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In bagno con Kurt Merki Jr.

Con la collezione di mobili per il bagno Vero di Duravit, il designer di Zurigo Kurt Merki Jr. si è addentrato in un terreno per lui inesplorato. Il suo ampliamento dell’omonima serie ceramica, famosa già da dodici anni, ha ottenuto il premio Red Dot: Best of the Best. Proporzioni bilanciate e una forte identità estetica sono le caratteristiche principali della serie.

Sua madre è una stilista che viene dal Ghana mentre le origini di Suo padre sono in Svizzera, dove gestisce una fabbrica di mobili. Lei è cresciuto tra queste due culture. In che modo questo influenza il Suo lavoro?

Entrambe le culture erano e sono tuttora molto presenti nella mia vita. In Ghana ho frequentato una scuola svizzera che era molto internazionale. Quasi tutti gli anni andavamo in Svizzera a trovare amici e parenti di mio padre. Dall’altro lato la cultura ghanese faceva quotidianamente parte della mia vita grazie a mia madre. La mia esperienza con queste due culture mi ha fatto capire che non esiste un’unica cultura che racchiuda tutto. Pertanto cerco sempre di trovare un giusto equilibrio tra ciò che di buono questi due mondi hanno da offrire.

Lei è nato nel 1978. Come definirebbe la nuova generazione di designer?

Molte tecnologie finiscono in un vicolo cieco e, se le si osserva con più attenzione, non sono poi così intelligenti. Molte cose sono ri-disegnate piuttosto che inventate. Per realizzare qualcosa di veramente valido sono necessari dedizione, zelo e tempo. Un buon designer della mia generazione investe il proprio tempo nell’intero processo creativo, partendo da un’idea che crei un reale valore aggiunto, finché alla fine non ne scaturisce qualcosa di straordinario. A tal proposito c’è una citazione azzeccata della soprano Beverly Sills: “Non esistono scorciatoie per un posto in cui valga la pena andare”.

Esiste un principio guida da cui trae ispirazione come designer?

Perché un’ispirazione porti i suoi frutti è necessario che sia seguita, altrimenti rimane solo un sogno o un pensiero. Quando inizio un progetto, tre principi sono per me particolarmente importanti: cultura, scopo e vita. A seconda del tipo di progetto, questi tre principi danno diverse risposte e suscitano a loro volta nuove domande. La cultura può essere interpretata come il nostro agire. Lo scopo è la ragione per cui facciamo qualcosa. Il concetto di vita rappresenta simbolicamente il processo in sé. Non ha a che fare solo con l’inizio e la fine, ma piuttosto con tutto ciò che avviene nel mezzo. In parole povere, solo se si è innamorati si può capire cos’è l’amore. Non c’è altro modo di scoprirlo. Proprio per questo è molto importante per me essere coinvolto in un progetto. Solo in questo modo posso avere davanti agli occhi il quadro completo e dare il mio contributo.

In che modo ha tradotto tutto questo nella serie di mobili Vero?

Innanzitutto mi sono preoccupato di capire la storia e il successo della serie ceramica Vero. In questo modo ho potuto trasporre l’estetica, le linee semplici e le proporzioni bilanciate anche nella collezione di mobili. Inoltre era importante fornire un’ampia varietà di modelli e dimensioni per soddisfare tutte le esigenze. Le maniglie verticali sono nate durante il processo di sviluppo. Avevo sviluppato diversi modelli in cui puntualmente la maniglia mi era di intralcio quando volevo utilizzare il lavabo. Solo la disposizione in verticale ha risolto il problema e al tempo stesso ha conferito un look molto particolare alla serie.

Quali sono le sfide legate al design per il bagno?

Il bagno è il luogo in cui iniziare con brio la giornata e concluderla in relax alla sera. Nel frattempo è a disposizione di ospiti, amici e parenti. Può essere usato per darsi una rinfrescata veloce e alle volte funge anche da deposito. La sfida è dunque stata quella di unire gli aspetti pratici ad un’atmosfera rilassante. Inoltre, il bagno è una stanza che comporta certamente aspetti tecnici e di installazione di cui bisogna tener conto nell’uso quotidiano.

In che modo, secondo Lei, si sta sviluppando l’arredo bagno e che ruolo gioca la tecnologia in esso?

Ritengo che l’uso efficiente dello spazio abitativo giocherà in futuro un ruolo molto importante. La Terra non diventerà più grande, ma la popolazione è in continua crescita. Nelle città come sulle isole vi è la necessità di sviluppare idee finalizzate ad un utilizzo intelligente degli spazi. È così ad esempio che vengono creati nuovi spazi sopra edifici già esistenti. Ciò influenza inevitabilmente anche la progettazione dei bagni, da un lato attraverso l’unione del bagno ad altri ambienti della casa, e dall’altro attraverso la creazione di prodotti intelligenti che utilizzino gli spazi in maniera efficiente. In questo senso, la tecnologia gioca un ruolo secondario cioè dovrebbe favorire nuove idee ma non definirle.

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