Le case in legno e la bioedilizia in un’intervista con Fanti Legnami

Fanti Legnami: qualità e tradizione per la bioedilizia

L’azienda Fanti Legnami, specializzata nella progettazione e nella realizzazione di edifici in legno, ha partecipato alla fiera Klimahouse 2016 per presentare i suoi ultimi progetti nel campo della bioedilizia. In quella occasione, il dott. Fanti, titolare dell’omonima azienda, ci ha concesso un’intervista in cui vengono delineati i principali vantaggi dell’edilizia in legno e la filosofia perseguita da Fanti Legnami.

Casa in legno progettata e realizzata da Fanti Legnami
Casa in legno progettata e realizzata da Fanti Legnami in provincia di Trento

Legno contro mattone: prospettive 2016?

Secondo me sono in linea con i consumi del 2015, non ci sarà una forte ripresa, ma non siamo neanche in calo. Dal mio punto di vista sarà un anno come il 2015, diciamo un consumo costante premio di un lavoro costante.

Fanti Legnami ha vissuto un cambio di generazione: cosa porta la nuova generazione rispetto a quella passata? Oltre a continuare la tradizione e la qualità dei lavori.

Il cambio generazionale, che è stato ormai 30 anni fa, ha portato sicuramente molte innovazioni rispetto alla gestione precedente, anche se qualità e filosofia sono rimaste le stesse. I cambiamenti ci sono stati, ma dovuti soprattutto ad un adeguamento al nuovo mercato, al cambio del modo di vedere dei nostri clienti, al cambio delle nuove esigenze del mondo dell’edilizia. Di conseguenza è stato solo il seguire una strada già intrapresa precedentemente e, il tenersi sempre aggiornati e al passo con le nuove proposte, già in atto o suggerite dalla stessa clientela, ha aiutato a distinguersi nel settore della bioedilizia.

Sono cambiate molto le richieste del cliente negli anni?

Sì, la richiesta è cambiata radicalmente. E’ cambiata proprio la mentalità del cliente. 30 anni fa, il cliente era per il fai-da-te, prendeva un tronco di legno grezzo e faceva i suoi lavori. Ora invece le aziende rispondono alla richiesta del cliente con un prodotto già finito. Per fare un esempio, non si vuole più un mobile da assemblare, si vuole un mobile già assemblato e finito, e così la casa in legno: il cliente vuole una casa che sia chiavi in mano. E’ quindi cambiato molto il mercato perché il cliente, oltre a volere il prodotto finito, vuole anche un unico referente, a cui chiedere tutto.

Nel settore della bioedilizia ci sono due filiere di pensiero: lavorare per singolo progetto o per prefabbricati. Voi a quale filosofia appartenete, lavorate con modelli standard o ogni progetto è un modello a sé?

No, noi lavoriamo tutto a progetto, è la nostra particolarità; avendo la filiera completa, dal taglio del legno nel bosco alla posa in opera e alla casa finita, abbiamo la cognizione di tutta la catena di produzione. Come uno che ha la sabbia, fabbrica il mattone, il cemento e costruisce la casa. Non c’è quasi nessuno nel nostro settore che ha una filiera completa come noi.
Quello che vogliamo trasmettere al cliente è la qualità del manufatto che consegniamo, una casa certificata dalla A alla Z, soprattutto in questo momento di mercato in cui la bioedilizia è molto trattata e non tutte le aziende mettono la stessa serietà nel costruire che mettiamo noi di Fanti Legnami. Questo purtroppo potrebbe anche rovinare il mercato delle case in legno in futuro, perché le brutte esperienze, si sa, segnano il cliente.

Territori in cui i clienti vi danno maggiori soddisfazioni?

E’ indifferente, noi lavoriamo in tutto il Nord Italia. Non abbiamo nessun problema. Più tempo passa, più la clientela si convince che lavorare in bioedilizia rende perché costa meno che lavorare con il sistema tradizionale; e anche dal punto di vista di abitabilità e vivibilità, la scelta delle case in legno in generale è migliore.

Avete difficoltà con le normative nei comuni dove costruite?

Assolutamente no. Noi lavoriamo a progetto, per cui noi prendiamo in mano un architettonico prodotto da un tecnico autoctono. Mi spiego: se un cliente ci chiede una casa a Caserta, il tecnico ci porta l’architettonico e noi lo sviluppiamo. Eventualmente facciamo degli incontri con il tecnico comunale o con lo staff dello studio tecnico del comune committente. Se hanno perplessità sull’uso del legno rispetto all’uso della muratura tradizionale, durante gli incontri, chiariamo i loro dubbi. Alla fine di queste riunioni, si crea una certa consapevolezza sul fatto che costruire in bioedilizia o costruire tradizionalmente non crea nessuna differenza. Sono tutte cose capibili, ma se una persona non ha esperienza sul tema è normale che sia diffidente o che sia perplesso sulla bioedilizia.

Cosa vi aspettate da questa fiera?

Contatti, sicuramente. Ma fare un bilancio su una fiera è molto difficile, quasi impossibile. La fiera è una buona occasione per incontrare e mantenere dei buoni rapporti con i clienti che già hanno usufruito dei nostri servizi, chi è già stato accontentato. Poi, certo, visitatori interessati chiedono preventivi, visitano lo stand, ma fare un bilancio è impossibile nel nostro settore. E’ difficile che venga un cliente e in un quarto d’ora chiuda un preventivo e costruiamo! C’è anche molta concorrenza.

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