Legno-Cantiere

Durante le fasi di costruzione i vantaggi che ne derivano sono numerosi, sia utilizzando il legno in forma tradizionale (travi e travetti in legno massello) sia trovandogli applicazione in componenti prefabbricati.
La movimentazione in cantiere è più agile: per i mezzi di sollevamento sono richieste prestazioni contenute e gli elementi piccoli possono essere addirittura spostati manualmente dagli operatori.
Sul mercato edile italiano hanno un ottimo riscontro gli elementi prefabbricati in legno per solai e coperture: si pensi ai guadagni pratici ed economici (risparmio di tempo e di manodopera) del poter posare la copertura di un edificio in un solo giorno, semplicemente accostando pannelli già preassemblati in officina.
La prefabbricazione, oltre ad aumentare la velocità della fase di posa, assicura un miglioramento della qualità del prodotto: le condizioni al contorno, che in cantiere variano da un momento all’altro (temperatura, umidità,…), in fabbrica possono essere mantenute sotto controllo, con un sensibile aumento delle prestazioni del prodotto finale.
Un esempio concreto dell’estrema prefabbricazione consentita dalla leggerezza del legno è la realizzazione (attualmente in corso) della copertura della nuova sede dell’IKEA a Roncadelle, BS (progetto Wood Engineering, Gruppo Nulli): travi e travetti in legno lamellare vengono preassemblati a terra per realizzare moduli di dimensioni 16×16 metri e 16×24 metri.
La leggerezza della struttura lignea è tale da consentire un’ulteriore innovazione: i moduli, prima di essere sollevati sui pilastri prefabbricati in c.a., vengono completati con il pacchetto di copertura e tutta l’impiantistica necessaria.
L’opportunità di far lavorare a terra gli operatori che, altrimenti, lavorerebbero in quota (con le situazioni di pericolo che questo comporta), è un beneficio di grande portata perché garantisce una maggiore sicurezza in cantiere, negli ultimi anni oggetto di severi controlli.
Gli elementi in legno possono essere sottoposti a un “aggiustaggio in opera”: le tolleranze della fase costruttiva sono talvolta lontane dalla precisione del progetto su carta, quindi è decisamente conveniente utilizzare un materiale “plasmabile” (entro certi limiti) con attrezzi semplici e con uno sforzo contenuto (c’è una sostanziale differenza tra il tagliare una trave in legno o una trave in acciaio!).
I collegamenti legno-legno e legno-acciaio vengono risolti con connessioni meccaniche (esclusi i casi in cui, per particolari sollecitazioni, si fa ricorso a solidarizzazioni con apposite resine): questo svincola dalla necessità del legante “umido” (e dall’attesa dei tempi di asciugatura) e consente un eventuale smontaggio e ri-montaggio della struttura.
In un’ottica più ampia, legata alle nuove esigenze del “costruire sostenibile”, le caratteristiche intrinseche del legno e la facoltà di assemblarlo mediante sistemi meccanici lo propongono come materiale ideale per le esperienze di costruzione stratificata, all’interno di un cantiere quasi totalmente “a secco”.

Nelle immagini
Foto 1 Abbaino prefabbricato con struttura in legno e soletta collaborante in cls.
Foto 2 Ristrutturazione della copertura in legno di Ca' Foscari a Venezia.
Foto 3 Collegamenti metallici su travi in legno lamellare.

* Debora Nevosi è ingegnere edile e dottore di ricerca 
 

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