Gli elementi della costruzione – documento IV

Nelle pagine seguenti vengono presentati alcuni casi studio che resocontano le scelte compositive e tecniche operate, per consentire un raffronto tra il progetto degli elementi tecnici e l’esito costruito e suscitare quella curiosità necessaria all’approfondimento personale delle tematiche proposte.
Prima di procedere allo studio dei singoli elementi architettonici è necessaria una premessa:
“Nessun oggetto viene percepito come unico o isolato dal resto.
Veder qualcosa significa assegnargli il suo posto nel tutto: una collocazione nello spazio, una valutazione della sua dimensione, la chiarezza, la distanza”.
Così Arnheim suggerisce che non possiamo estrapolare e studiare un elemento singolo, sia in ambito architettonico sia in altri ambiti, isolatamente dal contesto in cui si colloca, ma che anzi è proprio il rapporto d’intima unione esistente tra questo ed il “tutto” che conferisce il significato ad un’opera.
E’ il rapporto esistente tra i diversi elementi della composizione (sia esso di natura formale, materica, tecologica, cromatica,…) che crea unitarietà espressiva all’interno di un’opera, ed analogamente contribuisce a conferire una gerarchia che rispetti ed esalti le peculiarità di ogni singolo elemento (dove per esempio una finestra di un locale soggiorno ha un peso ed una rilevanza assai diversa da una finestra di un bagno o di un piano di cantina).
Se quanto fin qui è vero e facilmente riscontrabile tra gli esempi architettonici scelti all’interno del panorama dell’architettura residenziale, di seguto riportati, è tanto vero anche il suo opposto.
All’interno di un singolo elemento della composizione sono leggibili tutte le caratteristiche (scelte compositive, linguistiche, formali, d’identità espressive…) che si ritrovano espresse nella più larga scala.
Si pensi ad esempio ad una finestra, a geometria quadrata, di un edificio progettato da Aldo Rossi: in essa sono ben presenti tutti gli assunti e le motivazioni che spingono l’architetto a progettare e conformare i propri edifici a forme geometriche semplici.
Ciò significa che la progettazione di un organismo edilizio è qualcosa di estremamente logico e consequenziale, per cui il “tutto” si ritrova a vibrare, in piccola scala, anche all’interno di un dettaglio del singolo elemento.
Tutto ciò delinea un quadro di relazioni estremamente delicato e complesso all’interno del quale deve inserirsi l’attività progettuale, in cui la sapienza ed il gioco sensibile dell’architetto deve trovare libera e propria espressione, pur rispondendo a leggi e regole ben precise.

Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura Leonardo
a.a. 2002-2003
Laboratorio di costruzione dell’architettura I
BEST – Building Environment Science and Technology
Dipartimento di Scienza e Tecnologia dell’Ambiente Costruito

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