WOOD BETON – Intervista a Giovanni Spatti

Come già sta avvenendo negli ultimi anni, in occasione dei drammatici eventi dell’Emilia i sistemi costruttivi in legno hanno dimostrato la loro competitività. A cosa ritiene dovuto il ritorno del legno come materiale da costruzione?
È vero, in numerosi casi la ricostruzione in Emilia sta avvenendo con l’utilizzo di tecnologie costruttive basate sull’utilizzo del legno.
La scelta di utilizzare questo tipo di sistemi è indubbiamente legata al fatto che permettono notevoli vantaggi come la rapidità di esecuzione, la leggerezza delle costruzioni che garantisce una maggior resistenza all’azione sismica, e grazie alla caratteristica intrinseca del legno di essere un materiale isolante, la possibilità di creare con grande facilità involucri performanti dal punto di vista termo-igrometrico e quindi a risparmio energetico.
La riscoperta del legno nel mondo delle costruzioni è dovuta, oltre che alle sue preziose caratteristiche, anche allo sviluppo di prodotti come il legno lamellare, i pannelli multistrato in xlam e a tutta una serie di pannelli tecnici messi sul mercato negli ultimi anni, che sfruttano al meglio le peculiarità del legno, eliminandone i difetti e permettendo così un più ampio impiego del materiale.
Ad esempio, grazie al legno lamellare, con opportune lavorazioni e un processo di produzione che prevede tagli e incollaggi del legno, si sono potute superare le limitazioni di carattere geometrico imposte dalla forma e dalle dimensioni del materiale in natura; e con i pannelli a strati incrociati xlam si possono oggi ottenere elementi bidimensionali di grandezza importante, prima non realizzabili.
Un altro fatto che certamente ha dato un impulso all’uso delle costruzioni in legno è stata la pubblicazione del decreto ministeriale del 2008 relativo agli aspetti strutturali delle costruzioni, che per la prima volta in Italia ha recepito e normato l’utilizzo del legno come materiale da costruzione.
Oggi l’ingegnere strutturista, addetto alla verifica, al calcolo e al dimensionamento delle strutture, è in grado di utilizzare il legno alla stregua del calcestruzzo e dell’acciaio, trovando in questa normativa tutte le indicazioni di riferimento per l’esecuzione del calcolo.

Come avete gestito gli interventi in Abruzzo e in Emilia e cosa hanno significato per la vostra azienda?
Il sisma dell’Abruzzo e quello dell’Emilia si differenziano per il fatto che nel primo caso sono state colpite di più le residenze mentre nel secondo caso sono stati colpiti maggiormente gli edifici industriali.
Di conseguenza anche le strategie adottate per affrontare la ricostruzione sono state differenti.
In Abruzzo i nostri rapporti sono intercorsi direttamente con l’ente pubblico in quanto nella ricostruzione è intervenuto in prima persona lo Stato tramite la Protezione Civile che ha indetto un appalto-concorso a punti del quale noi siamo risultati i vincitori.
In Emilia invece lo Stato sta procedendo in  maniera diversa, lasciando ai privati e agli imprenditori l’onere della ricostruzione, e riconoscendo un contributo legato al rispetto di tutta una serie di condizioni.
La cosa più significativa è che entrambe le esperienze ci hanno fatto capire che tramite un’industrializzazione spinta e una produzione  finalizzata a questo, possiamo ottenere tempi di costruzione assolutamente impensabili con sistemi di costruzione tradizionali.

Basti pensare che in Abruzzo abbiamo costruito e consegnato 200 alloggi in pochi mesi e in Emilia abbiamo iniziato il montaggio delle strutture il 28 Agosto e il 10 Ottobre avevamo consegnato 13000 mq di capannoni.
In entrambi i casi abbiamo operato con grande professionalità e i risultati ottenuti, sia in termini di tempo che di qualità del costruito, hanno soddisfatto tutti.
Per noi questo ha significato sicuramente una maggior visibilità e una maggior conoscenza della nostra azienda sul mercato.

Qual è il vostro prodotto di punta?
Il nostro cavallo di battaglia è il sistema costruttivo da noi brevettato ARIA®.
Si tratta di una tecnologia costruttiva basata sull’impiego di pareti preassemblate in stabilimento e caratterizzate dalla presenza contemporanea di una struttura interna intelaiata in legno e una lastra esterna in calcestruzzo, in modo da poter sfruttare i pregi di entrambi i materiali.
La soluzione ideata per la struttura prevede pareti verticali vincolate alla base, in fondazione o al cordolo superiore del piano interrato, e viene solitamente completata con solai orizzontali rigidi nel proprio piano.
Questa struttura garantisce all’edificio una robustezza addirittura superiore a quella di una costruzione di tipo tradizionale: gli elementi strutturali hanno infatti un rapporto peso-resistenza ottimale e consentono di salvaguardare il fabbricato anche in presenza di terremoti di alta intensità.
Altra idea innovativa è la possibilità d’ inserire nella stratigrafia di parete una camera d’aria esterna a circuito aperto, che garantisce un elevato comfort igrotermico: ciò significa efficienza energetica, contenimento dei consumi, sia in inverno che in estate, e totale assenza di muffe, quindi salubrità dell’ambiente in qualsiasi condizione climatica esterna.
Questa tecnologia si adegua fedelmente alle richieste del committente sia per quanto riguarda la geometria dei fabbricati, che per la composizione stratigrafica delle pareti e della copertura.
Il sistema costruttivo ARIA® vanta inoltre la certificazione ETA, una valutazione tecnica positiva rilasciata dall’EOTA (The European Organisation for Technical Approvals), l’ente europeo di riferimento per il settore delle costruzioni, che certifica la conformità del prodotto, conferisce il diritto ad avere il marchio CE e a proporre il prodotto su tutto il mercato europeo senza che nessuno possa metterlo in discussione dal punto di vista energetico, di sicurezza sismica, di resistenza al fuoco, di salubrità e di isolamento acustico. 

Fino a quale livello della costruzione si spinge la vostra proposta?
Il sistema ARIA® si presenta con vari livelli di realizzazione: dall’unità elementare (pannelli parete, pannelli solaio, pannelli copertura) alla casa finita, chiavi in mano.
Ed è proprio l’idea di poter offrire un prodotto finito di qualità, davvero chiavi in mano, che ha spinto Wood Beton a dar vita al progetto Smart Domus Plus.
Smart Domus Plus è la casa intelligente, il risultato della collaborazione di un pool di aziende produttrici che hanno messo a disposizione il proprio know-how e le proprie competenze per realizzare una casa tecnologicamente avanzata e di qualità ma alla portata di tutti.
Wood Beton è specialista dell’involucro, della struttura portante e delle coperture, Metra dei serramenti, Ave degli impianti elettrici e della domotica, Rbm degli impianti termoidraulici, Knauf delle partizioni interne in cartongesso, Roefix dell’isolamento esterno e dei cappotti ed Ensun degli impianti fotovoltaici.
Per andare incontro alle esigenze dell’utente finale si è deciso di introdurre lo sviluppo di case-modello con 3 livelli di finitura (standard, media, alta gamma), che saranno configurate come kit di montaggio, con manuali di posa e istruzioni per l’uso, a seconda dello stadio operativo fino al quale l’utente sceglie di arrivare, e che si potranno scegliere direttamente dal sito web www.smartdomusplus.it, in una sezione appositamente dedicata. 

Questo tipo di prodotto è stato pensato solo per il mercato italiano?
No, Smart Domus Plus nasce con l’obbiettivo dell’internazionalizzazione, forte della certificazione ETA di cui parlavo prima, che permette di usare il  sistema costruttivo in tutta Europa.
Il nostro obbiettivo è proprio quello di esportare la casa intelligente sul mercato europeo.

Cosa distingue Wood Beton dai suoi competitors?
Wood Beton ha sempre anticipato le esigenze del mercato.
È un’azienda che ha creduto nelle proprie capacità, ha avuto il coraggio di testare nuovi prodotti, di proporre idee particolari, di guardare avanti forte della propria esperienza.
Abbiamo verificato e implementato le performance e le potenzialità dei nostri prodotti basandoci sui feedback che riceviamo.
Ricerca e sviluppo hanno dato vita ad un processo di costante crescita che ci ha consentito l’acquisizione di commesse prestigiose.
Il nostro asso nella manica è senza dubbio la flessibilità, siamo in grado di utilizzare insieme  diversi materiali e di accontentare le più svariate esigenze.

Giovanni Spatti Ingegnere; socio di Wood Beton e presidente di SmartDomus.

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