Torre orizzontale

Uno degli obiettivi di progetto è il dialogo con gli edifici pubblici e le preesistenze della Fiera di Milano.
Associati a Jean-Baptiste Pietri, gli architetti propongono una torre orizzontale (132,65 m x 48,10 m di altezza x 16 m di profondità su una base a 1.20 m dal suolo) prossima agli altri edifici, che risponde completamente alle richieste funzionali ed economiche dela committenza.
Considerati i limiti del contesto, la scelta dell’orizzontalità dell’edificio è sembrata la più logica per creare un legame tra la città ed il sito dell’esposizione.
Nel quadro di questo progetto sono stati anche concepiti gli spazi esterni degli edifici adiacenti che prevedono piazze e percorsi pedonali, spazi verdi e parcheggi.

Il Progetto
L’area sulla quale sorgono le nuove strutture direzionali di fieramilano è collocata al confine est del quartiere espositivo in contiguità con la Porta EST.
L’edificio nasce con lo scopo di accorpare alcune delle società consociate di Fiera Milano spa, attualmente distribuite in varie sedi, in un’unica location prossima a quella del quartiere espositivo.
L’idea sviluppata è scaturita da un’analisi del bando di progetto; il primo dato fondamentale erano i tempi di realizzazione stimati e previsti in 18 mesi, il secondo dato il fattore economico stimato attorno ai 30 milioni di euro.
Questi due dati hanno portato alla definizione di un edificio che fosse compatto e monolitico allo stesso tempo, ottimizzando i tempi per la sua realizzazione pur avendo al suo interno due distinti corpi di fabbrica gestibili in modalità autonoma uno dall’altro.

Analisi del contesto
L’area nella quale sorge il nuovo edificio fa parte del complesso di fieramilano a Rho, sorta nell’area bonificata della ex raffineria Agip.
Essa si trova lungo il cosiddetto “asse del Sempione”, vasto ambito paesistico e territoriale che si estende a nord-ovest della provincia milanese.
È un’area che nel corso del XX secolo ha subito intense trasformazioni, passando da una campagna asciutta ad un’urbanizzazione continua del territorio, con l’espansione degli edificati dei centri preesistenti, fino alla saldatura con Milano.
Un processo di trasformazione rafforzato dalla realizzazione delle infrastrutture di trasporto (dapprima le reti ferroviarie, poi le strade e le autostrade) che hanno determinando proprio in corrispondenza dell’area dell’ex raffineria, un nodo autostradale e ferroviario di primaria importanza, tanto da determinare la scelta, all’inizio degli anni ’90, come sede adatta ad ospitare il nuovo polo fieristico di Milano.
Questo edificio, assieme alle due torri, progettate dall’architetto Dominique Perrault, localizzate a sud del complesso fieristico, vuole essere un segno visibile da lontano, una sorta di nuovo riferimento visuale a scala territoriale in un paesaggio destrutturato che ne è privo. La volontà di rafforzare la visibilità del polo fieristico nel paesaggio è coerente con il ruolo primario svolto da questa importante struttura della città di Milano, non solo dal punto di vista economico e culturale, ma anche per la sua capacità di rinnovare e qualificare il territorio in cui sorge.
L’edificio s’inserisce a completamento di un importante tassello urbano del quartiere espositivo di fieramilano.

L’edificio
La proposta è stata quella di realizzare una torre orizzontale stratificata attraverso tre spazi: il basamento, l’interpiano del quinto piano e la sua doppia altezza, ed il grande tetto giardino a coronamento.
L’edificio è stato concepito come un unico organismo, scegliendo di dare evidenza della coesistenza di due realtà distinte e ben definite – Società Consociate di Fiera Milano SpA e Società Aggiuntive – attraverso un foyer di ingresso a tutta altezza, che separa ed unisce l’edificio in due parti.
L’edificio è stato realizzato con una struttura di tipo misto; corpi scala in calcestruzzo armato, struttura portante in elementi di acciaio composti e bullonati in opera e solai prefabbricati alveolari.
Planimetricamente l’edificio si sviluppa lungo l’asse Est/Ovest per una lunghezza complessiva di 133 metri, una larghezza di 16,65 metri ed un altezza complessiva di circa 54 metri, per un totale di 13 piani fuori terra, con una facciata principale esposta prevalentemente a Sud Est, ed una facciata chiusa e monolitica esposta a Nord Ovest.
L’edificio è caratterizzato dal cromatismo oro cangiante della pelle; dal vetro al fibrocemento, sarà in grado al variare della luce, nelle diverse ore del giorno e nei diversi giorni dell’anno, di relazionarsi, sorprendendo, con il contesto e con i fruitori dell’area.
La differenziazione della tipologia dell’involucro edilizio, che si rarefà proteggendo l’edificio a nord (dove troviamo una facciata ventilata rivestita da pannelli in fibrocemento) e rivelandolo a sud, come una pelle che cambia, poi si duplica in un sistema di brise-soleil “Gold”, infine si modifica nella geometria divenendo orizzontale e “ricamata” da alcune specchiature riflettenti; scaturisce dalla volontà e dagli obiettivi imposti dal bando, di realizzare un edificio con elevate prestazioni in termini di efficienza energetica e che possa avere un fabbisogno specifico di energia primaria per la climatizzazione invernale EPH tale da poter raggiungere la “Classe A”, secondo quanto previsto dalla normativa specifica vigente nella Regione Lombardia.
L’edificio sviluppa dodici i piani complessivi, con un interpiano di circa 3,70 metri accoppiato in un unico ambiente a doppia altezza al piano terra ed al quinto piano dove sono collocate le sale per le conferenze. All’ultimo piano, destinato ad ospitare sale riunioni maggiormente private e i sistemi di copertura dell’edificio, è stato realizzato un giardino, per caratterizzare ancora maggiormente lo spazio realizzando qualcosa di unico e dare maggiore comfort climatico all’intero edificio. L’edificio, infine, è dotato al di sopra del nucleo centrale del foyer, di un’elisuperficie per permettere un rapido collegamento con gli aeroporti nazionali ed internazionali quali Linate e Malpensa posti nelle immediate vicinanze.
Pertanto l’edificio s’inserisce a completamento di un importante tassello urbano del polo espositivo, all’origine della promenade architecturale (spina dorsale del quartiere fieristico), in adiacenza alla Porta Est, su un’area ad oggi adibita alla sosta e alla mobilità d’auto, autobus e taxi e sulla quale sbarca la linea metropolitana proveniente da Milano.

Dati tecnici
– luogo: largo Metropolitana, 1 – 20017 Rho, Milano
– 13 piani fuori terra, con un’altezza di interpiano di 370 cm, per un’altezza complessiva di 54 mt ed un piano seminterrato dedicato a locali impianti e depositi
– corpo di fabbrica lungo 132,65 mt ed una profondità di 16 mt, per una superficie di piano di circa 1756,5 mq
– superficie totale: 25.730 mq
– superficie lorda: 21.000 mq
– superficie edificabile: 4.800 mq
– superficie coperta totale: 2.853 mq
– volume totale: 62.007 mc
– superficie totale 180 parcheggi pertinenziali: 6.200 mq
– parcheggi non pertinenziali: 4 bus,100 taxi, 700 moto
– elisuperficie posta a quota +53,50 m di diametro 25 metri, con carico di riferimento strutturale di 7 t. Elicottero di riferimento AW139
– costo: 32.000.000,00 euro
– calendario: concorso internazionale ad inviti 2008 – fine lavori 2010
– edificio di classe energetica A

Crediti
– viabilità e infrastrutture, ingegneria strutturale: IQuadro Ingegneria
– ingegneria impiantistica: AI Engineering, AI Studio
– design team: Simonetta Cenci, Raffaella F. Pirrello, Lorenza Barabino, Alessandro Bellus, Luca Bonsignorio, Stefania Bracco, Gabriele Filippi, Sara Massa, Carola Picasso, Francesca Recagno
– renderings: ©5+1AA
– modello: Edoardo Miola
– fotografia: ©Ernesta Caviola; ©Giuseppe Maritati



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