Abusivismo edilizio, una questione sempre attuale

Abusivismo edilizio, una questione sempre attuale
I reati conseguenti ad interventi edilizi sono quelli commessi in assenza di permesso di costruire, e l’Italia è tristemente ai primi posti nel mondo per quantità di edifici costruiti abusivamente.
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Il Cresme, ha stimato che, tra costruzioni nuove e ampliamenti importanti, il nostro Paese produce più di 20.000 case ogni anno.
La conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha redatto un documento che raccoglie le norme regionali, le principali criticità e alcuni dati su il numero e i tempi delle procedure di demolizione dei manufatti abusivi.
Il documento, che ha visto la partecipazione di alcune Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria), è stato redatto come supporto alla proposta di legge recante ”Disposizioni in materia di criteri di priorità per l’esecuzione di procedure di demolizione di manufatti abusivi” (1994/C) approvato dal Senato e ora all’esame della Camera dei Deputati.
La maggior parte delle Regioni ha evidenziato tra le principali criticità la mancanza di fondi per eseguire le demolizioni e l’elevato numero di contenziosi/procedimenti di condono in itinere che sospendono la conclusione dei procedimenti sanzionatori. A questi si aggiungono le difficoltà organizzative in merito alla disponibilità di professionalità specifiche per le attività di demolizione e la notevole farraginosità nell’attuazione delle vari fasi procedurali.
Negli ultimi tre anni sono stati demoliti nel Lazio 1119 immobili abusivi (dato complessivo che ricomprende sia l’industriale/commerciale che l’abitativo) e in Basilicata 70 immobili di edilizia abitativa. I tempi per l’espletamento di una pratica di demolizione arrivano anche a  730 giorni in Campania.

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