Nuova copertura per Cascina Malaspina

Coperture più efficienti grazie al pannello ISOTEC di Brianza Plastica.

La costruzione della cascina Malaspina, meglio conosciuta come “La Fabbrica”, a cura del Marchese Francesco Malaspina, fu iniziata nel 1764 e ultimata nel 1768, come si legge sull’antica iscrizione latina posta sulla piccionaia d’ingresso: “Trad: In questo luogo i raccolti di ottimi contadini, in questo luogo ci saranno coloni, in questo luogo pascoleranno le vacche, in questo luogo ci saranno buoi nelle stalle, Francesco Malaspina mi ha fondato quale tributo per tenere lontano negli anni la grandine le epidemie, la guerra e il fuoco * 1768” * Per molti anni dalla sua costruzione ”La Fabbrica” funzionò a pieno ritmo come azienda agricola, dando lavoro a molte persone (da qui il nome attribuito alla costruzione).

Dal novembre 1983, la cascina Malaspina, situata a Sannazzaro de’ Burgondi, nella Lomellina, fu lentamente abbandonata, in seguito alla cessazione dell’attività agricola, ad uno stato di degrado crescente, finché non venne rilevata, nel 1998, da un committente illuminato, profondamente legato al territorio e alla storia di questo antico edificio. Il sogno di riportarlo in vita, alimentato dai ricordi dell’infanzia del committente, quando la Cascina era piena di vita, di persone che vi lavoravano e abitavano, sta diventando realtà. È, infatti, in fase esecutiva il progetto per il recupero edilizio della “stala di vacc” (700+700 mq) della Cascina Malaspina, per allestire uno spazio per eventi temporanei commerciali, culturali, ricreativi, dedicati al ”KM 0”, circa 6 eventi tematici per anno (l’acqua, il riso e il lavoro primi protagonisti).
Il progetto prevede che una zona del piano terreno sia destinata a Ristorante e Bar permanente (la fabbrica del gusto) a “Kilometro 0”, per servire le specialità locali stagionali e ospitare una prima rassegna su “Storie di lavoro” (la fabbrica delle idee).
Quattro campate (su 15) rimarranno intatte come era la “Stala di Vacc” nel 1767 e adibite a Museo virtuale con la storia della Cascina, di Luigi Malaspina, sepolto nell’adiacente Santuario della Madonna della Fontana, che faceva parte storicamente del comprensorio della Cascina Malaspina.
Al primo piano ci saranno gli uffici della Fondazione Carla Lova (3 campate) e due zone uffici per due cooperative di tipo B (4+4 campate), Cooperativa “Gli Aironi” e “Archimede”, che impiegano ragazzi con disabilità. Le 4 campate sopra il museo verranno destinate ad uso abitativo (due monolocali + appartamento da 90mq).

L’ ing. Gianni Lova, il committente, coadiuvato da ex manager della Giugiaro Design, ha cercato di portare avanti un progetto ricco di funzioni e suggestioni, con l’obiettivo di realizzare un parco tematico che, sfruttando i moderni mezzi informatici, riecheggiasse la memoria della vita e delle tradizioni di una antica cascina di Lomellina.
“La Fabbrica”, ristrutturata e trasformata in complesso per l’accoglienza, dotato di cucina, sale di ristorazione, zone adibite a biblioteche tematiche, sale convegno, spazi interni ed esterni adibiti a “mercati Km 0” e servizi vari per il pubblico, arricchirà ulteriormente Sannazzaro di infrastrutture culturali e di ricreazione nel contesto della storia contadina.
Obiettivo: creare una struttura che guarda non solo al presente, ma anche al futuro, allo scopo di creare interessi culturali e catalizzare i presupposti per lo sviluppo della Lomellina.

L’INTERVENTO DI RECUPERO: LE COPERTURE
Dopo anni di abbandono e di incuria, l’edificio versava in condizioni di degrado. In particolare la copertura lignea, necessitava di un intervento importante.
La riqualificazione della copertura aveva come obiettivo primario la coibentazione a norma di legge, in virtù di cambio di destinazione d’uso dei locali sottostanti, destinati ad uso ufficio. La struttura lignea esistente si prestava già alla collocazione di uno strato di isolamento, in quanto la presenza dell’assito su tutta la parte del fabbricato ne
favoriva l’intervento.
Per riqualificare dunque la copertura, non solo dal punto di vista strutturale e della resistenza nel tempo, ma anche e soprattutto dal punto di vista dell’efficienza energetica, il progettista ha deciso di adottare un adeguato sistema di isolamento termico. La scelta è ricaduta sul pannello ISOTEC di Brianza Plastica, nello spessore di 100 mm, che è stato posato per 900 mq di superficie sulla copertura a falde dell’edificio settecentesco.
L’intervento si può riassumere brevemente attraverso questo iter di operazioni:
rimozione tegole a canale con accatastamento per successivo riutilizzo;

  • posa di ISOTEC;
  • recupero lattonerie per riposizionarle alla quota di scolo;
  • riposizionamento tegole a canale precedentemente recuperate con integrazione di ganci;
  • realizzazione di alcune aperture sulle falde per inserimento di finestra;
  • realizzazione di linea vita.

Il pannello è stato scelto non solo per le sue performance tecniche, ma anche per la facilità di posa e la rapidità con cui consente di operare, ottimizzando le tempistiche di cantiere.

ISOTEC è infatti un sistema di isolamento termico in poliuretano espanso rigido per coperture a falde, i cui pannelli, in sequenza di posa, realizzano rapidamente un impalcato portante, termoisolante, impermeabile alle infiltrazioni accidentali del manto di copertura e microventilato, grazie al correntino in Aluzinc di cui sono dotati.
Grazie al termoisolamento e alla microventilazione sottotegola, ISOTEC consente di ottenere un considerevole risparmio sulle spese di riscaldamento, fino a circa il 50%, permettendo di realizzare tetti energeticamente efficienti, una risorsa per il comfort abitativo e il risparmio energetico. Brianza Plastica, grazie ad un costante lavoro di ricerca e sviluppo, ha reso il pannello ISOTEC, sempre più performante: ad oggi, infatti, è possibile dichiarare per questo prodotto, una conduttività termica dichiarata λD di 0,023 W/(mK), secondo la normativa UNI EN 13165:2013.
Il sistema ISOTEC, garantito 10 anni, è mappato e classificato secondo i criteri LEED® (Leadership in Energy and Environmental Design) offrendo ai progettisti una valida scelta costruttiva, in accordo con i criteri di certificazione internazionali.

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