Muratura isolata alla base

L’impiego di moderni sistemi di protezione sismica delle costruzioni ha preso, negli ultimi anni, sempre più piede nella maggior parte dei Paesi caratterizzati da un alto rischio di terremoti. Le tecniche adottate si propongono come finalità quella di una significativa diminuzione delle sollecitazioni agenti sulla struttura principale durante un terremoto, consentendo la dissipazione di gran parte dell’energia trasmessa dal terreno attraverso speciali apparecchiature di controllo, che possono essere di tipo attivo, passivo o ibrido.
Le tecniche maggiormente utilizzate, particolarmente affidabili, sono quelle basate sul “controllo passivo” in grado di esplicare la loro funzione dissipando l’energia sviluppata dal sisma, riducendo al minimo quella che agisce direttamente sull’edificio, oppure isolando fisicamente la costruzione dalla sua fondazione (il cosiddetto “isolamento sismico”).
L’isolamento sismico passivo risulta la tecnica più efficace e diffusa, in quanto riduce notevolmente l’energia trasmessa dal suolo all’intera struttura. In sostanza, questo metodo consiste nel disaccoppiare il moto del terreno da quello della struttura, introducendo una sconnessione lungo l’altezza della struttura stessa. In tal modo, l’opera viene suddivisa in due parti: la sottostruttura, rigidamente connessa al terreno, e la sovrastruttura. La continuità fisica e la trasmissione dei carichi verticali sono garantite attraverso l’introduzione, tra sottostruttura e sovrastruttura, di particolari apparecchi di appoggio chiamati “isolatori”. La costruzione, per effetto dell’azione sismica, oscilla come un corpo rigido, mentre sono i dispositivi di isolamento a deformarsi e, quindi, a dissipare energia. Inoltre, per effetto dell’assenza quasi totale di deformazioni interpiano, questa tecnologia permette di evitare lesioni o danni agli elementi non strutturali quali tamponature, tramezzi, infissi, ecc.
La dissipazione che è in grado di fornire il sistema di isolamento riduce sia gli spostamenti alla base che le forze trasmesse alla sovrastruttura, assicurando molteplici benefici, e più precisamente:
• notevole diminuzione delle forze di inerzia e delle conseguenti sollecitazioni prodotte dal sisma sulla struttura;
• minore percezione delle scosse sismiche da parte degli occupanti;
• diminuzione dei costi di riparazione dell’edificio a seguito di un evento sismicosignificativo.
Dal punto di vista economico, c’è da dire che, rispetto ad una struttura ordinaria antisismica, i costi iniziali possono essere superiori (stimati intorno al 10% del costo strutturale). L’applicazione di questa tecnica dissipativa risulta
oggi, anche in Italia, in forte aumento: si contano ormai numerosissimi edifici che adottano tali criteri di protezione.
Il successo è dovuto non solo all’alto livello di affidabilità proprio di questo sistema costruttivo, praticamente applicabile a qualsiasi tipo di struttura, ma soprattutto al fatto che l’attuale normativa tecnica (D.M. 14/01/2008) ha finalmente introdotto chiare regole ed indicazioni progettuali per l’impiego di dispositivi che dissipano l’energia trasmessa, durante un terremoto, dal terreno alla costruzione.
 
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A. Di Fusco, ANDIL Associazione Nazionale Degli Industriali dei Laterizi

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