Comunità educativa residenziale Villa Sole

A Torino è stata inaugurata Villa Sole, la comunità residenziale per minori realizzata nella casa di Edoardo Agnelli, da sempre attento ai problemi sociali, per volontà della sorella Margherita Agnelli de Pahlen.
L’obiettivo del progetto è quello di offrire una risposta tangibile ai bisogni dei minori italiani e stranieri attraverso percorsi educativi individualizzati, adeguati all’odierno contesto sociale multiculturale e multi valoriale, temi a cui Edoardo Agnelli è stato molto sensibile e che hanno fatto parte del suo impegno quotidiano.
I valori fondanti del progetto sono il riconoscimento dei diritti alla protezione, alla salute, all’istruzione, all’unità familiare, alla tutela dallo sfruttamento, alla partecipazione, alla libera espressione del fanciullo.
Nella cornice verde della collina torinese, circondata da oltre 26.000 mq. di parco, la casa è stata completamente ristrutturata secondo i più moderni e avanzati principi della bioarchitettura da Torpego architetti. La villa, dopo circa due anni di lavori e dopo le necessarie autorizzazioni da parte del Comune di Torino da febbraio 2008 accoglie i giovani ospiti.
“Sono molto lieta – dichiara Margherita Agnelli de Pahlen – di poter assistere al concretizzarsi di questo progetto che sono certa mio fratello Edoardo avrebbe approvato e sostenuto con il mio stesso entusiasmo e passione. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione delle Istituzioni, di cui riconoscono la validità e che ringrazio sentitamente. Un grazie di cuore va anche agli artefici di questo progetto Alberto Bini e Marco Trabaldo con i quali lavoreremo insieme per la riuscita di tale nobile iniziativa”.
La storia dell’architettura di Villa Sole è lunga e articolata. Nei primissimi anni sessanta, demolita una preesistenza dell’inizio del secolo in posizione dominante, l’architetto Amedeo Albertini aveva ricavato appena più in basso, in luogo meno esposto, un bellissimo padiglione in linea con le migliori realizzazioni di tipo californiano di quegli anni. In seguito l’edificio ha subito integrazioni e modifiche che ne hanno snaturato in modo irreparabile la forma e la matrice colta.
I regolamenti vigenti imponevano di mantenere rigorosamente il tetto e le altezze nel rispetto nella forma che avevano assunto durante tali modifiche.
L’attuale intervento ha comportato la demolizione di tutte le parti aggiunte e i monconi dell’edificio originario. Sono stati mantenuti per essere valorizzati i grandi maschi murari e le murature in pietra al contorno.
Le parte nuova della costruzione è costituita da solai a cassettoni sostenuti dai maschi murari conservati, da colonne in cemento e pilastrini in acciaio che sostengono il primo piano e il tetto nella forma prescritta.
La nuova costruzione è concepita come casa per una comunità alloggio e foresteria.
L’edificio è organizzato su due piani fuori terra e un piano interrato, al piano terra vi è il soggiorno, la cucina, il pranzo, al piano superiore le camere e i servizi igienici, all’interrato la lavanderia, altri servizi, la centrale termica e i magazzini.
I solai sono a struttura di legno lamellare e hanno la forma di un grande cassettonato impostato su una maglia di m 3,7 x 3,7 con travi primarie di sezione cm 20×50 e travetti secondari di sezione 12×20. Questi solai sono in vista e sostenuti al contorno, nella parte porticata, da colonne del diametro di 30 cm in cemento rosa martellinato ottenute usando come inerte il marmo rosso di Verona pesto. Le parti interne dovevano avere ritti poco visibili e non in concorrenza con i voluni dei maschi murati, pertanto, sono state usate colonnine metalliche di 14 cm di diametro. Le grandi vetrate che delimitano il piano terra sono a tutta altezza: dal pavimento al cassettonato in legno.
Tutta la pianta è stata impostata su una maglia modulare che corrisponde al tracciato dei cassettonati in legno e che ingloba la distribuzione libera dei maschi murari esistenti. Al gioco e alla ricorrenza del modulo sono state riportate gran parte delle divisioni interne. La successione dei moduli della parte esterna del cassettonato costituisce il portico delimitato dal colonnato.
Il solaio di copertura del secondo piano ha la parte piana a cassettonato identica a quella sottostante. La parte inclinata ha una struttura in legno che continua il tracciato modulare nei puntoni e nei passafuori. Il manto di copertura è in lamiera di rame ossidata. Tutta la struttura in legno e acciaio è prefabbricata e montata a secco.
La bio-compatibilità, costituita dal largo utilizzo di struttura portante in legno, si integra con le scelte di sostenibilità energetiche dell’edificio. Il calore è prodotto da una caldaia a pellets integrata con un impianto a collettori solari che producono acqua calda per l’uso sanitario. L’insieme dei due impianti è in grado di fornire l’80% del fabbisogno. Tutte le acque bianche sono raccolte in cisterna e riutilizzate per l’irrigazione del giardino.

La biosostenibilità
Il progetto energetico di Villa Sole segue una filosofia che potrebbe essere riassunta nel motto: “consumare meno, consumare meglio”. La prima azione è infatti la realizzazione di un involucro che, tenendo conto delle specificità costruttive, funzionali e di linguaggio architettonico è caratterizzato dal minore consumo energetico possibile. In questo senso, tutti i nuovi elementi di involucro opaco sono stati realizzati con uno spessore della coibentazione molto superiore ai limite di legge, e tali da essere classificati come un atto volontario di aumento dell’isolamento termico dal regolamento incentivante dell’Allegato Energetico al Piano Regolatore della Città di Torino.
La rilevante superficie trasparente è realizzata con un vetro camera basso-emissivo performante, che è caratterizzato da una trasmittanza termica ridotta del 50% rispetto ai limiti di legge, oltre a possedere il migliore fattore di protezione all’irraggiamento possibile.
L’impianto di riscaldamento è basato su un sistema radiante a pavimento, che permette, grazie allo scambio radiativo, di mantenere condizioni di comfort uniformi a una temperatura di 2°C in meno rispetto a un comune sistema convettivo (radiatori o ventilconvettori). Inoltre, ogni ambiente è dotato di sistema autonomo di regolazione della temperatura, cosa che permette di evitare ulteriori sprechi.
Le ridotte necessità energetiche ottenute sono gestite con un generatore alimentato a biomassa (pellets), che garantisce un impatto ambientale nullo in termini di emissioni di CO2, essendo una fonte rinnovabile.
A questo si aggiunge un impianto di produzione di acqua calda sanitaria da energia solare.
Oltre che dalla prestazione delle vetrate, durante l’estate l’edificio è protetto dal surriscaldamento dalla presenza del loggiato che ombreggia il piano inferiore e dalla rilevante coibentazione del tetto.
Di importanza fondamentale è poi la raccolta delle acque meteoriche, che vengono stivate in vasche per una capacità di 400 m3 e utilizzate per l’irrigazione delle aree verdi circostanti.



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