Grand Hotel-Dieu, la riconversione di un monumento

Grand Hotel-Dieu, la riconversione di un monumento

Una delle maggiori operazioni private di riconversione di un monumento storico, a Lyon, in Francia.

Anonimo

L’emblematico Grand Hôtel-Dieu de Lyon, situato nel cuore della Presqu’île, a Lione, riaprirà presto le porte, corti e giardini ai cittadini e ai turisti, con una programmazione che miscela attività commerciali, uffici, hôtel e appartamenti.
IL PROGETTO di riconversione di un ex ospedale, opera di Eiffage Immobilier, è stato ideato dagli architetti Albert Constantin e Didier Repellin, con il supporto della Città di Lione.
L’11 giugno 2015 Crédit Agricole Assurances ha acquistato la quasi totalità dell’area, certo del successo dell’ambizioso progetto di riconversione di questo monumento eccezionale, patrimonio della stupenda città di Lione. Tutti coloro che hanno partecipato al progetto desideravano mettere in risalto l’architettura dell’Hôtel-Dieu, fonte d’ispirazione per tutta l’Europa, rendendo omaggio alla modernità delle sue ricerche in ambito-medico sociale e alla sua anima cara ai lionesi.
Si tratta della più vasta iniziativa privata di restauro di un monumento storico mai realizzata in Francia.

schema
LE CIFRE DELLA TRASFORMAZIONE
52.000 m2 di edifici restaurati e riconvertiti
40.000 m2 di facciate restaurate
1 terreno di 2,2 ettari
8.000 m2 di cortili e giardini
10.000 m2 di edifici nuovi
7 corti (*) e i giardini, i cui ingressi collegano alle vie adiacenti.
Un progetto che include:
1 Grand Hôtel Dieu, 5 stelle
Intercontinental Resort
(13.237 m2, per 143 camere)
Negozi, Ristoranti (17.635 m2)
Città internazionale della Gastronomia (3.823 m2)
Uffici (13.422 m2)
Appartamenti (837 m2 per la costruzione di 11 unità abitative)
Centro Congressi (2.740 m2)
(*) una delle corti – la Cour du Midi – ha una copertura in vetro di 1.100 m2, a cura di AIA architetti.

luogo

La storia del luogo

Conosciuto in tutta Europa, è un importante elemento dell’architettura sociale e umanistica del secolo dell’illuminismo. Un’epoca in cui coesistono austerità e splendore.
Inizialmente amministrato dai frati, passa poi sotto l’autorità dei monaci d’Hautecombe, infine a quelli del Chassagne-en-Bresse che, nel 1478, lo vendono alla città di Lione.
Nel 1583, gli assessori lo affidano ai rettori che lo amministrano fino al 1791.
Divenuto decadente, l’hôpital du Moyen-age’, viene demolito e sostituito da alcuni edifici denominati ‘les Quatre Rangs’ che nascono intorno ad un piccolo Duomo. Tra il 1652 e il 1663, viene costruito un edificio per i convalescenti, che completa l’area che affaccia sul Rodano.
Nel XVIII secolo, su progetto dell’architetto Jacques-Germain Soufflot, vengono innalzate grandi costruzioni che includono la maestosa facciata sul Rodano, dominato dal grande Duomo.
Nel 1802 Hotel-Dieu è affiancato a l’Hôpital de la Charité sono un’unica amminitrazione – Les Hospices Civils de Lyon – che vi aprono una scuola di medicina e, nel 1936, il museo degli Hospices Civils. Fino ad arrivare al 2010, anno in cui, questo luogo storico chiude le porte.
Grazie alle moderne tecniche mediche utilizzate, è sempre stato un luogo rivolto al futuro, simbolo di nascita e di vita. Ancora oggi, l’ospitalità e l’innovazione sono alla base della nuova identità di questo monumento.

La riconversione del progetto

Il lavoro di ricostruzione è stato svolto da Eiffage Construction.
Alla guida di una squadra di circa 50 persone, il cantiere ha mobilitato in media 500 lavoratori, fino a un massimo di 1.000, nei periodi più intensi.
In totale, durante la fase di costruzione, l’operazione coinvolge – direttamente o indirettamente -più di 1.200 persone.
Qualche cifra:
• 3 gru, la più alta raggiunge 73 metri
• Più di 40.000 m2 di facciate riabilitate
• Più di 15.000 m2 di tetti restaurati
• Quasi 1.400 finestre restaurate o sostituite
• 750 tonnellate di acciaio per gli edifici nuovi
• 10.500 m3 di calcestruzzo per edifici
• Più di 500 metri lineari di recinzioni per circoscrivere e mettere in sicurezza il cantiere
• 9 scavi archeologici precedenti ai lavori

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