Introduzione alla Bioedilizia

Premessa
Le moderne condizioni dell’abitare sono certamente molto lontane dalle situazioni di insalubrità globale che, nella seconda metà dell’Ottocento, hanno portato alla definizione di specifiche norme di igiene per combattere le patologie, spesso drammatiche, che trovavano condizioni ideali negli ambienti umidi, freddi, poco soleggiati ed arieggiati delle dimore proletarie dell’epoca.

Le afflizioni presentate dalle odierne abitazioni sono più subdole: l’apparenza traslucida ed asettica dell’architettura e dell’arredamento moderni, può persino destare, nell’osservatore meno attento, una illusoria sensazione di intrinseca innocuità, peraltro troppo spesso smentita da una realtà sinteticamente compendiabile con due significative considerazioni : circa il 40% dei materiali impiegati correntemente in edilizia è potenzialmente aggressivo per la salute; circa 1/3 degli edifici, realizzati nei paesi industrializzati, negli ultimi 30 anni, presenta la concreta possibilità di produrre disturbi agli occupanti (Istituto Nazionale di Bioarchitettura).

Le prime ricerche in argomento risalgono agli anni 50. Successivamente facevano la loro comparsa i concetti di “patologie imputabili all’ambiente abitativo” e di “sindrome da edificio malato” che, accompagnate da acquisizione scientifiche in ordine all’importanza delle componenti psicosomatiche in un numero sempre più elevato di patologie, determinavano una significativa accelerazione delle ricerche ed il diffondersi dell’interesse e dell’attenzione.

Oggi, la Bioedilizia e/o la Bioarchitettura costituiscono una sempre più concreta realtà ed una proiezione di sviluppo con prospettive estremamente interessanti, come disciplina e terapia e come attività imprenditoriale e professionale: il moltiplicarsi dell’interesse e delle iniziative in argomento ne sono la più efficace testimonianza.

Il decalogo per edificare
Le “regole guida” per edificare in accordo con i canoni della Bioedilizia, predisposte da organismi e centri di ricerca, sono ormai numerose e diffuse e possono essere condensate nel seguente “decalogo”:

1. Accertare la configurazione energetica e bioclimatica del sito per definire la collocazione dell’edificio, valutando anche gli aspetti connessi con la geobiologia, con l’inquinamento elettrico, sonoro e chimico;

2. Adottare, ove necessario, le necessarie misure, nei confronti di rilevanze geobiologiche negative : acque sotterranee, faglie, ecc., sia nell’iter progettuale che nell’eventuale definizione degli interventi di restauro.

3. Favorire gli interscambi naturali, evitando sigillature eccessivamente ermetiche;

4. Provvedere alla messa a terra delle armature e degli impianti;

5. Verificare l’eventuale presenza di gas radon e, nel caso, adottare gli opportuni provvedimenti di salvaguardia;

6. Utilizzare materie prime e prodotti privi di nocività, derivanti da fonti il più possibile rinnovabili, a basso costo energetico;

7. Evitare schermature nei confronti delle radiazioni naturali benefiche (le pulsazioni della terra);

8. Adottare finestrature che oltre a garantire la migliore insolazione consentano la permeazione dei raggi ultravioletti;

9. Adottare impianti elettrici schermati e provvisti di disgiuntore;

10. Adottare sistemi di riscaldamento di tipo radiante: a parete, tramite zoccolino ecc.

Praticabilità
La Bioedilizia, ove intesa come prescrizione assoluta, con comandamenti ineludibili, può correre il rischio di restare un corpo di teorie più o meno dotte, lontane però dalla realtà e dalla concreta attuabilità.

– Non sempre, ci è dato di edificare dove desideriamo e dove gli insegnamenti bioedili suggerirebbero.

– L’assoluto rispetto delle indicazioni inerenti la tipologia delle strutture portanti può rivelare altrettanto spesso, difficoltà difficilmente superabili.

L’assoluta esclusione di specifiche soluzioni e materiali ormai di larghissimo impiego, è un ostacolo tutt’altro che trascurabile, specie in ordine alle abitudini acquisite dalle imprese di costruzione e dalla mano d’opera.

– Se l’abitazione è già esistente, poi, il completo rispetto dei canoni bioedili è del tutto impraticabile.

E’ quindi opportuno considerare gli orientamenti bioedili alla stregua di importanti insegnamenti ed obiettivi che possono essere applicati anche per migliorare le sole condizioni, concretamente alla nostra portata: in ogni caso infatti, i miglioramenti che potremo conseguire, in termini di qualità dell’abitazione e della vita, risulteranno importanti.

Questa asserzione, apparentemente riduttiva, è comunque coerente con IPPOCRATE, il “padre della medicina” che, nei postulati del suo “giuramento” recita “primo, non nuocere” e trova una significativa conferma nella prassi dei paesi di più affermata tradizione bioedile, che vede prevalere soluzioni pragmatiche fondate su valutazioni percentuali del grado di bioarchitettura conseguito e/o conseguibile.

I percorsi per migliorare la qualità del costruire
I “parametri di benessere ambientale”, e la Direttiva CEE 89/106 rappresentano gli orientamenti immediatamente disponibili per definire le tappe e gli obiettivi del percorso. La scala relativa di GREENBERG può costituire un interessante ausilio nella “tracciatura del percorso. Si tratta infatti di uno strumento empirico per schematizzare le valutazioni qualitative.

DIRETTIVA CEE: 89/106
L’opera deve essere concepita e costruita in modo da non compromettere l’igiene e la salute degli occupanti; soprattutto non deve provocare:
a. Sviluppo di gas tossici: in caso d’incendio, durante la lavorazione, durante la vita di esercizio, alla fine della vita del prodotto;
b. Presenza nell’aria di gas tossici: emissione di fibre e polveri, emissione di composti organici volatili;
c. Emissione di radiazioni pericolose: radon e prodotti edilizi;
d. Inquinamento e tossicità dell’aria o del suolo: durante la lavorazione e l’applicazione, durante la vita di esercizio, alla fine del ciclo di vita del prodotto formazione di umidità su parti o pareti: causate dal progetto, dall’esecuzione, dalla scelta dei materiali.

PARAMETRI DI BENESSERE AMBIENTALE
– Fattori di natura chimico-emissiva;
– Fattori di natura respiratoria;
– Fattori di natura uditiva e visiva;
– Fattori di natura tattile;
– Fattori di natura radio-emissiva;
– Fattori di natura termoigrometrica;
– Incidenze attinenti la percezione;
– Fattori di natura olfattiva.

SCALA RELATIVA DI GREEMBERG
E’ basata su quattro differenti livelli di rischio coniugati con tre categorie di riferimento; lo scopo e quello di scegliere, fra i materiali disponibili, quelli caratterizzati dai valori più bassi di possibile nocività e quindi, di conseguente posizionamento nella scala.

Livelli di rischio
0 – nessun rischio prevedibile;
1 – potenziale rischio per la salute, da materiale presente nell’abitazione;
2 – rischio moderato;
3 – RISCHIO INACCETTABILE

Categorie di riferimento
a – Potenziale rischio per la salute, da materiale presente nell’abitazione;
b – Potenziale rischio per la salute, in caso di manutenzione, restauro, incendio, ecc.;
c – Potenziale impatto ambientale a lungo termine, dovuto a manutenzione, restauro, risanamento, smaltimento non corretto, di rifiuti di materiale impiegato nell’edilizia e nell’arredo.

Anamnesi casalinga (valutare l’esistente)
– Elementi di copertura del tetto: verificare che siano stati trattati con sostanze sicuramente non tossiche e siano stati isolati con materiali esenti da potenziale nocività, ivi compreso l’accertamento dell’assenza di cemento-amianto.
– Intercapedini : verificare che l’isolamento delle stesse, ove esistente, sia stato effettuato con sistemi esenti da schiume o isolanti emananti formaldeide (o altre emissioni potenzialmente nocive).
– Pitture, vernici, collanti, adesivi, parati, ecc.: verificare che non contengano fonti di emanazioni nocive.
– Pavimenti in legno, scale in legno, mobili ecc., anche se apparentemente “naturali” : verificare che non nascondano insidie a carico degli adesivi, delle colle, dei trattamenti superficiali, dei conservanti, degli antiparassitari e così via.
– Mobili imbottiti : verificare che non contengano schiume espanse (poliuretani etc.) in grado di originare ove esistenti, emanazioni indesiderate.
– Tappeti, pavimentazioni tessili, ecc.: verificare che siano stati sottoposti a trattamenti in grado di neutralizzare insidie di natura chimica e biologica.
– Mezzi di captazione ed evacuazione dei sistemi di riscaldamento, dei mezzi per cuocere, ecc.: verificare che siano in grado di assicurare che la collezione interna dei gas e degli aggressivi che, senza saperlo ospitiamo non venga ulteriormente arricchita.
– Prodotti quotidianamente utilizzati per la pulizia, la detergenza, ecc.: verificare che siano esenti da emanazioni nocive o potenzialmente pericolose.
– Zone umide: Verificare che siano state bonificate, attraverso la rimozione delle cause e con l’ausilio di specifici trattamenti di risanamento in grado di eliminare (ecologicamente) funghi, alghe, batteri, ecc., ospiti poco simpatici, particolarmente attivi in fatto di allergie.

Bonifica casalinga (risanare l’esistente)
Umidità
A volte, è immediatamente percepibile, nei casi dubbi, è possibile accertarne la presenza con strumenti di agevole reperimento ed impiego. Per la bonifica di patologie umide si può fare ricorso a materiali appositi: intonaci deumidificanti, o, se l’umidità è di permeazione, a rivestimenti osmotici, non cementizi, in grado di costituire idonee barriere. In ogni caso, è necessario assicurare agli ambienti un corretto ricambio d’aria, predisponendo, se necessario, adeguati mezzi di ventilazione.

Traspirazione (esigenze di… )
Il soddisfacimento delle indispensabili necessità di scambio igrometrico degli involucri murari, richiede l’adozione di intonaci, pitture, ecc. caratterizzati da una adeguata e verificata capacità di traspirazione.

Muffe, batteri ecc. (eliminazione delle… )
La disinfestazione, nei confronti di muffe, funghi, alghe, licheni, batteri ecc., costituisce un presidio fondamentale. Le resine organiche, contenute in molti tipi di pittura e di intonaco, costituiscono un brodo di coltura, particolarmente favorevole per questi ospiti indesiderati.
Per l’eliminazione di questi insediamenti, è indispensabile ricorrere a prodotti specifici certificatamene ecologici. Anche in questo caso è inoltre assolutamente necessario assicurare agli ambienti un corretto ricambio d’aria, predisponendo adeguate misure (o mezzi) di ventilazione.

Coibentazione (esigenze di… )
Il cappotto, ermeticamente chiuso, spesso, a base di polistirolo, non è propriamente una soluzione bioedile! D’altro canto l’isolamento termico è importante e può costituire un indispensabile presidio anche in ordine ai problemi già accennati. Una soluzione certamente “bio” è rappresentata da un rivestimento continuo, monostrato, realizzato con intonaci termoisolanti, adeguatamente traspiranti e deumidificanti.

Sostanze organiche volatili V.O.C. (prevenzione)
Come primo provvedimento è necessario assicurarsi che i materiali utilizzati: malte, intonaci, pitture, adesivi etc., non contengano, e non emettano nell’ambiente, sostanze organiche volatili: V.O.C. Un importante riferimento, in proposito, è dato dal “limite di PETTENKOFER”. Un’emissione nociva piuttosto frequente, dalla quale occorre guardarsi è la Formaldeide.

Emissioni radioattive (prevenzione)
E’ bene assicurarsi che I materiali comunque utilizzati: malte, intonaci, pitture, adesivi ecc., non contengano componenti in grado di emettere radiazioni nell’ambiente. L’accertamento può essere effettuato anche con strumenti portatili tipo MINI – MONITOR. Tutti i prodotti richiamati in calce al presente paragrafo ne sono accertatamente esenti.

Benessere igrotermico (esigenze di… )
Un ambiente salubre e gradevole, deve soddisfare sei requisiti fondamentali:

1. Le stanze, nei limiti del benessere, debbono essere il più fresche possibile,
2. La velocità del flusso d’aria dovrebbe essere di almeno 10 m/minuto, in inverno. Se scende a meno di 6 m/minuto si crea aria viziata;
3. Il flusso d’aria dovrebbe essere variabile;
4. L’umidità relativa non deve mai superare il 70% e, ove possibile, risultare più bassa;
5. La temperatura media delle superfici interne dovrebbe essere superiore, o almeno uguale, alla temperatura dell’aria (attenzione alle pareti fredde !);
6. La temperatura dell’aria deve essere il più possibile uniforme, alle varie altezze dell’ambiente. Il calore non deve mai irradiarsi dall’alto.
Il conseguimento delle condizioni accennate è il risultato dell’adozione di sistemi riscaldanti e di ventilazione adeguati, nonché dell’impiego di intonaci termoisolanti, deumidificanti.

Benessere elettromagnetico (esigenze di… )
Gli elettrodomestici e gli impianti elettrici appartengono, ormai, in modo irrinunciabile, al nostro modo di vivere. Purtroppo, sono fonte e causa di inquinamento elettromagnetico. E’ possibile limitarne, in modo efficace, i pericoli, attraverso impianti elettrici adeguatamente disposti e schermati, completati da disgiuntori automatici di rete che consentono di disinserire contemporaneamente i poli distributivi dell’abitazione, dando luogo ad un riposo notturno immune dall’influenza di campi elettromagnetici perturbativi. E’ inoltre possibile verificare la presenza di campi di dispersione, elettrici e magnetici, a bassa frequenza, a carico della rete di alimentazione degli apparecchi e degli impianti elettrici, mediante strumenti portatili di agevole impiego.

Campo bioelettrico naturale (esigenze di conservazione del…)
La negativa influenza delle anomalie biologiche del campo magnetico naturale, indotte dall’acciaio ferro – magnetico, normalmente impiegato per le strutture, può essere drasticamente ridotta o eliminata, mediante il ricorso agli acciai “paramagnetici”. Si tratta di acciai speciali, caratterizzati dalla capacità di assumere l’intensità ed il verso del campo magnetico nel quale vengono immersi, perfettamente in grado, sotto il profilo meccanico, di farsi carico delle sollecitazioni affidate agli acciai tradizionali. E’ possibile verificare agevolmente la presenza di anomalie indotte al campo magnetico mediante strumenti portatili del tipo (GEOTEST) ed adottare specifici sistemi di attenuazione.

Protezione dal rumore (esigenze di… )
Il rumore può essere considerato, a tutti gli effetti, come un “fattore di stress” per l’intero organismo poiché può danneggiare diversi organi ed apparati, può provocare disturbi di tipo visivo, respiratorio, nervoso, circolatorio, digestivo ed ormonale.
È quindi indispensabile adottare tutti i provvedimenti atti a conseguire una conveniente attenuazione dei livelli di rumore comunque interessanti l’ambiente abitativo.

Illuminazione e soleggiamento (esigenze di…)
Una adeguata illuminazione regola i ritmi biologici dell’organismo, ha effetti salutari sulla psiche, è necessaria per consentire il miglior grado di efficienza visiva ed è inoltre essenziale per una corretta pulizia degli ambienti. L’identificazione dei mezzi di isolamento più adeguati deve essere affidata, in ogni caso, a misurazioni e calcoli specifici. Sono agevolmente reperibili prodotti per costruire intonaci e massetti di pavimentazione che offrono interessanti prestazioni in termini di attenuazione acustica.
E’ quindi indispensabile strutturare gli ambienti abitativi sulla base di uno studio accurato e particolareggiato che tenga accurato conto dell’orientamento degli ambienti, della dimensione e collocazione delle finestre, del tipo, della natura e della disposizione dei dispositivi di illuminazione artificiale ecc.

clima cromatico (esigenze di compatibilità del…)
Il colore dell’ambiente ha una rilevante influenza sulla vita di chi vi abita : influenza il livello di attenzione, può risultare eccitante, rilassante, tonico, stressante, a seconda della sua natura, intensità, disposizione, alternanza etc. La scelta dei colori deve essere quindi oggetto di uno studio accurato che tenga conto però anche degli elementi connessi con la sensazione e la percezione individuale.

Contributi alla praticabilità: GENIUS LOCI
Costruire e restaurare, sulla base delle indicazioni bioedili, con costi del tutto paragonabili a quelli che caratterizzano l’usuale modo di fare edilizia, è oggi certamente possibile. Tuttavia le difficoltà concrete che si incontrano sono considerevoli.

È infatti carente l’informazione pratica che consente il collegamento fra la disponibilità delle tecniche e dei materiali ed i costruttori. Costruire in modo bioedile non comporta particolari difficoltà esecutive ma questa informazione è troppo spesso assente o volutamente ignorata, con il risultato che i committenti, specie se piccoli e privati, si trovano di fronte a difficoltà apparentemente insormontabili.

L’associazione “GENIUS LOCI – operatori in bioedilizia”, riunendo produttori, imprese di costruzione, artigiani, rivenditori, agenti di commercio, professionisti, e privati, si propone di realizzare una rete diffusa, di informazioni e sinergie, che, ovviando alle carenze accennate renda più agevole, praticamente ed economicamente, il percorso per migliorare la qualità dell’abitare.

Feng Shui, bioedilizia attiva, passiva ed energetica
Gli elementi fondamentali sinora accennati trovano riscontro, richiamo e conferma, peraltro non casuale, anche nei concetti informanti l’antica arte cinese del FENG SHUI, praticata anche in Giappone, strettamente connessa con i principi dello SHATZU, e dell’Agopuntura, basata su una visione energetica di equilibrio fra l’organismo, il luogo, la terra e lo spazio.

Si tratta di concetti che le moderne acquisizioni scientifiche rendono estremamente attuali, e premonitrici.

La traduzione letterale di FENG SHUI: “vento e acqua” evidenzia il principio basilare dell’energia che scorre ed il carattere “fluido” e scorrevole della forza creativa naturale, dove “tutto è energia”.

L’universo delle coppie illimitate di opposti: Yin e Yang, la cosmologia dei cinque elementi: legno, fuoco, terra, metallo, acqua e delle otto direzioni, sono piuttosto complesse anche se la crescente coincidenza dei postulati accennati, con le più recenti acquisizioni della scienza fisica, che ci insegnano come tutto, colore, calore, luce, vita, ecc. siano forme di radiazione e quindi di energia ne rende più agevole la comprensione, almeno sul piano intuitivo.

Il FENG SHUI costituisce una vera e propria corrente di architettura, un modo di costruire, del tutto coerente con gli orientamenti bioedili che si basa su una serie orientata di prescrizioni:
– Determinare il sito più favorevole per edificare;
– Determinare l’orientamento più conveniente per l’edificio;
– Determinare le forme più convenienti;
– Incrementare il flusso di energia positiva Qi, verso l’entrata principale;
– Scegliere la collocazione più adatta per ogni singolo locale e la camera più adatta per il riposo e l’attività;
– Definire i colori più adatti per incrementare le vibrazioni più favorevoli nei vari ambienti;
– Individuare i blocchi energetici della casa e, nel caso, correggerne le anomalie;
– Definire la disposizione e la morfologia, energeticamente più favorevoli per gli arredi.

*L’autore svolge l’attività professionale di ingegnere presso l’Azichem di Goito (Mn) ed è inoltre docente di Bioedilizia nell’ambito dell’attività formativa e di aggiornamento dell’Associazione Genius Loci.

 

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