Gli elementi della costruzione – documento III

Ecco che la venustas può essere vista e perseguita come scaturigine del gioco di proporzioni armoniche
con cui si concretizzano gli elementi fisici necessari al materializzarsi di utilitas e firmitas.
“La necessità lavora con chiarezza maggiore di tutte le intenzioni architettoniche – la necessità della convivenza, del lavoro, di uguale orientamento, della stessa esposizione al sole, dello stesso rapporto con la pendenza del terreno alla quale non ci si adegua: essa viene superata, sfruttata – la necessità determina obbligatoriamente un impianto sistematico.” (Mart Stam, La costruzione e la norma (1926), in ABC avanguardia e architettura, 1924 -1928, Electa Milano 1983).
Se è vero che i limiti tecnici giocano un ruolo determinante, è del pari vero che comunque gli elementi tecnici possono e devono essere giocati all’interno di quel sistema di sottili equilibri cui faceva riferimento Le Corbusier .
Questi equilibri si possono distinguere in naturali e artificiali, intendendo qui per naturali quelli che derivano dalle caratteristiche intrinseche dei materiali non complessi e dalle leggi fisiche che governano il mondo, prima fra tutte la gravità; per artificiali quelli ottenuti per mezzo di tecniche e materiali complessi prodotti dall’attività umana.

Politecnico di Milano
Facoltà di Architettura e Società_Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura
Milano Leonardo
a.a. 2004-2005
laboratorio di costruzione dell’architettura I
BEST – Building Environment Science and Technology
Dipartimento di Scienza e Tecnologia dell’Ambiente Costruito

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