Cappella di Sant’Ignazio, Seattle, Washington – Steven Holl, 1996-1998

In pianta si fondono la tipologia a pianta longitudinale con quella a pianta centrale; questo permette di rispondere alla esigenze del rito processionale, sia a quelle di centralità dell’assemblea e dell’inserimento stesso della cappella nel campus.
Questo progetto rappresenta forti simbologie, raccontate nei dettagli, negli scorci, nelle viste immerse nel buio o esaltate dalla cattura della luce.
Il colore diventa elemento compositivo ed identifica fisicamente e spiritualmente i vari spazi della Cappella.
Nasce dalla combinazione di due sorgenti: la luce naturale, filtrata da vetri come lenti colorate inserite nei serramenti esterni, e quella artificiale colorata, riflessa dai lampadari.
Si dice che i begli occhi di Sant’Ignazio fossero sempre un po’ velati di lacrime, e questo è voluto essere incipit del progetto, la metafora da che rendesse caratterizzante, rappresentativo il progetto stesso.
Le quattro finestre simboleggiano i quattro capitoli degli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio: la conversione, la presenza continua di Dio, il travaglio di Cristo, la Resurrezione.
L’intero progetto è stato concepito come “ Sette contenitori di luce in un contenitore di pietra “, dove ciascun vaso luminoso corrisponde a una sfaccettatura del culto cattolico. Questa “ unione di luci differenti “ è adottata come concetto chiave del progetto della cappella, inserita in una base di pietra.
Durante il giorno ogni parte della cappella sprigiona luce colorata da due fonti.
Una luce riflessa sulle pareti verniciate chiare genera una luce chiara diffusa, mentre l’altra che attraversa i vetri colorati delle finestre esterne riflette luce direzionata simbolica.
Di notte l’illuminazione interna fa sì che le luci colorate si riflettano verso l’esterno per richiamare i fedeli.
Sette obiettivi di vetro posizionati negli angoli, che riprendono la metafora delle sette bottiglie, irradiano la luce nelle ore serali, invitando la gente ad entrare nello spazio sacro.
La maggior parte dell’arredamento e dei particolari architettonici della costruzione sono stati progettati dall’architetto e sono stati fabbricati dagli artigiani locali.
Anche l’altare ed i banchi lievemente ricurvi, sono stati disegnati per essere adatti a questo ambiente.
L’immagine focale della stanza è il tabernacolo, consistente di una scatola illuminata da dentro.
L’altare è costruito in cedro giallo d’Alaska con base in bronzo arrossato.
Entrambi i portali d’entrata della cappella sono fatti in cedro giallo d’Alaska intagliati a mano.
Il portale più grande viene aperto solo per le cerimonie più importanti.
La parte del tappeto blu all’interno rappresenta simbolicamente un fiume, che fluisce nella vasca contemplativa fuori dalla cappella, direzionando il pellegrino verso la fonte battesimale e nello spazio di culto dell’assemblea.
La Cappella è fatta di ventuno distinti pannelli di cemento, gettati in casseforme orizzontali sporgenti alla base di calcestruzzo dell’edificio. La copertura è di travi tubolari d’acciaio ricurve, che delineano le volte e i “vasi di luce” dell’interno della cappella rivestiti di zinco.
La progettazione e la costruzione della cappella, sin dall’inizio, sono state pensate in base ai bisogni spirituali degli allievi; cosiché i contributi degli allievi sono stati centrali nella fase di ideazione e di progettazione.
Questo progetto ha ricevuto diversi riconoscimenti ed il modello in scala della cappella è oggi esposto al Museum of Modern Art di New York.

Bibliogarfia
testi:
Edwin Heathcote e Iona Spens, Church Builders, Academy, Boston, 1997

riviste:
Cappella di Sant’Ignazio,Università di Seattle, in Domus n°796,1997

siti internet:
www.stevenholl.com

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento