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Finestre da tetto a confronto. Ne parliamo con FAKRO

Intervista a Jacek Kulpa, Direttore Export del Gruppo FAKRO, e a Bruno Pernpruner, Direttore FAKRO Italia, per discutere del comparto delle finestre da tetto.Finestre da tetto DXWQuali tendenze hanno caratterizzato il comparto delle finestre da tetto a livello mondiale nel primo semestre del 2014, e sotto quali aspetti il mercato italiano è parso rispecchiare i trend internazionali o differenziarsi da quest’ultimi? Ne discutiamo con Jacek Kulpa, Direttore Export del Gruppo FAKRO, vale a dire del secondo player mondiale nel settore delle finestre da tetto, e con Bruno Pernpruner, che è alla guida dell’azienda FAKRO in Italia.

Finestre da tetto: intervista a Jacek Kulpa e Bruno Pernpruner

Jacek KulpaMr Kulpa, lei che è Direttore Export del Gruppo FAKRO e che è dunque responsabile per 47 paesi a livello globale, ci può indicare quali tendenze si sono affermate nelle diverse aree nel primo semestre del 2014?

In generale, i primi mesi del 2014 sono stati contraddistinti da un sensibile incremento della domanda rispetto al 2013. Si è osservato un concreto aumento di richieste e, soprattutto, di ben determinate tipologie di prodotto: soluzioni fuori standard in primis, ma anche finestre ad alta efficienza energetica in grado di ridurre le perdite di calore, e più genericamente prodotti di fascia alta. Un’ulteriore, diffusa tendenza è stata inoltre il rafforzamento della crescita delle finestre per tetti piatti, richieste non solo nelle aree in cui storicamente il loro utilizzo è avvenuto di frequente ma anche in quelle zone che non erano prima solite farne uso, in linea con l’affermarsi dei nuovi concept progettuali.

Un ultimo importante trend del quale è necessario trattare è l’incidenza in alcuni paesi del mercato relativo alle ristrutturazioni: mentre nella “nuova Europa”, nonché nei paesi emergenti, si sta affermando sempre maggiormente il segmento delle nuove costruzioni, nella “vecchia Europa”, dove si è edificato massicciamente in passato, a farla da padrone sono le riqualificazioni.

Bruno PernprunerE l’Italia, Mr Pernpruner, rispecchia questi trend o ha avuto differenti sviluppi?

Li rispecchia abbastanza: anche sulla penisola si è registrato un aumento della richiesta di prodotti d’alta gamma o con prestazioni elevate soprattutto in termini di efficienza energetica, anche se in Italia siamo forse un po’ meno attenti all’isolamento rispetto all’estero perché lo associamo ancora erroneamente solo al riscaldamento, quando al contrario esso è molto performante anche in termini di risparmio nell’attività di raffreddamento.

Certamente invece l’Italia fa parte di quella “vecchia Europa” di cui parlava prima Mr Kulpa, trainata non più dal nuovo bensì dalle ristrutturazioni. A sostenere il settore delle riqualificazioni è innanzitutto l’età matura di un numero significativo di costruzioni che necessitano di interventi importanti, anche per quanto concerne le finiture. Non è inoltre da dimenticare, a riguardo, il ruolo degli incentivi fiscali che hanno sicuramente contribuito ad offrire al segmento uno slancio in più.

Mr Kulpa, ha notato particolari cambiamenti nell’atteggiamento e nelle esigenze del consumatore finale in quest’ultimo anno? Si è evoluto, a livello mondiale, rispetto al passato? Sotto quali aspetti?

Viviamo ormai in un villaggio globale, dove le notizie vengono divulgate e recepite in tempo reale e con possibilità di accesso costante a tutte le informazioni, grazie alla diffusione di internet e del mobile. Questo nuovo scenario, che va concretizzandosi giorno dopo giorno in maniera sempre più definita, ha inevitabilmente mutato anche il nostro mercato e i nostri consumatori. Il cliente è oggi più preparato, più aggiornato e approccia il prodotto con idee molto chiare, in termini di necessità, prestazioni o anche normative. E’ inoltre estremamente attivo, sempre alla ricerca sul web di informazioni il più possibile esaustive, tanto che non accade di rado che utenti di un paese arrivino a reperire approfondimenti tecnici relativi ad un prodotto anche su piattaforme di altri paesi. Questo nuovo cliente è inoltre più disinvolto anche nel contatto diretto con le aziende, oggi enormemente semplificato anche dalla presenza dei Social.

E lei, Mr. Pernpruner, cosa ci dice del consumatore italiano? Ha i tratti di quello straniero o differisce da quest’ultimo?

In Italia il cliente si è fortemente evoluto, esattamente come nel resto del mondo. Anche qui, ci si informa moltissimo via web e, sempre via web, si richiedono contatti e preventivi.  Ormai, quasi la totalità del volume di richieste giunge a noi tramite internet.

Mr. Kulpa, nel contesto di questo mercato, l’azienda FAKRO quali risultati ha ottenuto nei primi sei mesi dell’anno?

Vi sono alcuni paesi che hanno messo a segno ottimi risultati – come Francia, Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Polonia e Italia – mentre altri, sovente in concomitanza con vicissitudini di natura politica, hanno riconfermato il dato dello scorso anno o hanno leggermente peggiorato la loro prestazione; è il caso ad esempio della Russia, sulla quale hanno avuto ingenti ripercussioni i disordini politici succedutisi in Ucraina. In generale, possiamo affermare che in quasi tutti i paesi FAKRO si è rivelata in linea con gli obiettivi prefissati di incremento del proprio share, migliorando dunque le proprie performances rispetto all’anno precedente non solo in termini di volumi ma anche di quote di mercato.

E in Italia Mr. Pernpruner, come si è sviluppata FAKRO all’interno della penisola e delle singole regioni?

In Italia, il mercato si è sviluppato a macchie di leopardo: alcune zone vanno bene mentre altre soffrono, per cui non si può generalizzare un dato. Nel primo semestre in ogni caso,  la nostra azienda ha riconfermato il trend di crescita delineatosi dal nostro ingresso sul mercato italiano ad oggi.

Mr Kulpa, il noto economista Jeremy Rifkin sostiene si sia di recente avviata una nuova fase economica, basata sulla riqualificazione energetica quale fonte di grande ricchezza per i prossimi 40 anni. Come si pone FAKRO in relazione a ciò?

FAKRO è un’azienda moderna, vocata al futuro e perfettamente in grado di sposare questo nuovo scenario. Da anni ormai, uno dei principali obiettivi del nostro Centro Ricerche in Polonia, all’interno del quale operano 100 ingegneri, è quello di ideare prodotti sempre più performanti in termini non solo di estetica, confort, sicurezza e prestazioni tecniche, ma anche di efficienza energetica  nonché salvaguardia ambientale.

In soli 20 anni FAKRO è divenuto il secondo player nelle finestre da tetto a livello mondiale, arrivando in alcuni paesi a conquistare la leadership. Mr Kulpa, lei pensa che l’enorme spinta propulsiva iniziale sia destinata pian piano ad esaurirsi o che al contrario FAKRO abbia i numeri per migliorare ulteriormente la sua grande performance?

Non ci consideriamo arrivati e non intendiamo fermarci. Oggi FAKRO detiene il 15% del mercato globale ma nelle varie aree abbiamo valori differenti: in alcuni paesi siamo leader ma in altri risultiamo ancora sotto la media. L’obiettivo è dunque ridurre la distanza che ci separa dal primo operatore del mercato e innalzare il nostro share in diversi paesi, quali ad esempio l’Italia, la Francia e la Germania. Punteremo a ciò, continuando ad investire come sempre in qualità, innovazione nonché massima apertura e trasparenza verso il cliente: ogni anno, sono infatti circa 2000 i clienti che invitiamo con orgoglio da tutto il mondo a visitare la nostra sede produttiva in Polonia. E’ un momento di contatto per noi fondamentale, in cui il cliente può toccare con mano ogni singolo caposaldo della nostra filosofia.

E in Italia Mr. Pernpruner? Sappiamo che Il 2013 si è chiuso per FAKRO Italia in maniera estremamente positiva. Dobbiamo aspettarci un’ulteriore ascesa del brand per il 2014?

Per quanto riguarda il 2014, ci aspettiamo che FAKRO possa essere protagonista di un’ulteriore ascesa. In Italia ancora non abbiamo raggiunto la quota media di mercato del Gruppo e, per questo, anche  se siamo in costante evoluzione dal nostro ingresso sulla penisola, dobbiamo continuare a crescere e ad essere sempre più presenti e incisivi sul mercato.

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