Il terreno delle Suore a Villeurbanne – Lione

Lo scopo della tesi è stato di mettere in pratica tutte le competenze acquisite dall’autore durante il cursus universitario, sia in Francia all’Ecole Centrale che in Italia al Politecnico di Lecco.
L’intenzione era quella di realizzare un progetto che seguisse un iter completo dalla progettazione urbanistica allo studio del dettaglio.
La base di lavoro è stata il tema dell’Europan 2003 proposto per la città di Villeurbanne.
Era un tema molto interessante di disegno di una zona urbana all’ingresso della città di Lione.
Un terreno era stato dato alla città da una comunità religiosa che lo aveva occupato da più di un secolo.
Si presentava sotto la forma di un’ampia superficie verde privata, in una zona a forte dominante residenziale, ma con delle tipologie molto diverse.
L’oggetto del concorso Europan era l’elaborazione di un planivolumetrico, e l’approfondimento di tipologie residenziali innovanti.
Si è deciso di ampliare l’area di progetto e di introdurre nel programma delle funzioni che erano suggerite dalla città per il suo sviluppo futuro, e di approfondire al livello architettonico e tecnologico un edificio di più grande rilevanza urbana.
Durante la prima parte del lavoro, che è l’oggetto della prima parte di questa relazione, è stato studiato il contesto urbano storico della città di Villeurbanne, e a più grande scala, dell’agglomerazione di Lione.
E’ stata fatta una proposta di disegno urbano, che prendesse in conto le aspirazioni della città.
E’ indubitabile che le zone di periferia possiedano delle caratteristiche proprie, e che progettare in quest’ambito supponga la coscienza dalla parte del progettista delle problematiche specifiche che la caratterizzano.
In altre parole il disegno urbano, le scelte funzionali hanno molte conseguenze al livello sociale; e i recenti eventi in Francia ci confermano che le situazioni di segregazione, di esclusione spaziale fanno nascere un sentimento di esclusione della vita pubblica, e provocano delle situazione incontrollabili d’illegalità e di violenze.
Studiando il contesto, è sembrato opportuno progettare per la zona un’infrastruttura a uso pubblico che permettesse di rompere la sensazione d’isolamento urbano, di cité-dortoir .
Si è quindi deciso di progettare un complesso sportivo che raggruppasse una piscina, uno stadio di ghiaccio e una palestra.
La situazione d’ingresso urbano della zona e la presenza di una linea di bus che porta fino in centro di Lione ha spinto a progettare un nodo d’interscambio per permettere ai pendolari di lasciare la macchina in periferia e di rendersi in centro grazie ai mezzi pubblici.
E’ stato quindi realizzato un parcheggio metropolitano, sotto il complesso sportivo e d’accesso diretto dall’uscita dell’autostrada, per non portare nel cuore della zona il traffico automobilistico.
L’edificio è stato progettato dall’inizio con un ragionamento tecnologico.
Il risparmio energetico, fondamentale oggi nel settore dell’edilizia che è una maggiore fonte d’inquinamento e di emissioni di gas a effetto serra.

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