Sigillante per perdite acqua: ci pensa la tecnologia Tarl

La tecnologia Tarl, tranchless automated leakage repair, serve a ridurre le perdite d’acqua lungo la rete senza rotture e scavi. Gel e sigillante vengono immessi nelle tubazioni e spinti con un getto d’acqua a pressione. Il brevetto è israeliano.

Sigillante per perdite acqua: ci pensa la tecnologia Tarl
Il collegamento delle apparecchiature attraverso un pozzetto dell’acqua  (foto, Pipecare)

Arriva dal Medio Oriente, più precisamente da Israele, una terra dove l’acqua è un elemento fondamentale ed evitare gli sprechi è vitale. Si tratta di una tecnologia innovativa, il cui scopo è ridurre in modo massiccio le perdite d’acqua delle rete di distribuzione.

Sigillante per perdite acqua con tecnologia Tarl

Si chiama Talr (Tranchless automated leakage repair), una tecnologia completamente senza scavo, che utilizza un sigillante, chiamato Pig Train, che viene immesso nella tubazione mediante dei punti di accesso, a monte e a valle del tratto da riparare, e che chiude in poco tempo buchi e fessure della rete.

TALR Tech descrizione
Descrizione del Tarl Technology (foto, Pipecare)

È una tecnologia brevettata (il nome commerciale è Pipecare Tarl Tech), prodotta da Curapipe una società di Ashkelon in Israele, e possiede una certificazione ministeriale ottenuta con un decreto, il numero 174 del 6 aprile 2004, che ne consente l’utilizzo anche per il consumo umano. Pipecare Italia è la società licenziataria esclusiva per il nostro Paese.

Pig Train, che sta per Pipeling inspection gadget, è composto di due elementi semi-fluidi: il gel e la sostanza sigillante, una resina epossidica allo stato vischioso. Può essere inserito in tubazioni con gomiti, curve, ostruzioni anche importanti e passare attraverso eventuali valvole a farfalla, non meglio conosciute o non identificate.

Il LB Launcher, l’apparecchiatura che serve a immettere il Pig Train nella tubazione
Il LB Launcher, l’apparecchiatura che serve a immettere il Pig Train nella tubazione (foto, Pipecare)

La tecnologia Talr Tech sigilla perdite da 30 a 3.000 litri ora (oltre a questo livello di perdite occorre procedere alla sostituzione della tubazione).

Con un solo lancio di inserimento, la lunghezza della singola tratta da risanare può arrivare fino a 400 metri: per motivi di efficacia e di tempo d’intervento, l’esperienza insegna che la lunghezza massima raccomandata è di 300 metri circa.

Come utilizzare la tecnologia Tarl

La tecnologia messa a punto può sigillare tubazioni principali con buchi da 50 a 150 millimetri di diametro (dal prossimo anno, in relazione all’evoluzione della tecnologia, sarà possibile arrivare fino a 200 millimetri). Per le tubazioni secondarie il diametro minimo su cui è possibile intervenire è di 50 millimetri, per gli allacci alle utenze di 10.

Un’applicazione della tecnologia Talr a Opera (MI)
Un’applicazione della tecnologia Talr a Opera vicino a Milano su condotte gestite da Cap Holding (foto, Pipecare)

Dal punto di vista operativo, l’intervento si compone di diverse fasi.

Si procede innanzitutto con l’isolamento della tratta di tubazione da riparare a monte e a valle e in corrispondenza degli allacci alle utenze (durante le operazioni si chiudono le valvole della tubazione principale e di tutti gli allacciamenti). Successivamente si misurano le perdite della tratta con un apparecchiatura (Matrix) che possiede una capacità di misurazione delle variabilità da 60 a 6.000 litri ora, con un margine di errore inferiore al 2%.

La terza operazione prevede la misurazione della torbidità dell’acqua prima dell’intervento, in modo da poter raggiungere lo stesso livello alla fine dello stesso, operazione questa anticipata con un lavaggio della tubazione riparata. Successivamente viene immesso il Pig Train nella tubazione mediante un’apparecchiatura apposita, il LB Launcher. Il gel sigillante è spinto nella tubazione da acqua in pressione a 2-4 atmosfere: l’acqua può essere presa dalla rete a monte della tubazione o immessa mediante un autobotte.

Durante il passaggio del Pig Train è opportuno disporre di una pompa per mantenere costante la pressione. La velocità di transito del gel-sigillante all’interno di una tubazione di 100 millimetri di diametro a una pressione di 4 atmosfere è di circa 10 centimetri al secondo (per interventi di 100 metri di lunghezza si impiegano circa 16 minuti).

Il gel e il sigillante da immettere nelle tubazioni (foto, Pipecare)
Il gel e il sigillante da immettere nelle tubazioni (foto, Pipecare)

Un’altra apparecchiatura brevettata, il LB Retriever, permette invece di recuperare il Pig Train al punto di uscita: il gel e i residui della sostanza sigillante, che vengono prima essiccati e poi smaltiti come rifiuti non pericolosi, sono raccolti in un filtro posto nel Retriever.

L’apparecchiatura LB Retriever per il recupero del sigillante (foto, Pipecare)
L’apparecchiatura LB Retriever per il recupero del sigillante (foto, Pipecare)

Dopo il passaggio del gel sigillante si procede alla misurazione delle perdite nella tratta e, se necessario, si effettua un secondo passaggio con il Pig Train. Successivamente si procede al lavaggio della tubazione con acqua presa a monte della tratta o immessa da un’autobotte, fino a raggiungere lo stesso livello di torbidità misurato prima dell’intervento (il lavaggio deve avvenire con le valvole degli allacci delle utenze aperte). Se l’acqua di lavaggio non contiene sostanze inquinanti, la stessa viene immessa in fognatura o, in alternativa, all’interno di autobotti per essere poi trasportata ai depuratori per lo smaltimento finale. Una volta raggiunto il livello di torbidità desiderato la tratta riparata viene rimessa in esercizio, riaprendo tutte le valvole necessarie e gli allacci delle utenze.

Prima di procedere all’intervento occorre avere la mappatura della rete e la conoscenza puntuale della stessa, serve identificare in via preliminare le aree a maggior efficacia di intervento, occorre disporre di tratte più lunghe possibile e di tempo per eventuali altri lanci della resina e, infine, per ridurre i costi, serve pianificare l’intervento sulla base di distretto con lo scopo di ridurre le operazioni preliminari (mappatura, sequenza delle tratte, logistica).

Interventi sperimentali sono stati realizzati a Formia, con la società del servizio idrico Acqualatina, e a Gaggiano e Opera nel milanese, con Cap Holding.

 

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento