Consumo di suolo o valorizzazione del territorio?

Cuneo

L’Ordine degli Architetti di Cuneo propone l’incontro dedicato al tema del consumo di suolo, aperto a professionisti del settore, politici, studiosi, rappresentanti del mondo economico e di quello imprenditoriale.  L’obiettivo della giornata sarà quello di condividere idee, esperienze e punti di vista, in modo da individuare percorsi virtuosi di sviluppo del territorio, in grado di veicolare una cultura diffusa della trasformazione di qualità, tanto nelle opere pubbliche che in quelle private, capace di consumare meno risorse ambientali nel giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, storia e contemporaneità.

Una trasformazione che sia motore di un’economia sempre più orientata verso un mercato globale.

L’ipotesi di azzeramento del consumo di suolo, prevista entro il 2050, apre nuovi scenari sulla rigenerazione urbana e sulla tutela delle aree agricole. L’Italia necessita di politiche strutturali che
vadano al di là del semplice contenimento del consumo di suolo, ma offrano una visione strategica per affrontare il futuro e aiutino il sistema paese a mettere in valore il proprio patrimonio culturale, paesaggistico e architettonico. In particolar modo i territori patrimonio Unesco di Langhe Roero e Monferrato si trovano di fronte a una straordinaria opportunità per l’economia e lo sviluppo locale, che richiede un’attenzione particolare sulla pianificazione urbanistica e, più in generale, sulla progettazione degli interventi sul territorio.

I dati relativi al consumo di suolo in Italia

Secondo il rapporto ISPRA del 2015, il consumo di suolo in Italia è passato dal 2,7% degli anni ’50 al 7,0% del 2014 (contro il 4,1% della mediaUE). Negli ultimi anni, il processo di artificializzazione è continuato a crescere in modo significativo: tra il 2008 e il 2013 il fenomeno ha riguardato almeno 55 ettari al giorno, con una velocità compresa tra i 6 e 7 metri quadrati di territorio che sono stati irreversibilmente persi ogni secondo.
Il Piemonte è una delle regioni italiane in cui il fenomeno è accelerato maggiormente, passando da una forbice compresa tra il 2,2/3,9% degli anni ’50 a una compresa tra il 5,9/8,2% di
oggi, che diventa 11,3% se si considera il consumo di suolo effettivo, quello cioè privato di aree su cui l’uomo non può intervenire e quindi preservate naturalmente (bacini idrici, aree con pendenza
elevata, etc). Nello specifico, se la provincia di Torino è, insieme alla provincia di Roma, quella con il maggior numero di ettari di territorio consumato in Italia (54 mila ettari, pari all’8% dell’intero territorio a disposizione), la provincia di Cuneo è posizionata molto in alto in questa poco virtuosa classifica (Oltre 33 mila ettari consumati, pari al 5,1% dell’intero territorio a disposizione).

Consumo di suolo o valorizzazione del territorio?
18 ottobre, presso la Fondazione Mirafiore di Serralunga d’Alba
h.9-12.30 / 14.30- 18.30

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