La tecnologia HPSS di Mapei ha ottenuto il “Premio Oscar Masi”

Il Premio, istituito nel 1984 per onorare la memoria del Professor Oscar Masi è arrivato alla sua 25a edizione, è stato consegnato oggi a Roma, nel corso della Giornata AIRI per l’innovazione industriale, dal direttore del Dipartimento Tecnologie fisiche e nuovi materiali dell’ Enea, Sandro Taglienti, a Marco Squinzi, Responsabile Ricerca & Sviluppo del Gruppo Mapei.
Mapei ha ottenuto il prestigioso riconoscimento per la tecnologia HPSS: sviluppata nei laboratori di ricerca del Gruppo in collaborazione con la società In.T.Ec. (Ingegnerie e Tecnologie Ecologiche S.r.l.) di Mestre, sfrutta le competenze sulla chimica del cemento e la tecnologia dei sistemi cementizi che hanno consentito a Mapei di conquistare la posizione di leader mondiale nel settore dei prodotti per l’edilizia.

Si tratta di un processo industriale integrato di trattamento “in situ” di terreni e sedimenti contaminati, in grado di rimuovere i contaminanti volatili e semivolatili e di fissare stabilmente i metalli pesanti in una matrice cementizia realizzata secondo i principi dei calcestruzzi ad alta prestazione. Il risultato finale è la trasformazione del terreno e del sedimento contaminato in un materiale granulare durevole e di buone proprietà meccaniche che, depurato dei contaminanti, può così essere riutilizzato per molteplici applicazioni (riempimenti, rinterri, calcestruzzi non strutturali, ecc).

Molti i vantaggi del sistema HPSS: i costi, inferiori rispetto ad altri trattamenti e allo smaltimento in discarica; la sua applicazione modulare e flessibile sul luogo stesso oggetto dell’intervento di bonifica; la sua adattabilità al tipo di contaminazione e agli obiettivi della bonifica; il basso impatto ambientale, dal momento che non produce emissioni.

La case history
La prima applicazione in scala industriale del processo HPSS è stata realizzata sull’isola di Murano (Venezia), per il trattamento dell’area delle “ex-Conterie”, sulla quale fino al 1990 sorgeva una fabbrica per la produzione di vetro artistico.
L’area, acquistata dal Comune di Venezia per un intervento di riqualificazione e recupero a fini residenziali, presentava un alto grado di contaminazione ambientale, dovuto alla presenza nel terreno di metalli pesanti (soprattutto arsenico, piombo, cadmio e rame), ben oltre i limiti consentiti per l’utilizzo a fini residenziali.
È stato pertanto necessario redigere un progetto per la bonifica dell’intero sito, con l’obiettivo di renderlo idoneo all’uso previsto dalla nuova destinazione urbanistica.

Esclusa per motivi economici la possibilità di smaltire in discariche idonee gli oltre 30.000 metri cubi di terreno contaminato, sostituendolo con altrettanto materiale pulito, è stato necessario sviluppare un processo che consentisse il trattamento del materiale e il successivo riutilizzo, in linea con le direttive comunitarie in materia di rifiuti e inquinamento, che pongono il riutilizzo quale azione auspicabile per uno sviluppo sostenibile.

La bonifica del primo lotto di 6.000 m3 è già conclusa e dal 2008 è in corso la bonifica di altri 18.000 m3 di terreno. L’intervento si concluderà quest’anno con la bonifica di un terzo lotto di altri 6.000 m3. La destinazione finale del sito prevede la realizzazione di residenze studentesche, turistiche e centri commerciali.

Il processo HPSS verrà anche applicato nel progetto di recupero di un’area situata nella zona industriale di Porto Marghera, dove in seguito sorgerà un parco pubblico.

“Siamo onorati e orgogliosi di ricevere questo importante riconoscimento, che premia il costante impegno di Mapei per lo sviluppo di tecnologie e prodotti eco-compatibili e al servizio dell’ambiente in cui viviamo – ha dichiarato Marco Squinzi nel corso della cerimonia di premiazione – La problematica dei brownfield ha iniziato di recente a essere affrontata anche in Italia. Siamo certi che la nostra tecnologia HPSS costituirà uno strumento per la messa in sicurezza di numerosi siti contaminati su tutto il territorio, contribuendo al recupero delle aree industriali dismesse e alla tutela ambientale, sia del nostro paese che a livello internazionale”.

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