Muratura tagliafuoco: caratteristiche e prestazioni

Per realizzare una muratura tagliafuoco è necessario essere in grado di realizzare una Grande Muratura. Dalla fine degli anni ’50, con il boom economico italiano, la richiesta di capannoni sempre più ampi è aumentata. Per soddisfare le richieste del mercato, sono così nate le Grandi Murature, caratterizzate da ampie luci, realizzate come membrane inserite in strutture prefabbricate. Crescendo le murature, giocoforza si sono dovuti progettare sistemi di strutturazione in grado di resistere al peso della muratura stessa e capaci di sopportare la spinta del vento.Muratura tagliafuocoIndice:

Per risolvere tali problemi, Vibrapac ha messo a punto tutta una serie di tecnologie costruttive e ha fatto ricorso a strutturazioni interne che conferiscono resistenza e capacità flessionale alle murature. Per ottenere resistenza flessionale verticale si deve intervenire realizzando irrigidimenti verticali mediante un getto di cls nel foro dell’elemento e, quindi, armarlo con ferri (tondini), posizionati con precisione grazie a gabbie speciali prodotte con macchine utensili. Solo il perfetto posizionamento delle gabbie permette infatti di calcolare con precisione il valore della resistenza flessionale.

La resistenza flessionale orizzontale è invece conseguente al posizionamento sfalsato degli elementi in cls. Poiché murature di questo genere sono spesso più lunghe che alte, occorre interrompere opportunamente la successione degli elementi in cls con l’inserimento di irrigidimenti verticali.

La muratura, così strutturata, verrà quindi vincolata sulle testate al pilastro della struttura in cemento armato con appositi profili a tenuta e a scomparsa e alla sommità dell’irrigidimento con staffe specifiche in grado di permettere la flessione elastica dell’orizzontamento, mantenedo la stabilità della muratura.

L’importanza dell’irrigidimento verticale

Particolare attenzione deve essere posta nell’opera di irrigidimento verticale della muratura. Per ottenerlo, una volta si utilizzavano i classici tondini in ferro, inseriti senza un ordine geometrico preciso nel getto di cls. I laboratori Vibrapac hanno invece stabilito che un preciso alloggiamento dei tondini all’interno degli elementi in cls permette di ottenere risultati migliori.

L’esperienza porterebbe a pensare che la resistenza possa aumentare con l’incremento dell’area del ferro; prove sperimentali hanno dimostrato che un’armatura eccessiva e non correttamente posizionata, invece di aumentare la resistenza dell’irrigidimento possa infragilire la flessione.

Dalle grandi murature alle murature tagliafuoco

Una Muratura Tagliafuoco è essenzialmente una Grande Muratura studiata per mantenere le proprie funzioni anche in situazioni critiche come quella provocata da un incendio. Ne consegue che solo se si possiedono tutte le conoscenze tecniche per la realizzazione di una grande muratura si può pensare di costruire una Muratura Tagliafuoco. Una Muratura Tagliafuoco deve essere Resistente, Ermetica e Isolante.
La realizzazione delle murature tagliafuoco è sottoposta, tra l’altro, al D.M. 04.05.98 che detta norme precise. Per incominciare, un manufatto sottosposto all’azione del fuoco, secondo la curva ISO, può essere considerato Tagliafuoco solo se mantiene la proprie caratteristiche per un periodo di tempo ben definito. In relazione al tempo che impiega per perdere le proprie caratteristiche fisiche e di resistenza meccanica, la muratura sarà classificata come REI 90, REI 120 e REI 180. REI sta a significare Resistenza, Ermeticità e Isolamento e il numero che segue i minuti primi per cui la muratura è certificata.

REI – La resistenza della Muratura Tagliafuoco (R) deve rimanere inalterata per tutto il periodo di tempo certificato dal produttore. Quindi, la muratura deve essere ermetica (E), cioè impedire il passaggio di gas e fumi tossici da un locale all’altro. Infine, deve essere anche isolante (I), per bloccare la diffusione per ignizione di un incendio da un luogo compartimentato all’altro.

L’importanza dei singoli elementi

Perché la resistenza di tutta la muratura sia garantita per una determinata classificazione,è necessario assicurare in primo luogo la resistenza meccanica dei singoli materiali impiegati, ovvero gli elementi in cls che la compongono, la malta, i vincoli di sommità e tutti gli elementi al contorno che rendono la muratura isolante. Il blocco deve pure presentare caratteristiche per cui la malta aderisce fortemente al medesimo, in caso contraio verrebbero vanificate la resistenza a compressione a trazione sia del blocco sia della malta.

Gli elementi in cls e la malta

Gli elementi in cls impiegato nella realizzazione delle murature tagliafuoco devono essere testati secondo quanto dettato dalla circolare 91 del 14.09.61 e sottoposti a controllo di qualità, ovvero, i materiali commercializzati devono possedere caratteristiche pari o migliorative di quelli campione analizzati in laboratorio. La resistenza flessionale degli elementi in cls viene calcolata sia a mezzo di procedimento matematico allo stato limite, sia a mezzo di prove sperimentali. E’ fondamentale la conoscenza del modulo elastico degli elementi in cls, perché anch’esso concorre a fornire la resistenza flessionale dell’irrigidimento.

Anche la malta impiegata per collegare un elemento all’altro deve offrire resistenza al fuoco. Non dovranno perciò essere presenti nella sua composizione chimica sostanze che ad alte temperature ne alterino le caratteristiche. Ad esempio, le percentuali di carbonato di calcio dovranno rispettare dosi precise.

I giunti e i vincoli

I vincoli di sommità degli irrigidimenti verticali,oltre a garantire la stabilità della muratura, devono essere telescopici, cioè in grado di assorbire le flessioni dell’orizzontamento senza mettere in carico di punta la muratura. Tra sommità muratura e copertura dovrà poi essere inserito un giunto di dilatazione tagliafuoco in grado di assorbire eventuali flessioni elastiche.

Porte tagliafuoco

Va infine tenuto conto che in un edificio realizzato con una muratura tagliafuoco dovranno essere inserite anche porte tagliafuoco. Occorre perciò, in sede di progettazione, calcolare il peso medio delle porte e il momento torcente che generano sull’architrave su cui poggiano. Quest’ultimo problema, spesso trascurato nella progettazione, può provocare situazioni di collasso della trave, con inefficacia della chiusura della porta in caso di incendio.

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