Il Centro Tecnologico McLaren

Paragon, il nuovo polo scientifico e tecnologico della McLaren nel Sussex, in Gran Bretagna, visto dall’alto è un grande simbolo del Tao disegnato su uno sfondo verde. Questo simbolo orientale, ormai familiare a molti anche in occidente, è quello di un cerchio attraversato da una sinuosa linea curva che lo divide
esattamente in due. Lo spazio bianco e quello nero che formano il cerchio si abbracciano e si fondono. Il principio a cui rimanda il simbolo è quello dell’Unità raggiunta dall’equilibrio delle differenze.
È, per la filosofia cinese, l’eterna contrapposizione fra lo yin e lo yang, fra il principio maschile e quello femminile. È il dualismo su cui poggia il mondo e che dobbiamo riconoscere operante anche dentro di noi e in tutte le cose che ci circondano.
Paragon sembra essere stato concepito pensando proprio al simbolo del Tao anche per l’articolazione degli elementi che lo compongono. Una metà di acqua e una metà di terra. Situato in una zona verde, si integra nella natura sfruttando al meglio la luce naturale e l’irraggiamento solare, utilizzando le risorse energetiche in un’ottica di risparmio. Se poi consideriamo che il cuore segreto di Paragon è la galleria del vento, dove vengono gestiti progettualmente i moti dell’aria per consentire il massimo rendimento energetico ai potentissimi motori a scoppio della Formula 1, troviamo fusi i quattro elementi costitutivi del mondo secondo il Tao: l’acqua, la terra, l’aria e il fuoco.

Mapei: i motivi di una scelta
Il nuovo polo tecnologico della McLaren, progettato dal celebre architetto Norman Foster, è costituito da un centro per i laboratori di ricerche sperimentali, una galleria del vento che può testare modelli con grandezza pari al 50% del reale, spazi per la produzione oltre a uffici, sale convegni e diverse altre attività che venivano prima svolte dai circa 1000 dipendenti in diciotto sedi diverse sparse per la Gran Bretagna.
Mapei ha contribuito alla realizzazione del centro McLaren perché ha da subito compreso la rilevanza tecnologica del progetto e le strategie di fondo che lo hanno sorretto. La richiesta di McLaren era quella di realizzare spazi di ottimo livello qualitativo per creare una sede rappresentativa di prestigio, ricercando fornitori che potessero garantire, oltre ai prodotti, anche un’assistenza adeguata. E’ stato un eccezionale campo di prova che ha testato soluzioni innovative in molteplici campi:è stata innovativa la gestione della commessa che ha portato alla realizzazione del polo, lo sono le tecnologie e i materiali per l’architettura utilizzati, all’interno di un contesto ambientale ottimale. E’ innovativo anche il modo con cui si lavora all’interno di Paragon, che è strutturato in modo da combinare la produttività e l’efficienza con il benessere del personale. L’attenzione all’ambiente di lavoro è sempre stata un punto di eccellenza per numerose case automobilistiche: la Ferrari a Maranello e l’edificio Wolkswagen a Dresda sono esempi molto noti dove le opportunità lavorative dei dipendenti sono privilegiate insieme alla ricerca e allo sviluppo.
Innovazione, nuove tecnologie, lavoro di team, rispetto dell’ambiente e ricerca della qualità per il luogo di lavoro: sono questi i contesti nei quali a Mapei piace muoversi. Il committente McLaren ha riproposto in questo progetto un modello vincente della Formula 1, quello del “teamwork”. Una stretta relazione tra progettisti, specialisti e futuri utenti dove la ricerca di una perfetta sinergia dei diversi attori in campo è il segreto per ottenere il miglior risultato.
Questo modello è improntato su una accurata scelta preventiva dei fornitori che vengono cooptati non solo in base al prezzo proposto per il singolo appalto, ma prevedendo un rapporto di partnership duraturo nel tempo, come richiesto da McLaren.
Nella Formula 1, dove la qualità deve diventare eccellenza, la delicata fase della costituzione di una squadra che deve essere per forza di cose “vincente”, prevede che il team elabori nel tempo miglioramenti continui.
Rispetto al settore edilizio dove, per esempio, la costruzione di un unico edificio non richiede una continuità di rapporti tra i vari fornitori, nel settore automobilistico questo tipo di fidelizzazione è connaturata all’ottenimento di risultati e innovazioni sempre maggiori.
Il teamwork è stato anche un’importante occasione per rafforzare e stringere direttamente sul campo le relazioni, non solo con il committente McLaren, ma anche con l’azienda progettista, la Foster & Partners, e tutti i prestigiosi membri della squadra: tra questi le aziende Faram (mobili e partizioni interne), Targetti (illuminazione) e Schüco (facciate).

La formula vincente

Mapei, da sempre vicina al mondo dello sport e alle concrete logiche che lo animano, ha voluto ancora una volta rafforzare questo legame comprendendo immediatamente la propria affinità con questo modo di operare.

Mapei ha siglato un accordo di collaborazione con Tag McLaren Holding Ltd. (questa la denominazione integrale della famosa azienda automobilistica) per la fornitura dei materiali necessari alla realizzazione del centro.

Grazie a questo accordo i progettisti hanno potuto avvalersi dei prodotti Mapei: dagli additivi per calcestruzzo, agli impermeabilizzanti, agli adesivi per ceramica e pavimenti leggeri. Numerose sono le soluzioni utilizzate nella costruzione di Paragon, che è articolato su due livelli e prevede un edificio principale con un perimetro di 880 metri, collegato da un tunnel lungo 150 metri a un struttura complementare a pianta circolare.

Internamente è scandito da percorsi strutturati come dita di una mano, ai quali sono collegati gli spazi di lavoro.

Un polo espositivo di forma sferica, collegato con passerelle al corpo centrale, è stato progettato per accogliere auto d’epoca e manifestazioni temporanee.

Il complesso è circondato da un bacino artificiale, utilizzato per convogliare le acque di scarto utilizzate nello stabilimento produttivo, da riciclare all’interno dell’edificio attraverso pompe di calore.

Una struttura così complessa, nell’articolazione interna, nella scansione delle superfici esterne e nell’alternanza di zone ipogee e apogee, era una vera e propria sfida per la scelta di materiali ottimali per la sua realizzazione.

Una sfida alla quale Mapei ha potuto aderire con grande serenità, consapevole della vasta gamma di soluzioni della quale dispone. Per esempio Mapecem, il legante idraulico speciale ad asciugamento rapido a ritiro controllato, ha risolto le problematiche relative ai massetti; Ultraplan, la lisciatura autolivellante a indurimento ultrarapido per spessori da 1 a 10 mm per mano, è stato scelto come ottimale nella livellatura delle pavimentazioni in tutti gli ambienti di servizio e nell’avveniristica zona dove si condiziona l’aerazione. Ultraplen è stato trattato con Mapecoat I 24, la vernice epossidica per il rivestimento antiacido e atossico di superfici in calcestruzzo; ancora, le malte cementizie ad alte prestazioni per la stuccatura delle fughe Keracolor FF e Keracolor GG, unite a Fugolastic, l’additivo liquido polimerico, sono state la migliore soluzione come sigillante e riempitivo per le fughe;molte delle piastrelle di Paragon sono state installate grazie all’uso di Granirapid, l’adesivo cementizio bicomponente ad alte prestazioni a presa e idratazione rapida per piastrelle ceramiche e materiale lapideo, e di Kerapoxy, la malta epossidica bicomponente antiacida per fughe di almeno 3 mm, disponibile in 26 colori. Negli ambienti sopraelevati e nel passaggio a ponte sopra la strada, dopo il preventivo trattamento di lisciatura con Ultraplan, sono stati posati rivestimenti tessili in alcuni casi con Mapefix e in altri con Ultrabond Eco 185. Entrambi i prodotti sono adesivi in dispersione acquosa. Mapefix, caratterizzato da un’appiccicosità permanente e utilizzato per pavimenti tessili in quadrotte autoposanti, è stato oggi sostituito da Ultrabond Eco Fix, che unisce alle caratteristiche sopra citate una bassissima emissione di sostanze organiche volatili.

Ultrabond Eco 185 ha un’elevata presa iniziale, oltre a una ridottissima emissione di sostanze organiche volatili.

Grandi superfici, vetrate, volumi. E grande è stato l’impegno e il contributo di Mapei. Ma il punto di forza di Paragon non è evidente: è la galleria del vento lunga 145 metri, costruita con 400 tonnellate di acciaio, una piattaforma lunga 115 metri e larga 30 sorretta da pilastri per assorbire le vibrazioni.

Quando è in funzione, richiede fino a 35 megawatt di elettricità. Un motore potente come si richiede alla Formula 1. Questa costruzione ad altissimo livello tecnologico è stata la prima a essere completata, tanto è importante lo studio dell’aerodinamica nella Formula 1. Il team McLaren verifica qui gli effetti del vento sulle prestazioni dei nuovi modelli di auto.

La pavimentazione della galleria del vento è stata realizzata con gres porcellanato nero, incollato con Granirapid e fugato con Kerapoxy nero.

Anche Mapei ha contribuito a realizzare il cuore ventoso di Paragon con soluzioni adatte a reggere le vibrazioni e sollecitazioni nell’ambiente della galleria che, per ovvi motivi di sicurezza e segretezza, è il meno visibile al pubblico.



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