Un nuovo caso di eccellenza di Peri: la costruzione del ponte sul Danubio

Il viadotto, lungo complessivamente 1862 m, si divide in 5 sezioni per un totale di 28 campate.
La parte centrale è costituita da un ponte strallato di 590 m di lunghezza ed è ripartita su tre campate lunghe rispettivamente 145, 300 e 145 m.
Questa tipologia strutturale non è mai stata utilizzata prima d’ora nella costruzione di ponti autostradali in Ungheria.
Per la realizzazione di due spalle, quattro pile di giunto, sette pile in alveo, due piloni principali a forma di A di supporto degli stralli e situati completamente in alveo, il consorzio di imprese costruttrici costituito da Hídépítö Zrt. e Strabag Zrt si è avvalso dell’esperienza e del know-how degli specialisti Peri.
La struttura portante dell’impalcato del ponte è in acciaio e presenta travi a profilo scatolare in corrispondenza dei punti di attacco degli stralli. Un totale di 88 stralli – disposti in due piani, ciascuno contenente 4×11 stralli – trasferiscono il carico agente sull’impalcato alle due pile centrali a forma di A.
Le sezioni trasversali delle pile sono cave e realizzate in calcestruzzo armato precompresso.
Per la costruzione delle due pile è stato impiegato il sistema a ripresa autosollevante Peri ACS, per la cui movimentazione non è necessaria la gru, in combinazione con la cassaforma a travi per pareti Peri Vario.
Grazie all’affidabilità e all’efficienza economica che ha dimostrato, questa specifica soluzione è già stata impiegata con successo in oltre 300 spettacolari edifici di notevole altezza in molti paesi del mondo.
L’altezza complessiva delle pile è di 100 m.
Per produrle sono state suddivise in 29 conci di calcestruzzo di altezze variabili, comprese tra 2.55 e 4.07 m.
Le due antenne di ciascuna pila sono inclinate di 13.3° verso il centro della carreggiata e presentano un’ampia varietà di sezioni trasversali.
Partendo all’attacco delle fondazioni con dimensioni esterne di 5.00×4.11 m, le antenne si rastremano fino a 3.50×4.11 m in corrispondenza della zona di collegamento con gli stralli.
Anche la vuotatura interna delle antenne si riduce di 0,80 m nella direzione longitudinale.
Per realizzare le due pareti delle antenne inclinate rispettivamente in avanti e indietro, è stata usata la variante Peri ACS V come sistema a ripresa.
Grazie alle mensole regolabili con continuità, le piattaforme di lavoro erano sempre in posizione orizzontale, di conseguenza sicure ed ergonomiche.
Per realizzare le restanti due pareti delle antenne è stata scelta la variante R del sistema a ripresa Peri ACS che ha dimostrato, ancora una volta, di essere un’eccellente soluzione per la costruzione di pareti inclinate lateralmente.
All’interno delle pile, l’impalcatura autosollevante è stata necessaria solo fino a 60 m, altezza alla quale iniziano ad essere presenti solette a piastra intermedie: oltre questo livello, per la parte interna sono state utilizzate piattaforme provvisionali sollevate con gru, la soluzione più efficiente da un punto di vista economico.
I correnti di protezione e i teli resistenti alle intemperie che sono stati predisposti hanno racchiuso completamente i cinque livelli di lavoro, posti uno sopra l’altro, con il risultato di garantire condizioni di lavoro ottimali e in completa sicurezza e hanno fornito una protezione ideale contro le raffiche di vento.
Una passerella sospesa e movimentata insieme al sistema ACS R, ha fornito agli addetti la possibilità di trasferirsi facilmente da un’antenna all’altra della pila.
Per il personale, si è reso pertanto necessario soltanto un montacarichi fissato su una sola delle due antenne. La soluzione sviluppata da Peri ha permesso di procedere orizzontalmente nella costruzione del viadotto, senza dover tener conto della posizione del sistema a ripresa.
La cassaforma a travi Vario, realizzata su misura, è stata progettata per resistere a pressioni laterali del getto di calcestruzzo fino a 50kN/m².
Gli ingegneri Peri hanno inoltre pianificato con grande accuratezza le fasi di getto.
Tutto il lavoro di adattamento della cassaforma, inevitabile a causa dei bordi arrotondati della sezione trasversale della struttura, è stato eseguito sulla piattaforma senza alcun problema.
Al fine di raggiungere la qualità richiesta della finitura superficiale e tenuto conto del numero di riutilizzi necessari, gli elementi di cassaforma degli spigoli arrotondati, con raggio di 30 cm, sono stati rivestiti con lamiere d’acciaio.
A partire dalla quindicesima fase di getto sono state previste solette intermedie in c.a. a getto pieno con la funzione di consentire l’ancoraggio degli stralli. Utilizzando una combinazione di cassaforma per pareti a telaio Domino e cassaforma per solai a travi Multiflex, è stato possibile adattare facilmente la cassaforma interna ai punti di passaggio e all’angolazione degli stralli.
Le solette intermedie sono state realizzate in un unico getto insieme alle pareti dell’antenna. Inoltre, durante la pianificazione delle casseforme si sono dovute prendere in considerazione specifiche tecniche di progetto dettagliate riguardo alla finitura superficiale del getto di calcestruzzo: la pila è rigata alla sua sommità con scanalature profonde fino a 50 cm a partire dalla ventiseiesima fase di getto.
Per produrre il rilievo sono stati attaccati agli elementi Vario dei componenti di cassaforma speciali.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento




Articolo realizzato in collaborazione con ...