Il tema ‘città’ manca dalle campagne elettorali

Il tema 'città' manca dalle campagne elettorali

A pochi giorni dal voto, importantissimo per molte città italiane, mancano ancora proposte serie ed articolate sul tema dell’urbanistica.

urbanistica

«A una manciata di giorni dal voto amministrativo di Roma, va constatato con rammarico come il tema urbanistico sia stato il grande assente della campagna elettorale. Le poche dichiarazioni fatte dai candidati alla carica di Sindaco ricalcano quanto riportato sui loro programmi: si sono avanzate proposte vaghe e disarticolate, che denunciano la mancanza di un’idea, di una visione complessiva della città che non può non preoccupare. Se si parla di rigenerazione urbana, tanto per citare uno degli argomenti più abusati, bisogna tratteggiare misure specifiche e distinte per l’edilizia pubblica e per quella privata, indicare come e dove reperire i fondi per realizzare o incentivare tali interventi, abbozzare un disegno coerente della Roma che si ha in animo di vedere realizzarsi per il prossimo futuro. Altrimenti si resta fermi a slogan generici e privi di sostanza».

A dichiararlo è l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.

«Un confronto tra tutti i candidati circoscritto alle sole tematiche urbanistiche avrebbe senza dubbio aiutato a dissipare qualche perplessità – spiega Simoncini –. Di sicuro lo si potrebbe ancora programmare in vista del ballottaggio, che appare lo scenario più probabile. Chi aspira a diventare il Sindaco di in una città complessa e complicata come Roma, ad esempio, dovrebbe prendere posizioni chiare sulla questione Piano Regolatore, su misure di sicurezza edilizia come la reintroduzione del fascicolo di fabbricato, sulla riconversione di apparati industriali e produttivi dismessi, sulla valorizzazione dei patrimoni immobiliari delle società partecipate, sulla realizzazione di un censimento puntuale e trasparente degli edifici di proprietà del Comune, sul consumo di suolo, sul fatto che oltre 100.000 romani vivono o lavorano in aree ad alto rischio di dissesto idrogeologico. Ciascuna problematica, ovviamente, va accompagnata dall’indicazione di quante e quali risorse finanziarie e umane utilizzare, in modo che non si resti nell’ambito degli spot elettorali ma si diano indicazioni specifiche su come si intende rispondere alle improrogabili esigenze della città».

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