Norwegian Wood. Progetto per un museo di arte contemporanea in Norvegia

Il progetto sviluppa e risolve le specifiche del bando con un layout di funzionamento distributivo rispondente alle esigenze del committente.
Le scelte architettoniche assumono forma e significato dal rilievo delle preesistenze, ponendo enfasi alla soluzione del linguaggio architettonico – spesso confuso – della struttura già esistente e alla conformazione delle bellezze paesaggistiche e naturali del territorio.
La terra diviene materia compositiva, il piano di progettazione è orizzontale e la copertura è protagonista nel definire-nascondere i prospetti. La direzione verticale entra attraverso il sistema dei vuoti, chiave di lettura divengono gli spazi-tra che si ispirano alle riflessioni proposte da Robert Indiana con la sua opera “Love”.
Il progetto riesce nell’intento di dare il significante al significato rilevato, coniugando e declinando le componenti architettoniche insieme al paesaggio e alla sue spinte naturali.
In questo contesto semantico tre i temi approfonditi:
– La luce naturale diventa protagonista spazio-temporale determinando alcune scelte architettoniche. Disattendendo le indicazioni del bando che imponeva l’eliminazione di ogni fonte naturale di illuminazione, si scegli di studiare sistemi che consentano di controllare e manipolare la luce. Il risultato è l’intercambiabilità dell’equazione tra l’opera esposta illuminata dalla luce e la luce come opera esposta.
– La struttura, basata sul sistema colonna-colonna-architrave, è immediata, diretta, disvela lo spazio nella sua essenza manifesta; semplicemente scandisce l’interno in modo speculare all’esterno.
– L’acustica diventa l’elemento innovativo rispetto alle richieste del bando. Le analisi sono state elaborate in fase post-concorsuale e si proponevano la ridefinizione in termini funzionali e spaziali di una piccola sala adibita a cinema. Nell’impronta centrale, prendendo forma dagli spazi lasciati vuoti dagli altri corpi del complesso, si definisce una nuova sala: una scatola rettangolare rivestita all’interno da pannelli, riflettori irregolari che giocano sui contrasti tra le inclinazioni, in grado di chiarire la voce degli attori e sfumare le tonalità amplificate di rock e pop e altri generi musicali. I rapporti e le valenze architettoniche si invertono: la copertura massiva dell’edificio qui diventa vetro, e introduce il vuoto e la trasparenza del cielo affermando la forza della natura.
I software specifici utilizzati per i calcoli sono: Ecotect, per la parte relativa all’illuminotecnica; Strauss per la simulazione della struttura; Odeon per la verifica acustica della sala.

Politecnico di Milano
Polo Regionale di Lecco
VI Facoltà di Ingegneria
Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura
Relatore: Prof. Massimo Tadi
Correlatori: Prof. Gabriele Masera, Ing. Dario Paini, Ing. Giancarlo alderighi
Anno Accademico 2006-2007

Per scaricare piante e sezioni in PDF clicca qui

Per scaricare l’intera tesi in PDF clicca qui

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento