Ridisegno interpretativo

Il ridisegno è inteso come strumento per conoscere nel dettaglio alcune architetture considerate significative per l’esercitazione progettuale e in gran parte selezionate attraverso il confronto con i docenti delle diverse discipline afferenti al laboratorio.
Le architetture scelte per il ridisegno propongono, sebbene per frammenti, alcune tracce possibili di approfondimento:
– l’espressione formale e tecnica del Movimento Moderno (da Mel’nikov a Mies van der Rohe) e la sua interpretazione in Italia e a Como in particolare (Lingeri, Terragni);
– i differenti sistemi costruttivi: in cemento armato (Albini, Helg; Piva per la RDB), in acciaio (Mies; Gardella; Mangiarotti), in legno (Mel’nikov), in muratura in laterizio (Mies nella Memorial Chapel, all’IIT, Kollhoff);
– i diversi procedimenti costruttivi: quelli “umidi” (Terragni, Garatti, Semerani e Tamaro) e quelli “a secco”, basati sulla prefabbricazione e sull’assemblaggio in cantiere (Albini, Helg; Angelo Mangiarotti; Kollhoff).
Le architetture prese in esame appartengono per la maggior parte a un contesto di prima industrializzazione, molto differente da quello in cui operiamo oggi. Pertanto, nel ridisegnare gli elementi tecnici di ciascuna architettura proposta, non si potrà prescindere da una riflessione critica sullo specifico contesto ambientale e produttivo e sulla peculiare fase di industrializzazione edilizia che le sono propri.
Sarà inoltre auspicabile acquisire consapevolezza di modalità costruttive alternative, rese disponibili dall’attuale scenario produttivo, e di soluzioni tecniche adeguate al quadro delle esigenze e delle prestazioni attuali.
Lo scopo dell’attività di ridisegno – condotta autonomamente a partire dallo studio della documentazione qui raccolta e seguìta passo passo attraverso le revisioni in aula – è quello di guidare lo studente nella scoperta delle relazioni che intercorrono tra la definizione degli spazi e dei volumi di un’architettura e la messa a punto delle sue parti costruttive.
In particolare, si vuole evidenziare che, nel procedere conoscitivo attraverso il ridisegno, similmente a quanto
avviene nell’atto progettuale, i passaggi dalla scala 1:100 a quella 1:50, fino a quella 1:20, 1:10 e 1:5 ecc. non sono fasi di una sequenza lineare, ma piuttosto costituiscono elementi di un processo circolare, in cui si alternano momenti di approfondimento (verso il dettaglio) e di sintesi (verso la scala dell’insieme).
Tale processo circolare è condotto in prima persona
dall’architetto e si configura dunque come univoco e simultaneo processo di definizione della forma, dei materiali e delle tecniche.

Dispensa del Laboratorio di progettazione dell’Architettura 3
Proff. Alberto Novati, Aurelio Pezzola, Pietro G. Crespi,
Alessandra Zanelli, Nicola Mastalli, Maria Pompeiana Iarossi
Insegnamento di Progettazione di sistemi costruttivi
Prof.ssa Alessandra Zanelli
Cultore della Materia: Arch. Carol Monticelli
dicembre 2005

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