Legno per le residenze

Se in queste ultime situazioni l’uso del legno lamellare si afferma grazie alle sue doti di resistenza meccanica, leggerezza e reazione al fuoco, esiste una vastissima gamma di possibilità applicative per l’edilizia minuta – in particolare quella residenziale – che spazia dagli elementi di solaio, a quelli di copertura, ai sistemi costruttivi completi derivati dalla tecnica del balloon-frame.
Una delle spinte più forti all’uso del legno nel settore domestico deriva dall’evoluzione della normativa energetica nei Paesi del Centro Europa (Germania in testa): a fronte di spessori di isolamento termico che ormai raggiungono correntemente i 25-30 cm, la costruzione di muri a intercapedine diventa indispensabile per contenere entro valori accettabili l’ingombro complessivo della parete.
Oltre a questo aspetto pratico, che si coniuga con la leggerezza dei componenti e la loro intrinseca integrabilità in soluzioni costruttive stratificate a secco di rapida esecuzione, il legno si caratterizza anche per il ridottissimo contenuto di energia incorporata, vale a dire dell’energia impiegata per la produzione degli elementi e per la loro messa in opera.
Grazie alla brevissima filiera produttiva che lo caratterizza, infatti, il legno contiene mediamente tra 5 e 200 kWh per tonnellata di prodotto, a fronte di 1.000 kWh/t per il calcestruzzo e 72.000 kWh/t per l’alluminio non proveniente da riciclaggio.
Considerando che si tratta anche di un materiale interamente rigenerabile, il legno è universalmente accreditato come uno dei materiali “ecocompatibili” per eccellenza, a patto che la sua provenienza sia certificata da label di sfruttamento sostenibile delle foreste (tra questi il più diffuso è il marchio FSC – Forest Stewardship Council).
Un’analisi, anche sommaria, delle più recenti realizzazioni residenziali a basso consumo in Germania mostrerebbe la netta prevalenza delle soluzioni costruttive in legno, spesso accoppiate in maniera esteticamente ricercata a strutture in c.a. o in acciaio.
Una prima famiglia di soluzioni costruttive in legno è quella dei sistemi a sottostruttura, che, in analogia con i sistemi balloon-frame o platform-frame, prevede l’uso di montanti verticali con passo ravvicinato, successivamente solidarizzati da pannelli o lastre di completamento sulle due facce della parete.
L’intercapedine risultante può essere usata per lo strato di isolamento termico e il passaggio di impianti, che così restano sempre accessibili e ispezionabili.
Grazie alla leggerezza di queste soluzioni, è possibile anche la prefabbricazione parziale degli elementi costruttivi (pareti e solai), che poi vengono rapidamente assemblati in cantiere.
L’altro tipo di soluzioni a cui si possono ricondurre i prodotti in legno attualmente disponibili è quello dei pannelli prefabbricati portanti per pareti e – soprattutto – per solai e coperture.
In generale, anche in questo caso, l’isolamento termico è parte integrante delle soluzioni disponibili, che rappresentano, a tutti gli effetti, una sorta di “prefabbricazione dolce” in cui le rigidità proprie dei sistemi in calcestruzzo armato sono superate grazie alla leggerezza e alla facilità di lavorazione tipiche del legno.
Gli elementi portanti prefabbricati orizzontali conoscono una relativa diffusione anche nel nostro Paese, a testimonianza che la propensione verso l’uso del legno nel campo strutturale è maggiore rispetto agli altri elementi costruttivi.
Un esempio significativo in tal senso è il nuovo edificio per minori della Fondazione “Don Leandro Rossi” in costruzione a Lodi, dove il gruppo “VeLE” (Very Low Energy Buildings) del Dipartimento BEST del Politecnico di Milano sta sperimentando, da un lato, strategie avanzate di integrazione fra involucro e impianti che favoriscano il comportamento spontaneo dell’edificio, riducendone il consumo energetico sia in inverno che in estate; dall’altro, l’adozione di tecnologie costruttive stratificate che permettano il raggiungimento di elevati livelli di comfort termico e acustico e delle alte resistenze termiche previste. Soluzioni parzialmente prefabbricate in legno saranno usate, in questo caso, per gli impalcati orizzontali e – opportunamente stratificate con altri materiali – per le pareti perimetrali, in modo da velocizzare la costruzione del guscio dell’edificio.

Nelle immagini
Foto 1: Messa in opera di un pannello prefabbricato di copertura, completo di predisposizione per i lucernari.
Foto 2: Produzione fuori opera di una parete in legno a sottostruttura verticale: l’intercapedine contiene il consistente strato isolante.
Foto 3: Prefabbricazione dell’intera parete di testata di una casa.
Foto 4: Il cantiere della casa per minori di Lodi: i solai prefabbricati sono installati a secco su una struttura mista in legno e acciaio.

* Gabriele Masera è ricercatore presso il Politecnico di Milano – Dipartimento BEST

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