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Green Frame House

“Architettura sostenibile”. Il tema di questa mostra è estremamente attuale.
La sostenibilità ha pervaso a macchia d’olio ogni settore della sfera culturale e recentemente anche di quella industriale a livello globale, quasi senza discriminazioni geografiche.
Come sempre, quando l’attenzione generale si indirizza in maniera ossessiva su un unico argomento, capita di assistere ad un utilizzo propagandistico e poco critico delle parole e dei concetti che legano il proprio destino alla causa superiore della sostenibilità ambientale.
Il progetto per questa mostra – intesa come mostra “culturale” – non vuole in questo senso proporre una soluzione definitiva ed assoluta alla questione della sostenibilità.
L’intenzione è fondamentalmente quella di proporre uno spunto alternativo di riflessione, che spinga a ragionare in termini inconsueti rispetto alla corrente generale. Sostenibilità è anche e soprattutto recupero, e in questo senso l’utilizzo di una struttura a container come tassello progettuale va inteso come atto provocatorio, ma di estrema responsabilità.
Il progetto insiste proprio sul ciclo di vita di questo prodotto: Green Frame House preserva il fascino industriale del container, restituendo una seconda vita a una struttura altrimenti destinata ad essere dismessa.
A partire da questo, il tentativo è chiaramente quello di declinare un alfabeto di lettere industriali nella virtuosistica ricerca di una poetica abitativa tradizionale.

Così gli architetti per spiegare il concept:
“Il progetto Green Frame House nasce da un incontro tra idee e sogni: il sogno di restituire vita, significato e utilità al container, inteso come oggetto abbandonato, e l’idea di sperimentare una sostenibilità definendo forme di abitare consolidate a partire da un modulo industriale. L’allestimento Green Frame House presentato in fiera costituisce in questo senso una sorta di cantiere di lavori in corso di un progetto possibilmente più ambizioso e di più ampio respiro, che punta a far diventare realtà questo incontro.
L’esacerbazione del contrasto tra finito e non finito, tra interno domestico ed esterno vissuto e corroso, punta espressamente ad esaltare la vocazione abitativa latente di questi elementi modulari.
Il tentativo è quello di portare un piccolo ulteriore contributo restituendo al modulo container la dignità di un abitare non effimero né alternativo”.

Main Sponsor
Art Container

Sponsor Tecnici
Biò Fireplace – BTicino – Driade – DuPont™ Tyvek® e Energain® – Electrolux – GE General Electrics – Il Cantiere – Kronos Ceramiche – Listone Giordano – Metall Concept –
Oikos Fragrances – Oluce – Rapsel – Schiffini – Technogym – TTM Rossi Oliviero & C – Tubes Radiatori –
Turn Lights
Foto Tom Vack



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