I fondi per la Formazione in edilizia destinati ad immobili di lusso

La denuncia di Piacentini dell’Aniem:

Si deve avere il coraggio di denunciare quanto da anni succede nei riguardi degli investimenti che dovrebbero essere utilizzati per la formazione, e dunque nell’interesse del lavoratore, e che invece finiscono nelle spire della burocrazia o, ancor peggio, a favore di consigli di amministrazione o sedi prestigiose.

Formazione interdisciplinare in edilizia
La formazione in edilizia è strategica per una crescita competitiva del nostro paese

E’ quanto denuncia l’Aniem-Confimi, attraverso la voce del presidente Piacentini, che chiede al ministro del Lavoro Poletti un intervento di urgenza.
Da parecchio tempo, infatti, l’Associazione delle pmi edili auspica chiarezza sulla gestione dei fondi interprofessionali le cui finalità dovrebbero essere, ovviamente, quelle di contribuire ad elevare la professionalità di coloro che lavorano, unica strategia possibile per pensare ad una crescita competitiva dell’economia italiana.

“Per l’Aniem da anni la questione è diventata prioritaria. Ci è stato sempre obiettato, anche dalle altre rappresentanze datoriali e sindacali, (che, insieme, hanno gestito fino ad oggi centinaia di milioni di euro) di fare polemiche pretestuose, trincerandosi dietro l’assunto che si trattasse di fondi privati e non di fondi pubblici !” aggiunge Piacentini.

“Oggi, dopo molti anni, anche il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, ha indirizzato al Ministero del Lavoro conferma della natura “pubblica” dei fondi.

“Le imprese, anche nell’interesse dei lavoratori, chiedono che si abbia la forza di far luce su quanto è accaduto fino ad oggi, per capire come ciascun fondo si è costituito; come ha gestito le risorse, quante di esse sono state destinate alla formazione, quante ai costi di mantenimento di sedi e burocrazie e dei consigli di amministrazione.”

“Il Ministro deve commissariare gli attuali fondi al fine di monitorare i risultati delle gestioni passate, ed entro dodici mesi predisporre e sperimentare le procedure per avviare la nuova fase gestionale di soggetti privati che operano in un ambito di regole pubbliche.”

Cosa sono i fondi interprofessionali?

L’art. 118 della Legge 19.12.2000, n.388 (e s.m.) prevede la costituzione di fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua, realizzati attraverso la sottoscrizione di accordi interconfederali stipulati dalle Organizzazioni Sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale.
I fondi intersettoriali, possono finanziare in tutto o in parte i piani formativi aziendali, territoriali, settoriali o individuali concordati tra le parti sociali.
Ai fondi, così costituiti afferiscono le risorse derivanti dal gettito del contributo integrativo stabilito dall’art.25, 4° comma, della Legge 21.12.1978, n.845 (e s.m.) relative ai datori di lavoro che aderiscono a ciascun fondo (0,30 dei contributi versati dalle aziende all’INPS).

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