STR e Università di Brescia per ambienti virtuali immersivi

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La progettazione architettonica vanta un rapporto di lungo periodo con le tecnologie digitali, che nel tempo hanno assunto anche altre funzioni parallele a quelle di puro supporto al progetto per estendersi anche alla sua comunicazione.

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Una multifunzionalità che oggi promette di trarre ulteriore e ancora più ampio impulso da una tecnologia innovativa, la Realtà Virtuale, strumento che rende possibile l’inserimento all’interno dell’ambiente di progettazione di una serie pressoché illimitata di elementi reali, consentendone una visualizzazione realistica in real time a seconda del punto di osservazione adottato.

L’implementazione di ambienti virtuali immersivi (Immersive Virtual Environments – IVE), in particolare, già utilizzati nel mondo del gaming così come nel settore manifatturiero, sta diventando sempre più diffusa nel mercato delle costruzioni con un evidente e stretto legame al mondo del Building Information Modelling (BIM) a supporto di processi decisionali collaborativi. Conscia di tali potenzialità STR TeamSystem ha da tempo avviato un filone di ricerca orientato in questa direzione, recentemente concretizzatosi nella collaborazione al progetto sviluppato dall’Università degli Studi di Brescia sotto la direzione del Prof. Angelo Ciribini, Ordinario del corso di Produzione Edilizia. Questa esperienza, attualmente in avanzata fase di sperimentazione, ha preso spunto dal progetto sviluppato con finalità didattica e di ricerca avente come oggetto la realizzazione di un nuovo plesso scolastico per testare l’implementazione di un CAVE – Cave Automatic Virtual Environment in un processo di progettazione digitale BIM – Based nello sviluppo di una soluzione conforme alle linee guida del MIUR per spazi di apprendimento innovativi.

Il progetto è stato strutturato in tre fasi. A un primo stadio, focalizzato sulla progettazione del plesso scolastico in ambiente BIM per la parte architettonica, strutturale e impiantistica, è seguito il materiale settaggio dell’ambiente di realtà virtuale immersiva attraverso un processo iterativo di ottimizzazione di import/export in formato IFC, con particolare attenzione alla resa grafica del progetto conformemente alle richieste di una fase di progettazione definitiva (Livello di dettaglio) e alla necessità di consultare il contenuto informativo (Livello di sviluppo informativo) degli oggetti selezionati direttamente dall’ambiente immersivo.

È in questa fase – sviluppata da Carlo Cominelli e Stefano Libretti, laureandi di Ingegneria presso l’Università di Brescia, sotto il coordinamento dell’Arch. Barbara Angi (Università degli Studi di Brescia) per la parte architettonica dell’Ing. Silvia Mastrolembo Ventura (Politecnico di Milano e ITC-CNR) per l’implementazione degli strumenti BIM con il supporto dell’Arch. Lavinia Chiara Tagliabue (Università degli Studi di Brescia) – che dal luglio 2017 la collaborazione fra l’Ateneo bresciano e STR si è focalizzata sull’obiettivo principale della sperimentazione, vale a dire l’identificazione dei concreti vantaggi che l’applicazione di tali strumenti, già collaudati da STR in altri ambiti, può fornire al processo progettuale ed esecutivo nell’ambito delle costruzioni.

Dopo una serie di incontri volti a definire nel dettaglio il livello di rappresentazione del progetto desiderato e la messa a punto dell’ambiente virtuale immersivo, il gruppo di ricerca è entrato ora nella terza fase del progetto, il cui scopo è valutare l’effettivo valore aggiunto dello strumento nei processi decisionali per tutti gli attori coinvolti e come parte integrante della transizione digitale avviata dal BIM. A questo scopo è stata pianificata una serie di sessioni immersive indirizzate a tutti i soggetti potenzialmente coinvolti (ad esempio committenza pubblica, utenti finali, progettisti) al fine di valutare le potenzialità dello strumento come supporto a processi decisionali collaborativi e alla validazione di proposte progettuali, con particolare riferimento a requisiti di tipo prestazionale come, nel caso specifico, la distribuzione e flessibilità degli spazi a supporto di metodi di insegnamento innovativi.

 

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