Pavimenti sopraelevati: vantaggi, caratteristiche e struttura

La continua evoluzione degli spazi dedicati all’abitare ed al lavoro ha reso necessario il ricorso a nuove tecnologie costruttive in grado di rispondere alla richiesta di requisiti che prevedono la possibilità di una totale integrazione degli impianti abbinata a una resa estetico di buon livello. La necessità di far convivere le esigenze indotte dall’innovazione legata al settore impiantistico con la ricerca di un sempre più elevato contenuto estetico, ha alimentato un numero consistente novità nell’ambito dell’impiantistica. I pavimenti sopraelevati rappresentano uno dei risultati più significativi di questo percorso.Pavimenti sopraelevati

Indice:

I pavimenti sopraelevati sono veri e propri sistemi di finiture tecniche costituiti da elementi modulari posati su un struttura, solitamente metallica, discontinua e puntiforme. La struttura serve a collegare il piano di calpestio al sottostante estradosso dell’impalcato.

Tra il piano di calpestio e la struttura orizzontale del solaio si viene a creare una intercapedine utilizzabile come spazio tecnico ispezionabile per il passaggio di impianti. In fase iniziale la diffusione sul mercato dei pavimenti sopraelevati ha incontrato alcune difficoltà dovute sostanzialmente all’elevato costo e alla concorrenza di un altro sistema tecnologico dalle potenzialità simili, quello dei controsoffitti. Inoltre la gamma relativamente limitata di colori e finiture tra cui era possibile scegliere, circoscriveva considerevolmente il ricorso alle pavimentazioni sopraelevate, limitandone l’utilizzo al settore del terziario.

Supporti per pavimenti sopraelevati Queen
Supporti per pavimenti sopraelevati Queen di DPS Solving

Oggi il mercato offre un’ampia gamma di finiture, spesso anche pregiate come quelle in marmo o cotto, che conferiscono una maggiore flessibilità all’intero sistema. La diverse tipologie e la maggiore attenzione nei confronti dell’aspetto estetico del prodotto, hanno portato ad allargare il campo di applicazione. Frequentemente le potenzialità delle pavimentazioni sopraelevate vengono anche sfruttate in contesti architettonici di particolare pregio storico e artistico in cui occorre posare in opera un nuovo piano di calpestio senza intaccare quello sottostante, ma permettendone la visione da parte dell’utenza (scavi archeologici, strutture di fondazione antiche, mosaici, ecc.).

A questo proposito sono da menzionare i pannelli ottenuti con materie plastiche (plexiglas) che assicurano trasparenza e protezione al sottofondo.

Vantaggi d’utilizzo dei pavimenti sopraelevati

L’attuale successo dei pavimenti sopraelevati deriva dalla buona resa estetica, dalle elevate prestazioni, dalla stabilità dimensionale, dalla capacità di sopportare carichi molto elevati, nell’elevata fonoassorbenza e dalla possibilità di realizzare vani tecnici di contenimento.

Supporti Pedestal
Pavimento sopraelevato realizzato con supporti Pedestal di Eterno Ivica

La principale caratteristica dei pavimenti sopraelevati risiede nella possibilità di contenere tutti gli impianti della costruzione nel vano tecnico sottostante al manto di rivestimento. Le potenzialità di questo spazio di risulta vengono ulteriormente ampliate dal ricorso a speciali pannelli accessoriati o accessoriabili con terminali di impianto (torrette elettriche, sportelli passacavo, griglie di ventilazione ecc.).

L’intercapedine può anche essere ripartita con setti di tenuta. Il vano tecnico è facilmente ispezionabile grazie alla particolare posa in opera dei pannelli effettuata tramite semplice appoggio degli stessi sulla struttura portante sottostante. Le aziende produttrici forniscono spesso anche speciali ventose che garantiscono la rimozione dei pannelli senza intaccarne in alcun modo la finitura superficiale.

Caratteristiche e struttura

I pavimenti sopraelevati sono un “sistema tecnologico” composto da diversi elementi che vengono assemblati in loco. Il prodotto è realizzato con una serie di elementi di calpestio modulari posizionati su piedini metallici regolabili in altezza oppure su un reticolo di piedini e travi.

I principali strati di cui è costituita una pavimentazione sopraelevata, procedendo dal basso verso l’alto, sono: strato di sostegno verticale, strato di irrigidimento orizzontale e strato di tamponamento.

Strato di sostegno verticale

Corrisponde alla struttura verticale principale, formata da elementi che in modo puntiforme, collegano gli elementi del piano di calpestio (i pannelli) all’estradosso del solaio.

L’elemento principale dello strato di sostegno verticale è la colonna, regolabile in altezza entro l’intervallo di sicurezza previsto dal costruttore. La parte superiore della colonna, detta testa, è sagomata in modi diversi a seconda che si tratti di pavimenti sopraelevati dotati di traversi tra la colonna stessa e i pannelli oppure no.

La parte inferiore della colonna può essere di tipologie differenti in conseguenza del tipo di sistema di fissaggio con il piano di appoggio adottato (realizzato tramite adesivi o parti meccaniche). Un altro elemento fondamentale del sistema di sostegno verticale è l’elemento di guarnizione della testa che costituisce un giunto tra colonna e pannelli (in genere in materiale elastometrico conduttivo). Completa questa parte del pavimento sopraelevato lo stelo, elemento di dimensione variabile che determina lo spessore del vano tecnico.

Strato di irrigidimento orizzontale

Corrisponde alla struttura orizzontale secondaria, formata da elementi che connettono con continuità i pannelli superiori con la struttura verticale principale. Questi elementi trasmettono le sollecitazioni elettriche e meccaniche al sottofondo e irrigidiscono l’intera struttura nei confronti delle sollecitazioni dinamiche e laterali.

L’elemento principale dello strato di irrigidimento orizzontale è il traverso e il suo dispositivo di guarnizione che realizza un giunto di tipo elastico tra il traverso stesso e i pannelli, allo scopo di migliorare la tenuta del vano tecnico. La continuità strutturale e funzionale tra gli elementi orizzontali e quelli verticali dell’intero sistema è comunque assicurata dal sistema di fissaggio.

Strato di tamponamento

Corrisponde al piano di calpestio vero e proprio, ed è generalmente formato da elementi modulari amovibili. I pannelli sono simili al tronco di piramide rovesciata a base quadrata e sono caratterizzati dalla presenza di uno speciale smusso nello spessore, avente la funzione di migliorare in modo consistente la tenuta del vano tecnico e di favorire la stabilità in opera del pannello stesso.

L’elemento che completa il pavimento sopraelevato è il pannello, di solito composto da 4 differenti strati, ognuno avente una propria specifica funzione, assemblati direttamente in fabbrica con delle speciali colle. Procedendo, anche in questo caso dal basso verso l’alto, incontriamo il rivestimento inferiore, l’anima, il rivestimento intermedio e il rivestimento superiore.

Quest’ultimo conferisce gradevolezza estetica all’intero sistema e costituisce il piano di calpestio. L:anima dell’intero sistema è lo strato resistente, o l’insieme degli strati resistenti, del pannello disposto sotto il rivestimento superiore.

Gli strati intermedi hanno il compito di migliorare la resistenza meccanica del pannello, favorendo la ripartizione dei carichi sugli elementi della struttura di sostegno sottostante e della struttura di irrigidimento orizzontale.

Il sistema pannello è completato da un bordo perimetrale, solitamente in materiale plastico, applicato con dei collanti o fissato meccanicamente a finitura dello smusso realizzato nello spessore del pannello stesso.

I pannelli attualmente in commercio sono solitamente disponibili nelle versioni standard da 600×600 mm, 750×750 mm e 750×1000 mm. Lo spessore varia in relazione al tipo di materiale utilizzato e comunque si attesta, escludendo il rivestimento superiore, tra i 20 e i 50 mm.

Soluzioni costruttive

Allo schema base precedentemente descritto possono essere apportate una serie di modifiche che rendono i pavimenti sopraelevati estremamente versatili e in grado di adattarsi alle diverse soluzioni progettuali.

Tra queste troviamo:

  • Controventatura: un sistema di tiranti e puntoni vincolati al piano di appoggio che conferiscono maggiore stabilità alla struttura verticale di supporto e rigidità alle parti perimetrali dell’intero sistema;
  • Setti sottopavimento: elementi verticali utilizzati per compartimentare il vano tecnico sottostante alla pavimentazione e che ne migliorano la coibenza termo-acustica;
  • Pannello forato: pannello dotato di fori passanti in spessore che permette il passaggio dell’aria utile in tutti quei casi in cui il vano tecnico costituisce la canalizzazione dell’impianto di condizionamento;
  • Pannello accessoriato: pannello che può essere dotato di diversi dispositivo a scomparsa o aggettanti come, ad esempio, attacchi per estintori, terminali dell’impianto elettrico e di climatizzazione ecc.;
  • Battiscopa perimetrale: elemento di finitura che maschera il giunto perimetrale esistente tra la pavimentazione sopraelevata e le pareti verticali del locale;
  • Pannello verticale di collegamento: elemento usato come partizione verticale di completamente e contenimento lungo il perimetro del pavimento sopraelevato nel caso l’intero sistema non entri in contatto con parti edilizie verticali;
  • Gradino: elemento che permette, ove necessario, la continuità tra il piano di calpestio del pavimento soprelevato e altri piani a quote differenti;
  • Collegamento a terra: collegamento che viene di norma realizzato con cavi in rame e avente la funzione di stabilire continuità elettrica tra la pavimentazione e l’impianto di messa a terra dell’edificio.

Dall’elenco delle possibili variazioni che si possono inserire nel sistema-pavimento sopraelevate, appare chiaro come sia difficile classificare in rigide categorie le diverse tipologie attualmente presenti sul mercato di questo particolare tipo di pavimentazione.

E’ possibile distinguere i diversi tipi di pavimenti sopraelevati in base ai materiali costituenti l’anima del pannello oppure considerando le alternative strutturali. Nel primo caso, ad esempio, abbiamo pavimenti con anima dei pannelli in legno truciolare, in metallo, in cemento alleggerito o in conglomerato minerale. Nella seconda ipotesi, invece, troviamo elementi strutturali a dischi cilindrici, a colonne e traversi, a colonne.

Pavimenti sopraelevati e posa in opera

Nell’ambito della realizzazione di un pavimento sopraelevato di qualità, la fase di collocazione in opera dell’intero sistema prevede un parziale assemblaggio in cantiere. La qualità dei singoli elementi viene controllata accuratamente già in fase costruttiva, mentre è direttamente sul luogo di installazione che si determinano le prestazioni finali del prodotto (tenuta strutturale, prestazioni acustiche, resistenza, ecc.).Realizzazione del pavimento sopraelevatoProprio per queste oggettive difficoltà, molto spesso, la progettazione esecutiva del pavimento sopraelevate viene affidata direttamente all’installatore o, addirittura, al costruttore del sistema. Inoltre, data l’evidente integrazione funzionale esistente tra pavimentazione e impiantistica, occorre che la progettazione di entrambi proceda in parallelo, con continue verifiche incrociate.

I pannelli da utilizzare

I pannelli da utilizzare devono essere in grado di adattare la propria maglia modulare alle effettive dimensioni del locale in cui vanno inseriti. Tutto questo per evitare eccessivi scarti e rifiniture nella zona perimetrale. I locali in cui viene installata la pavimentazione devono essere asciutti e con una temperatura interna compresa tra i 5 e i 35 ‘C. Prima della posa gli ambienti devono essere ultimati sia a livello di finiture sia a livello di impiantistica, mentre le opere murarie devono essere completate da almeno 60 giorni.

Il montaggio del sistema

Il montaggio del sistema, effettuato da personale specializzato, avviene a secco su un sottofondo stabile e sufficientemente liscio e complanare (le tolleranze del pavimento finito sono contenute entro i ± 0,2 mm in funzione dei materiali utilizzati per il rivestimento superiore). Qualora si renda necessaria la rimozione di un parte del pavimento per ispezionare ad esempio il vano tecnico sottostante, si consiglia di numerare gli elementi smontati per ricollocarli successivamente in opera nella loro giusta posizione.

I trattamenti di manutenzione ordinaria

I trattamenti di manutenzione ordinaria (pulizia e lucidatura) dei pavimenti sopraelevati sono strettamente dipendenti dal tipo di materiale di rivestimento superficiale utilizzato. E’ meglio comunque evitare l’uso abbondante di acqua e di detergenti particolarmente aggressivi. Qualche accortezza deve essere anche accordata nel caso occorra spostare, all’interno del locale, armadi o macchinari. In questo caso si consiglia sempre l’utilizzo di carrelli elevatori.

I materiali utilizzati nei pavimenti sopraelevati

Nell’ambito del settore dei pavimenti sopraelevati oggi la ricerca propone pannelli di tamponamento esteticamente gradevoli e in grado di garantire elevate prestazioni tecniche.

Pietre e marmi, agglomerati cementizi, gres porcellanati, linoleum, PVC, ceramica, legno, moquettes sono solo alcuni dei materiali in cui attualmente vengono realizzate le finiture dei pavimenti sopraelevati.

Per la determinazione delle caratteristiche finali della pavimentazione sono altrettanto importanti i diversi materiali con cui vengono realizzati gli altri strati del pannello. L’anima può essere in legno truciolare normale, ignifugato e idrofugato.

La normale evoluzione di questo tipo di pannelli è l’impiego di un conglomerato minerale in silicio di calcio rinforzato con fibre CRS o in legno-cemento. Questi tipi di materiali consentono una maggiore resistenza all’umidità e al fuoco. Oggi sono in commercio anche pannelli realizzati in metallo, soprattutto alluminio e acciaio.

Nella scelta del tipo di finitura da utilizzare per i pavimenti sopraelevati sono determinanti le caratteristiche di antistaticità o conduttività del materiale e la sua capacità di attenuare il rumore di calpestio. A causa del sempre più rilevante presenza di terminali elettronici negli ambienti di lavoro, si sconsiglia l’utilizzo di materiali che possono creare cariche elettrostatiche di diversa intensità (in proposito è interessante osservare che i materiali con buone prestazioni fonoassorbenti sono anche i maggiori generatori proprio di cariche elettrostatiche).

Altro elemento fondamentale nella scelta del tipo di pannello è il comportamento al fuoco dei diversi elementi con cui è composto. Sono anche previste soluzioni tecniche ad hoc per i punti critici interni al sistema e per le interfacce con altre parti dell’organismo edilizio.

L’anima dei pavimenti sopraelevati rimane la struttura di sostegno. Anche in questo caso esistono numerose tipologie sul mercato, ma i materiali utilizzati sono indubbiamente l’acciaio e l’alluminio. I traversi e gli elementi orizzontali della struttura sono solitamente realizzati in acciaio zincato stampato a differente sezione resistente o in tubolare di acciaio a sezione rettangolare.

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