vantaggi concreti per il suo confezionamento e la sua messa in opera. I vantaggi derivanti dall’utilizzo di questo calcestruzzo sono innumerevoli e, al fine di valutarli, comprenderli ed apprezzarli, bisogna focalizzare l’attenzione anche sui problemi concreti che sarebbero evitati grazie al suo impiego, derivanti da una cattiva messa in opera di una miscela tradizionale. Tali problematiche, che abbiamo indicato appunto con il nome di “costi della negligenza” rappresentano la causa di
contestazioni dei getti e sono essenzialmente imputabili ai seguenti fattori:
CATTIVA VIBRAZIONE dalla quale derivano:
· segregazione degli aggregati
· maggiori cedimenti d’assestamento
· oscillazioni di comportamento in fase di presa
· presenza di cavità, alta permeabilità e cattiva distribuzione dei pori se la vibrazione
è insufficiente
· cattivo facciavista per colore, fori e risalite d’acqua (sand streaking)
· cattiva impermeabilità data dalla presenza di zone acquose attorno agli aggregati
· scarsa qualità della “pelle del calcestruzzo”, in altre parole della sua superficie
· disomogeneità che comporta variazioni di resistenza
· vespai
· giunti freddi
RETEMPERING dal quale derivano:
· innalzamento del rapporto acqua/cemento e quindi riduzione delle resistenze
· minore coesività
· bassa omogeneità
· scarsa durabilità
· cattiva lavorabilità
CATTIVO UTILIZZO DEI CASSERI dal quale derivano:
· maggiore perdita di boiacca dalle casseforme a causa di una non corretta
sigillazione dei casseri
· cattivo facciavista derivante dall’uso disomogeneo del disarmante

Il Calcestruzzo Reodinamico
Il Calcestruzzo Reodinamico rappresenta in assoluto la risposta concreta ai problemi della durabilità, grazie ai benefici che si traggono dal suo utilizzo, numerosi e
sfaccettati.
Nella fase fresca il Calcestruzzo Reodinamico garantisce un’alta scorrevolezza e un’alta resistenza alla segregazione, inoltre può essere posto in opera senza essere vibrato.
Esso rappresenta la soluzione ideale a situazioni difficili quali, ad esempio, i getti di elementi aventi
spessore sottile oppure che presentano armature congestionate o forme complesse dei casseri; in tali condizioni se talvolta l’uso dei vibratori è possibile, è comunque molto difficile e non garantisce buoni risultati.
Nella fase di presa il Calcestruzzo Reodinamico elimina la fase di assestamento plastico favorendo un’alta resistenza alla fessurazione ed evitando i difetti iniziali.
Nella fase di indurimento il Calcestruzzo Reodinamico garantisce una bassa permeabilità ed un’alta protezione dagli agenti esterni; diventa quindi un calcestruzzo durevole. Grazie a questa nuova tecnologia sarà possibile garantire le opere negli anni, proteggendole dai vari problemi che potrebbero minarne la stabilità, assicurando un risparmio di risorse ed una migliore condizione lavorativa per gli addetti del settore.

I vantaggi d’utilizzo del Calcestruzzo Reodinamico
I vantaggi per il Progettista ed il Committente sono:
– elevate prestazioni;
– durabilità;
– innovazione delle forme.
I vantaggi per il Preconfezionatore sono:
– alta qualità del prodotto e del servizio offerto
– riduzione delle ricette e dei controlli
– lunghi tempi di slump retention
– ottimizzazione delle attrezzature.
I vantaggi per il Prefabbricatore sono:
– ottimo facciavista
– eliminazione delle vibrazioni
– velocità di esecuzione
– migliori prestazioni del materiale.
I vantaggi dell’Impresa sono:
– risparmio economico in manodopera e vibratori
– risoluzione delle problematiche di cantiere
– velocità di esecuzione
– maggiore qualità del prodotto
– riduzione delle malattie professionali.

Conclusioni
Il Calcestruzzo Reodinamico racchiude in sé le potenzialità per rivoluzionare il mondo del calcestruzzo. La Mac, partendo dall’acquisizione della conoscenza internazionale in materia, ha
creato le basi per poter comprendere gli equilibri che regolano il comportamento di questo calcestruzzo.
Dal lavoro svolto si è arrivati ad una importante conclusione: il Calcestruzzo Reodinamico è facilmente confezionabile, non richiede materiali selezionati poiché i materiali necessari sono reperibili senza difficoltà in tutto il territorio italiano e può essere considerato come un prodotto producibile su larga scala e non destinato ad un mercato di nicchia.
Negli ultimi anni l’industria delle costruzioni ha richiesto pressantemente delle significanti riduzioni dei costi di produzione dei manufatti. Per questa ragione, essendo questo un calcestruzzo più costoso di quello tradizionale, ed essendo la conoscenza della sua tecnologia ancora poco diffusa, attualmente l’uso del Calcestruzzo Reodinamico è piuttosto limitato.
Tuttavia il Calcestruzzo Reodinamico rappresenta la scelta migliore per i vantaggi che apporta ai manufatti, in termini di durabilità, salvaguardia delle risorse umane, risparmi economici e prospettive di utilizzo accattivanti.
Al fine di promuovere l’utilizzo del Calcestruzzo Reodinamico e sfruttarne appieno le
qualità, nel prossimo futuro si dovrà trovare soluzione ai seguenti problemi:
1. prevedere l’utilizzo del Calcestruzzo Reodinamico in fase di progettazione
2. ridurre i costi di produzione del Calcestruzzo Reodinamico
3. adeguare le attrezzature ed il controllo qualità negli impianti di betonaggio.
L’impiego del Calcestruzzo Reodinamico è in aumento, poiché gli addetti al settore stanno sempre più comprendendone le proprietà eccezionali.
Quando il Calcestruzzo Reodinamico sarà ampiamente utilizzato, tanto da essere considerato come un calcestruzzo tradizionale piuttosto che un calcestruzzo speciale, potrà essere considerato raggiunto l’obiettivo di avere strutture in calcestruzzo durevoli, affidabili e che richiedano lavori di manutenzione minimi.

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