Il legno. opportunità di mercato

A fine ottobre si è svolta la Convention europea dell’American Hardwood Export Council (AHEC).
Per la prima volta a Varsavia, la manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 170 delegati da più di 20 Paesi di tutto il mondo. Il simposio, che si svolge ogni due anni, è un appuntamento fisso per l’industria internazionale del legno in quanto rappresenta un’occasione preziosa per intessere nuove relazioni commerciali e fare il punto sul contesto di mercato, sulle previsioni per il futuro e sugli ultimi trend.
Nel corso di questa edizione – incentrata sul tema ‘Sostenibilità del legno di latifoglie americane: un’opportunità di mercato’ – si respirava un clima di grande fiducia.
Mike Snow, Direttore Esecutivo dell’AHEC a Washington, ha presentato le iniziative promozionali dell’associazione, sottolineando la dedizione dei team dislocati in tutto il mondo, che “sono fonte di ispirazione e danno impulso alla domanda” con concorsi di design internazionali e progetti di alto profilo.
Fra gli esempi più brillanti, la ‘Timber Wave’, un’onda di 12 metri in quercia rossa americana (American Red Oak) realizzata per l’AHEC dallo studio di architettura AL_A e da Arup in occasione del London Design Festival 2011 e posta davanti al Victoria & Albert Museum. Ma le varie sedi dell’AHEC – ha ricordato Snow – sono anche una risorsa per l’industria locale, che può accedere a case study, informazioni tecniche aggiornate e seminari sulla classificazione del legno. “Il settore del legno ha un’occasione unica per accrescere il proprio mercato”, ha dichiarato Snow.
“La Cina sta diventando un forte consumatore e ha già superato l’UE per volume e valore delle importazioni di latifoglie statunitensi, ma l’Europa si conferma un mercato vitale in grado, al di là del proprio peso, di influire sul contesto internazionale tramite l’innovazione nel campo delle tecnologie e dei trattamenti del legno”. Grazie a tali progressi il settore può trovare nuovi sbocchi e applicazioni inedite, dall’uso del legno come elemento strutturale ai lavori di falegnameria in esterni.
David Venables, direttore europeo dell’AHEC, ha moderato un dibattito sull’aumento della quota di mercato delle latifoglie statunitensi nel vecchio continente. Il panel – di cui facevano parte Andreas von Möeller e Jacob Jürgensen dalla Germania, Chad Cole dell’italiana Imola Legno, JerzyKarpiñski della polacca DLH e François Remiche della belga CIB – ha messo in luce alcune peculiarità nazionali, dal crescente numero di alloggi disponibili e di operazioni di ristrutturazione e rinnovo in Germania, dove si   investe più nella casa che in banca, al mercato stop-and-go italiano, dove la possibilità offerta dalle latifoglie statunitensi di consegnare rapidamente prodotti a valore aggiunto (come il legno essiccato in forno e dai bordi squadrati) viene accolta favorevolmente nel contesto degli attuali problemi di liquidità del Paese.
Naturalmente i tassi di cambio sono soggetti a delle fluttuazioni, ora positive ora negative per gli esportatori di latifoglie americane, con frequenti ripercussioni sulla tempistica delle vendite, ma la fonte dell’offerta gode di una posizione consolidata e di un’ottima reputazione. Venendo alla quercia rossa (American red oak), Venables si è domandato se un opportuno trattamento di tale essenza per le applicazioni in esterni possa essere la chiave di un futuro successo commerciale. “La quercia rossa è la specie di latifoglie più abbondante negli USA e potrebbe essere sfruttata molto di più.
La sostenibilità non è solo una questione di riciclo o di riutilizzo, ma implica anche una resa migliore e l’impiego, per quanto possibile, delle risorse e delle specie maggiormente disponibili”.  Rupert Oliver di Forest Industries Intelligence e Rachel Butler, consulente per la sostenibilità della European Timber Trade Federation, si sono soffermati sul Regolamento dell’UE sul legno (EUTR) come possibile opportunità di crescita per le latifoglie statunitensi. Butler ha spiegato che l’EUTR di prossima applicazione vieta l’immissione sul mercato UE del legno di alberi abbattuti illegalmente e dei prodotti da esso derivati.
“Gli operatori sono tenuti a eseguire i dovuti controlli per ridurre il rischio di commercializzare materiale di provenienza illecita. È quindi prevista l’attuazione di un sistema di due diligence che fornisca informazioni sull’offerta di prodotti in legno, compresa una descrizione e l’indicazione della specie e del Paese d’origine; occorre inoltre valutare il rischio di introdurre sul mercato prodotti di provenienza illecita e, a meno che la probabilità di contravvenire alla legge non sia trascurabile, adottare le necessarie misure per attenuare tale rischio tramite la raccolta di ulteriori informazioni o verifiche da parte di soggetti terzi”.
Il Regolamento dell’UE sul legno entrerà in vigore il 3 marzo 2013. Secondo Butler, “la certificazione non rappresenta un lasciapassare automatico per l’EUTR. L’obiettivo è la sostenibilità: la legalità consente l’accesso al mercato”.
Oliver ha spiegato che è relativamente semplice per i fornitori statunitensi ottemperare agli obblighi sanciti dal Regolamento. “L’EUTR è simile al Lacey Act promulgato negli USA; le informazioni richieste sono già disponibili e rientrano nella consueta documentazione fornita per il legno esportato dagli Stati Uniti in Europa”. Stando allo studio Seneca Creek – una ricerca indipendente commissionata dall’AHEC e soggetta a peer review a conferma dello status di legalità e sostenibilità della gestione delle foreste di latifoglie statunitensi – il rischio di rinvenire legno di origine illegale fra le latifoglie americane è irrilevante.
Oliver ha inoltre spiegato che “per dimostrare di aver assolto al proprio compito di due diligence in linea con l’EUTR, un importatore europeo dovrà semplicemente confermare che il legno di latifoglie proviene effettivamente dagli Stati Uniti, avvalendosi della normale documentazione già utilizzata per l’esportazione, come fatture e certificati fitosanitari”.
Butler ha concluso sottolineando “l’importanza di rendere noti i requisiti EUTR con  una comunicazione chiara e accurata. Ad ogni modo, si tratta di un’opportunità di crescita unica per il settore, in particolare per gli esportatori di legno di latifoglie statunitensi che non avranno difficoltà ad adeguarsi alle nuove disposizioni”.  Restando in tema, a Jameson French, già Presidente dell’FSC-US, dell’AHEC e dell’Associazione dei produttori di legno di latifoglie statunitensi e attualmente Presidente e CEO di Northland Forest Products, a Cathy Danzer di Danzer Group, a Scott Bowe dell’Università del Wisconsin e a Jim Greaves di Hopkins Architects è stato chiesto se la valutazione del ciclo di vita (LCA) e la questione dell’impronta di carbonio non rappresentino per le latifoglie un’ottima chance per competere con altri materiali.
L’AHEC sta investendo in quello che è probabilmente il maggiore studio di LCA mai intrapreso nel campo del legno di latifoglie a livello internazionale. Dalla ricerca emerge un quadro esaustivo dell’impatto ambientale dei processi utilizzati per estrarre, lavorare, fabbricare, trasportare, installare, conservare, sostituire e smaltire prodotti in legno di latifoglie americane e in altri materiali concorrenti.
La valutazione evidenzia che, dall’estrazione alla consegna in Europa e Asia, la quantità di carbonio emessa durante il trasporto è ampiamente compensata da quella immagazzinata nei prodotti in legno di latifoglie statunitensi.
Questo approccio alla progettazione “verde” e alla scelta di materiali ecologici, corroborato dall’evidenza scientifica, si tradurrà nell’introduzione delle dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD), schede di facile comprensione analoghe alle etichette alimentari.
Secondo Rupert Oliver non si dovrà attendere molto: “Le EPD sono già alla base della scelta dei materiali nell’ambito delle iniziative europee per un’edilizia verde, come  BREEAM nel Regno Unito, DGNB in Germania e HQE in Francia.
Il governo francese sta introducendo gradualmente una legislazione che punta a rendere le EPD obbligatorie per tutti i prodotti di consumo.
Le EPD consentono di contrastare il greenwashing, vale a dire l’indebita rivendicazione di virtù ambientaliste da parte dei fornitori di materiali sulla base di argomenti pretestuosi o prove inattendibili. Stiamo valutando l’impatto ambientale dei nostri prodotti in ogni fase, dalla gestione forestale alla consegna ai clienti europei, e sarebbe opportuno fare lo stesso anche per gli altri materiali”. Le dichiarazioni ambientali di prodotto sono destinate ad attecchire?
“Sono convinto di sì, in fondo i consumatori sono abituati a confrontare le etichette alimentari”.
Jameson French ha sottolineato che “l’LCA è la risposta al sempre più agguerrito movimento per un’edilizia verde, ma i produttori di materiali concorrenti continuano ad alterare i dati di LCA. La collettività non sembra desiderosa o in grado di contrastare pratiche di spoliazione ambientale come l’attività mineraria a cielo aperto”. French ha poi rivolto un appello ai media a denunciare la manipolazione dell’informazione in modo da garantire una concorrenza leale e ha invitato gli operatori europei del settore a finanziare un proprio studio di LCA: “State dalla nostra parte, non lasciatevi sfuggire quest’occasione”.
Secondo Oliver, “I risultati preliminari del progetto di LCA dell’AHEC indicano che il potenziale di riscaldamento globale (GWP) di una tonnellata di tagli da un 1 pollice di quercia bianca americana (American White Oak) essiccata consegnati nell’UE è pari a -1 (meno una) tonnellata. Grazie al carbonio immagazzinato nel legno, ogni tonnellata di latifoglie statunitensi importata nell’UE neutralizza in modo efficace una tonnellata di emissioni di biossido di carbonio”.
Una volta completato il lavoro, i dati raccolti per l’LCA sulle latifoglie statunitensi si potranno trovare in un database di facile consultazione, con i-report e strumenti online che andranno a integrare la guida alle varie specie. Cathy Danzerha spiegato che più un prodotto è lontano dal sole, maggiore è il suo impatto ambientale – e il legno è senz’altro il più vicino.
“Dobbiamo essere pronti, ma non sarà una battaglia difficile: il legno ha già vinto”. Scott Bowe ha aggiunto che le foreste ben gestite contengono una riserva di carbonio più abbondante rispetto a quelle non gestite. Secondo Jim Greaves, “l’edilizia è responsabile del 40-50% circa delle emissioni di gas serra globali. Siamo tutti chiamati in causa e, fra i vari materiali disponibili, il legno è sicuramente quello più “gentile” nei confronti dell’ambiente. Il meccanismo di sequestro del carbonio è geniale, e in questo senso le latifoglie offrono prestazioni ancora migliori delle altre specie, ma è un concetto complesso da spiegare.
Le EPD rappresentano una straordinaria opportunità. Consumatori e architetti non hanno tempo. Occorre quindi comunicare il messaggio con un linguaggio semplice ed efficace: in due parole, renderlo fruibile”.  David Venables ha inoltre sostenuto che “la legislazione e le politiche future imporranno un radicale cambiamento dei comportamenti sul mercato e il nostro studio di LCA ci consente di dissipare qualunque timore in merito alle latifoglie americane sulla base di argomentazioni scientifiche”.  French ha chiuso la sessione sottolineando “la necessità di spiegare al pubblico che il legno è il materiale edile verde per eccellenza”, un’affermazione che ora possiamo provare dati alla mano.
Neil Summersdi Timber Dimension ha esplorato le opportunità di crescita per le applicazioni in esterni del legno di latifoglie statunitensi evidenziando l’idoneità di varie specie sia ai metodi di conservazione tradizionali sia alle nuove tecniche di modificazione come il trattamento termico. L’AHEC prevede un grande potenziale per le applicazioni in esterni, un mercato in continua crescita trainato dalla domanda di architetti e consumatori.
Ruth Slavid, giornalista specializzato in architettura, e Belinda Cobden-Ramsay della divisione europea dell’AHEC hanno poi messo in luce il potenziale della quercia rossa americana come elemento strutturale, esaminando il processo di progettazione e le difficoltà di realizzazione della ‘Timber Wave’, l’installazione disegnata da AL_A per il London Design Festival.
Nella struttura laminata e maschiettata creata da Cowley Timber ogni componente era diverso dall’altro: lo studio Arup, che si è occupato degli aspetti tecnici, lo ha definito il progetto più complesso e stimolante su cui abbia mai lavorato.
A proposito della Convention europea dell’AHEC di quest’anno, David Venables ha commentato: “Si tratta di un’iniziativa che continua a offrire informazioni inedite e spunti originali per aiutare gli operatori europei e statunitensi a pianificare le strategie future in risposta alle sfide e alle opportunità del momento, dalla nuova legislazione alla sostituzione dei materiali e delle specie, fino al sempre maggiore potenziale del legno di latifoglie americane”.

Per ulteriori informazioni tecniche e per consultare i case study, visitare il sito: www.americanhardwood.org

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