Centro wellness – Bergoase

Arosa offre una straordinaria configurazione geografica di conca naturale, di spazio delimitato dalle montagne. Uno spazio dove il confronto fra uomo e natura è una costante sottolineata da un potente paesaggio.
Ad Arosa riaffiora lo spirito della lotta ancestrale fra l’uomo e la montagna. Il sito dato per la costruzione della nuova struttura Berg Oase è un luogo che si caratterizza, a fianco del grande albergo, come spazio libero e come parco alla base della montagna retrostante.

Abbiamo immaginato di costruire senza costruire, di affermare la presenza del nuovo attraverso dei corpi emergenti (foglie, alberi, lucernari con una propria geometria) e lasciare interrato il grande volume con il programma funzionale.
La copertura degli spazi ipogei si trasforma così in un palcoscenico segnato da presenze geometriche vegetali, segni che incuriosiscono il visitatore e portano una forte luce negli spazi sottostanti durante il giorno e che irradiano luce durante la notte.
Questo contesto particolare ci ha quindi suggerito una soluzione intrigante, di forte immagine e soprattutto di grande rispetto nel rapporto con il villaggio circostante. Quello che normalmente verrebbe considerato come un grande volume scompare nella terra lasciando emergere solo queste “antenne” vegetali e meccaniche nel contempo che, nell’economia del villaggio diventano segnali di una struttura a carattere ricreativo e collettivo.
Lo spazio interno si presenta come un unico grande ambiente terrazzato che segue l’andamento del pendio per limitare le opere di scavo.
Il disegno della pianta è pensato in modo modulare così da permettere la massima flessibilità nella dislocazione delle varie funzioni che nel progetto presentato seguono le indicazioni date dalla committenza.
I vari settori del Berg Oase sono caratterizzati dal rapporto continuo tra loro e da un rapporto privilegiato e suggestivo rispetto all’ambiente esterno attraverso le grandi “antenne” che ne garantiscono l’illuminazione naturale e una straordinaria vista sul paesaggio montano.
Gli spazi esterni (sauna, solarium, piscina) sono raggiungibili direttamente dal settore delle piscine interne e posti su un terrazzamento privilegiato, immerso nella natura.
L’accesso alla nuova struttura avviene, attraverso una passerella vetrata direttamente dall’albergo esistente, così come (per i visitatori esterni) dal livello di entrata all’albergo.
La nuova edificazione oltre allo spazio “non costruito” delle “foglie” risolve il rapporto con l’albergo esistente e con il suolo attraverso un grande muro in pietra naturale. Lo spazio pubblico esterno viene così ridisegnato per creare un ambiente accogliente e risolvere il problema dei posti auto, che vengono integrati in modo discreto nel progetto.

Soluzioni illuminotecniche
Già da lontano si nota che il centro benessere Tschuggen è qualcosa di unico. Infatti dal bosco spuntano solo i lucernari alti 13 m, testimoni della volontà di “costruire senza costruire” di Botta che dimostra così il suo rispetto per la straordinaria configurazione geografica di Arosa. I quattro piani del centro benessere, il più grande di tutta la Svizzera, scompaiono letteralmente nella montagna con tutti i loro 3 200 m² di superficie. L’illuminazione naturale e quella artificiale interagiscono creando un’atmosfera rilassante. Nel progetto era fondamentale ottenere una luminosità piacevole ma allo stesso tempo dare risalto all’architettura senza che si notassero le sorgenti.

Per rendere invisibile la luce artificiale, gli impianti realizzati con il sistema di file continue Tecton tetris e lampade fluorescenti T16 sono montati nelle volte tra pareti e soffitti. Una luce di colorazione calda sottolinea il soffitto perlinato creando un’accogliente atmosfera di benessere. Le stesse lampade sono provviste di pellicole colorate che danno una raffinata tonalità celeste alle pareti grigie delle sale e dei corridoi; l’intensità di questo colore varia sfumando a seconda dell’incidenza di luce diurna. Per gli accenti luminosi sono installati 300 punti luce di fibre ottiche Starflex. Nelle sale di altezza maggiore, dove l’illuminazione delle volte non è sufficiente, nei soffitti sono nascosti in aggiunta downlights Panos bilampada.

Anche il “mondo acquatico” è messo in scena in modo spettacolare. Negli angoli inclinati dei lucernari sono inseriti proiettori con lampade alogene ed emissione a fascio largo. Di notte questi apparecchi proiettano fasci di luce che conferiscono un aspetto plastico ai muri di pietra naturale, riprendendo gli effetti della luce diurna.



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