Manfred Hegger e studio associato HHS Planer: Complesso residenziale n. 5 – IGA (Internationale Gartenbau Ausstellung) Stoccarda, 1993

Il concorso “Wohnen 2000”, legato alla manifestazione internazionale IGA tenutasi a Stoccarda nel 1993 fa riferimento alla ricerca tesa ad approfondire la conoscenza delle tecnologie eco-efficienti o bio-climatiche. Lo scopo del concorso era la progettazione di abitazioni che presentassero caratteristiche innovative dal punto di vista sia estetico che distributivo e soprattutto prestazionale e che fossero eco-compatibili nelle modalità di consumo energetico.
Il progetto della casa n.5 di Manfred Hegger e dello studio associato HHS, una delle tredici costruzioni del quartiere sperimentali di Stoccarda, risponde pienamente a questi requisiti. La casa è infatti concepita come un organismo integrato per il guadagno energetico: il fine progettuale dell’edificio è l’utilizzo ottimale, riguardo allo sfruttamento dellla radiazione solare e la sperimentazione di nuove tecniche di illuminazione, della facciata esposta a sud. La caratteristica principale del funzionamento energetico risulta essere l’integrazione di sistemi di captazione dell’energia solare passivi con sistemi attivi. I due sistemi sono sostanzialmente differenti per quanto riguarda le prestazioni, la tecnica esecutiva e il funzionamento. Nel progetto di Hegger l’edificio stesso, nelle sue varie parti e per merito dei diversi materiali con cui è costruito, diviene un grande collettore, un accumulatore termico dell’energia solare. Nei sistemi attivi utilizzati per la produzione dell’elettricità, invece, l’energia viene captata mediante apparecchiature di tipo impiantistico, posizionate all’esterno dell’edificio e distinte dagli altri elementi costruttivi e funzionali anche se con essi interagenti.
L’edificio è composto da tre abitazioni di forma parallelepipeda, accostate e sfalsate lungo il dolce pendio che caratterizza il lotto dove è situato l’intervento. Orientata a sud si appoggia, ai tre volumi ad essa affiancati, una grande maglia portante metallica inclinata sia verso sud che leggermente a est, come il pendio. Questo reticolo portante funziona come supporto per le installazioni solari passive e attive. Il progetto sembra quindi svilupparsi intorno ad un duplice rapporto: da un lato l’eredità della tradizione abitativa che caratterizza il volume compatto della casa vera e propria, a
nord, dall’altro la tensione verso l’innovazione che si rappresenta nella tecnologia applicata alla facciata solare e dello spazio della serra, verso sud. La facciata inclinata, costituita dal telaio metallico, accoglie i sistemi solari attivi innovativi che sperimentalmente sono stati inseriti nel progetto in collaborazione con alcune ditte produttrici ed istituti di ricerca: l’Istituto per la tecnica della luce e della costruzione ha sviluppato e prodotto gli elementi ottici olografici HOE, la società FLAGSOL mbH si è occupata dell’incasso degli ologrammi, della produzione del vetro isolante con ologrammi e celle solari (deflettori) e della progettazione e l’esecuzione dell’impianto fotovoltaico, la ditta Josef Gartner & Co. ha eseguito l’assemblaggio degli elementi per la protezione del sole, i lavori di carpenteria e gli impianti meccanici per l’orientamento delle lamelle solari. Sulla struttura in acciaio della vetrata trovano infatti posto tre tipi di tecnologie differenti. Questi sistemi sono stati spazialmente organizzati secondo i moduli della griglia metallica:
1. nella parte superiore i moduli fotovoltaici semi-trasparenti sono stati posizionati all’interno della doppia vetrazione della facciata. Essi svolgono il compito di produrre energia elettrica e allo stesso tempo agiscono come elementi schermanti della radiazione solare;
2. sotto la fascia dei moduli fotovoltaici sono stati aggiunti elementi schermanti mobili, si tratta di frangisole collocati all’esterno della vetrazione contenenti sistemi olografici fotovoltaici. Strisce olografiche focalizzano i raggi solari diretti sulle strisce fotovoltaiche mentre una luce diffusa penetra nelle stanze. Un sistema elettronico controlla l’orientamento dei frangisole che ruotano intorno ad assi verticali. In questo modo il controllo dell’ombreggiamento dell’edificio si combina con il guadagno energetico solare attivo. In inverno, nella stagione fredda e nei giorni d’autunno, i frangisole possono essere orientati in modo da permettere il guadagno solare diretto all’interno della vetrata; 3. all’esterno del volume coperto, dove la griglia prosegue ad est, oltre la vetrazione sono collocati le pellicole olografiche. Usando la proprietà di risoluzione spettrale dell’olografia, essi aggiungono un elemento decorativo all’uso attivo dell’energia solare (i pannelli vetrati con ologrammi focalizzanti, i moduli vetrati orientabili con strisce serigrafate e i pannelli fotovoltaici fissi di celle solari al silicio policristallino). Inoltre la griglia agisce acusticamente come barriera al suono.
L’area dell’intervento sperimentale, dove trova collocazione la casa n.5, risulta soggetta ad un elevato livello di inquinamento acustico essendo collocata fra la linea ferroviaria urbana principale, che arriva al limite della stazione Nordbanhof di Stoccarda e la Heilbronnerstrasse, una strada ad alta velocità di percorrenza posta nelle vicinanze della stazione dei treni. Oltre la vetrata, all’interno dell’involucro architettonico, le abitazioni sono organizzate in due zone che rispecchiano le fasi successive di costruzione dell’edificio, l’una in muratura e l’altra in carpenteria metallica e vetro, ma anche la distinzione tra le aree abitative “invernali” da quelle “estive” e l’orientamento dell’involucro all’interno del lotto, caratterizzato da una diversa disposizione delle due parti strutturali.
Gli ambienti collocati nella parte nord dell’alloggio, dove si trovano le stanze da letto e le stanze dei bambini (due camere al piano interrato sono utilizzabili per il tempo libero o per lo studio), a cui è associata anche una piccola terrazza, sono collegati con le serre tramite delle zone filtro centrali. I nuclei centrali sono destinati al locale cucina, ai bagni e alla scala per il collegamento verticale dei tre livelli dell’abitazione. L’area aperta a sud comprende, al piano terreno, il soggiorno che può essere collegato alla serra sotto la copertura di vetro e, al primo piano, un piccolo salottino affacciato sullo stesso spazio-serra. Contrariamente, quindi, al primo piano, il piano terreno è destinato ad attività di tipo collettivo, un grosso ambiente (definito dai progettisti una “all-room”), che può estendersi alla serra tramite la semplice apertura di serramenti scorrevoli vetrati: quando il tempo è soleggiato la casa si estende in un unico spazio interno-esterno, modellandosi rispetto alle stagioni e le diverse condizioni climatiche. La leggerezza e la trasparenza, ma anche la solidità e la consistenza possono essere poste come alcune fra le innumerevoli chiavi di lettura del lavoro di Manfred Hegger, oltre che dei punti di vista che mettono in luce molti dei temi e delle problematiche alla base del lavoro di progettazione dell’architettura bio-climatica. Proprio quando si vogliono indagare le potenzialità costruttive e la tecnologia applicata alla leggerezza e alla trasparenza di una facciata “captante” di questo tipo, si esce dagli ambiti propri dell’ingegneria e dell’architettura per affacciarsi ad un contesto del tutto nuovo, regolato da differenti leggi e schemi logici. In questo senso l’attenzione alla definizione del dettaglio tecnologico rappresenta una forma di mediazione tra l’idea architettonica e l’architettura costruita, nel senso che, per le sue caratteristiche, l’edificio di Hegger porta con sè informazioni che non appartengono solo al mondo dell’architettura ma anche a quello dell’ingegneria, ed entrambi caratterizzano, in maniera univoca, il risultato finale. Così la ricerca del confine tracciato dall’innovazione e dalla sperimentazione tecnologica allarga il discorso a molti altri campi: primo fra tutti è il riferimento alla struttura produttiva, dal progetto fino alla gestione del prodotto,
che costituisce il punto di partenza per una pratica costruttiva che non si preclude la possibilità di ricercare e utilizzare le risorse più adeguate ai fini che si è posta; viene poi la soluzione progettuale, che pur basandosi sulla tipologia della casa a corte scinde il volume dell’abitato dalla soluzione di facciata consentendo un’articolazione progettuale in grado di legittimare una scelta così fortemente espressiva, e per ultimo, ma non in ordine di valore, la concezione energetica e i suoi numerosi vincoli trovano dialogo e rappresentazione nella forma architettonica.

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Biografia
Il gruppo di progettazione HHS Planer & Architekten BDA è composto, oltre che da Manfred Hegger, dall’architetto Doris Hegger-Luhnen, e dall’architetto e ingegnere Günter Schleiff.
La loro attività progettuale è principalmente rivolta ad approfondire il tema della residenza e le possibilità innovative della tecnologia sul fronte del risparmio energetico e dei materiali eco-compatibili. Lo studio Hegger – Hegger Luhnen – Schleiff ha sede a Kassel, Germania.

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